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I consigli per scegliere la pensione per cani e gatti (e qualche piccolo segreto)
Scegliere la migliore pensione per cani e gatti non è facile. Scopri su LifeGate le linee guida per la scelta di una pensione per animali con l’aiuto degli esperti.
Ogni anno il dilemma si ripresenta puntuale: pensione sì o pensione no? Sarà il caso di privarci della compagnia del nostro fedele cane o gatto per realizzare finalmente il sogno di una vita e partire per la tanto sospirata vacanza? Sarà possibile lasciarlo in mani sicure perché anche questa estate dobbiamo lavorare e siamo impossibilitati a portarlo con noi all’estero?
I motivi per mandare i nostri amici a quattro zampe in pensione per animali sono tanti, e non sono certo ricollegabili solo alla stagione estiva. Infatti spesso il soggiorno in una pensione per cani e gatti è necessario anche durante l’anno per periodi più o meno brevi. E la necessità di poter contare su un posto qualificato gestito da persone esperte diventa prioritaria. Abbiamo cercato di tracciare una serie di “linee guida” sulla scelta di una pensione pet con l’aiuto di esperti.
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Lasciare il cane o il gatto in pensione: cosa c’è da sapere
“Per prima cosa occhio alla professionalità dei gestori: evitate sempre persone improvvisate e con una scarsa conoscenza cinofila. Osservate bene la struttura, i box e i piccoli ospiti che li abitano. Devono esserci box specifici per cani di grossa taglia, magari con tettoie fisse per evitarne la fuga, o peggio tentativi di fuggire dal box che possono dare brutte conseguenze. E guardate se ci sono aree dedicate allo ‘sgambamento’ e al gioco”, spiega Bruno Ferrari, educatore cinofilo della scuola Il mio cane.
Oggi le pensioni più attrezzate propongono anche attività didattiche ai loro ospiti a quattro zampe, con la possibilità di frequentare la piscina o campi di agility nei quali interagire con gli altri ospiti. Il tutto, però, sempre sotto il controllo dell’istruttore che provvederà a fare in modo che non ci siano risse o giochi troppo violenti e stressanti.
“La presenza di personale qualificato è imprescindibile – aggiunge Roberta Grancini del Centro amici di Gedeone – per la scelta della pensione. Ed è importante che sia presente 24 ore su 24 perché l’imprevisto o l’incidente può essere sempre in agguato. La pensione deve garantire anche il mantenimento delle abitudini del cane ospitato, la dieta che magari segue e deve essere continuata, lo spazio dato al gioco e al riposo, i suoi orari per mangiare, uscire, interagire con le persone e gli animali. La pulizia dei box e della pensione in genere è un altro dato importantissimo e mai da sottovalutare. Strutture fatiscenti, sporche, box mal messi o troppo esposti a freddo e intemperie vanno immediatamente scartati”.
Quando la pensione è “in famiglia”
Da qualche anno si sente parlare delle cosiddette pensioni in famiglia. Si tratta di posti dove cani e gatti possono continuare la loro vita casalinga in case con giardini e terrazzi e sotto la cura costante di persone esperte.
“Si adattano a tutti i tipi di cani e ne esistono ormai per diversi gusti e esigenza. Se il cane è compatibile può convivere tranquillamente anche con altri cani e può continuare a condurre la vita che faceva a casa, con i suoi orari per le uscite e le pappe, libero in giardino (se è abituato così) o fra le pareti domestiche. Rispetto ai classici box l’adattamento è più facile e veloce”, spiega Ferrari.
Gli fa eco Grancini: “Tenere il cane di un’altra persona in casa è un atto che comporta un’enorme responsabilità e per farlo professionalità e competenza sono basilari. Purtroppo in questo genere di strutture ci si imbatte qualche volta in personale non idoneo a gestire gli animali, senza conoscenze specifiche e senza alcuna formazione di base. Vale, quindi, quello già detto per le comuni pensioni: fate sempre molta attenzione a chi dovrà gestire, anche per un solo giorno, il vostro amico a quattrozampe”.
Lasciare il cane in pensione la prima volta
L’approccio iniziale con quella che sarà la dimora del nostro quattrozampe per un periodo più o meno lungo è fondamentale. Ed è cruciale per il suo adattamento e la sua stabilizzazione durante i giorni che seguiranno nel nuovo ambiente.
Come ridurre lo stress della prima volta? “Un altro punto importante nella scelta della pensione giusta – aggiunge Bruno Ferrari – è proprio quello relativo all’inserimento preliminare. Le strutture più idonee e qualificate lo fanno diventare addirittura un obbligo per non avere sorprese né con il futuro ospite né con il proprietario. Il cane verrà abituato in modo graduale al nuovo ambiente, lo percepirà piano piano come amichevole e piacevole e ci tornerà volentieri”.
“Per cercare di ridurre lo stress di un cane dovrebbe essere data a quest’ultimo la possibilità di frequentare il centro che lo accoglierà prima dell’inserimento vero e proprio in pensione, magari facendo anche qualche piacevole attività insieme a lui”, conclude Garancini. “È inoltre importante lasciare inalterate le abitudini del cane (cibo, passeggiate) creando anche un ambiente più famigliare possibile nella sua nuova ‘casa’ con l’aiuto di oggetti che lo tranquillizzino. La sua copertina, per esempio, o il tappeto su cui dorme. Il giocattolo preferito o la ciotola in cui mangia. Tutti oggetti che gli faranno ricordare la sua famiglia e gli renderanno meno penoso il distacco”.
Come scegliere una pensione per animali
Prima di lasciare il cane in pensione è opportuno accertarsi di avere a che fare con professionisti preparati, cosa non sempre garantita a causa della scarsa regolamentazione del settore. Troppe persone si “inventano” infatti il mestiere di accudire i cani senza avere rudimenti di etologia e di gestione degli animali, approfittando della necessità di decine di migliaia di persone che durante le vacanze non possono portare con sé l’amato quattro zampe. Per partire tranquilli e non rischiare di abbandonare il proprio animale in “pensioni – lager”, Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente Onlus, ha realizzato un breve decalogo per la scelta della pensione giusta.
- Prima dell’affido, visitare personalmente la struttura, anche a sorpresa: se il titolare rifiuta la visita, è meglio cercarne subito un’altra
- Verificare che i box siano spaziosi, con una parte all’aperto ed una coperta al riparo da sole e pioggia
- Accertarsi che la pensione disponga di un veterinario
- Portare l’animale in pensione per periodi brevi prima della vacanza: si potrà abituare e si potrà verificare come reagisce e come viene curato
- Prima della consegna vaccinare l’animale e farlo visitare dal veterinario, che ci rilascerà un attestato di buona salute
- Sottoporre la bestiola a un trattamento anitiparassitario preventivo
- Diffidare delle pensioni che non chiedono copia del libretto di vaccinazione: è probabile che vengano ricoverati anche animali privi di copertura immunitaria
- Lasciare sempre un recapito telefonico, per essere raggiunti in caso di complicazioni
- Farsi rilasciare una ricevuta che attesti che avete lasciato la bestiola in custodia presso la pensione
- Incaricare un amico di recarsi saltuariamente a fare visita a sorpresa all’animale, per verificare le condizioni di mantenimento
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