Agopuntura. Scopri i benefici, cosa cura e se fa male

Normalmente una seduta si svolge con tempi molto variabili ma non supera mai l’ora. Spesso vengono prescritti anche rimedi naturali fitoterapici cinesi per meglio completare la terapia

L’agopuntura consiste nel pungere con aghi dei punti specifici collocati lungo una complessa struttura di canali energetici chiamati meridiani che percorrono tutto il nostro corpo. Agli inizi ci si serviva di aghi in bronzo o in ferro, poi in oro o argento. Attualmente si utilizzano aghi in acciaio monouso.

Cos’è l’agopuntura

L’inizio di questa pratica terapeutica risale secondo alcuni a oltre un millennio prima della nascita di Cristo mentre per altri è ancora più antica. Tuttavia i principi teorici su cui si fonda sono stati raccolti solo più tardi in un antico trattato, il Nei Ching, scritto tra il Quinto e il Secondo secolo avanti Cristo. Dalla Cina la diffusione dell’agopuntura si estese inizialmente alla Corea e al Giappone. In Occidente arrivò intorno al 1600 attraverso i missionari che rientravano da quelle regioni e portavano le prime rudimentali notizie.

Ma è solo in tempi recenti che l’agopuntura si è radicata nel nostro sistema sanitario ed è stata accettata così bene dalla medicina convenzionale al punto da essere praticata all’interno del sistema ospedaliero. Dalla tecnica iniziale, quella per così dire classica che utilizza solo gli aghi, sono state elaborate nei secoli altre importanti varianti:

  • la moxibustione che consiste nel bruciare coni o sigari di artemisia in prossimità del punto;
  • la elettrostimolazione che potenzia l’azione di coppie di aghi attraverso particolari tipi di corrente;
  • la coppettazione che applica sul punto con o senza ago inserito una coppetta al cui interno si è creato il vuoto in modo tale da esercitare una sorta di suzione dell’area da trattare;
  • il micromassaggio che tratta i punti con la pressione delle dita invece che con gli aghi;
  • metodi moderni che ricorrono all’impiego di laser, piccoli magneti, infiltrazione con piccole dosi di sostanze ad azione curativa

Agopuntura sull’orecchio

Nell’auricoloterapia gli aghi sono inseriti nell’orecchio dove vengono lasciati agire anche per alcuni giorni.

agopuntura viso
La tecnica dell’agopuntura risale alla Cine antica © Ingimage

Come funziona

Una volta deciso che l’agopuntura può essere utile al vostro caso si procede alla seduta vera e propria. In genere si utilizzano tra i sei e i dodici aghi alcuni posti simmetricamente, altri no. La seduta può durare, a seconda dei punti utilizzati e delle finalità terapeutiche, da pochi secondi fino a quarantacinque minuti. In genere gli aghi vengono rimossi dopo venti o trenta minuti. Bastano anche poche sedute per avere dei risultati positivi e senza controindicazioni. Il costo poi, dipende dalle capacità dell’agopunturista. Qual è il giusto numero di sedute di agopuntura? Dipende. In Cina si tende a prescrivere cicli di dieci sedute, eventualmente ripetibili una o due volte se la terapia è inefficace. Anche alcuni medici italiani tendono a impostare cicli di dieci sedute.

Al pari di quanto accade in una visita di medicina occidentale, il medico agopuntore porrà delle domande rispetto ai vostri familiari, al vostro sviluppo, alle malattie delle quali avete sofferto, alle vostre abitudini di vita e, chiaramente, al motivo per il quale vi siete rivolti a loro. La medicina cinese si è sviluppata senza l’ausilio di indagini strumentali e l’interrogatorio del paziente riveste la massima importanza. Non stupitevi se vi verrà richiesto di portare i risultati degli esami di laboratorio o magari di effettuare ulteriori indagini diagnostiche perché il medico agopuntore è anche un medico occidentale e utilizza ambedue le medicine per ciò che di meglio può offrire. L’interrogatorio richiederà un’ora circa, sarà minuzioso: regolarità del ritmo cardiaco, disturbi respiratori, appetito, digestione, problemi urinari, mestruali, dolori in genere (fin qui niente di nuovo) ma anche qualità del sonno, sogni, predilezione per un sapore, avversione per un altro, climi preferiti o sgraditi, se sudate facilmente, se siete freddolosi, se bevete molti o pochi liquidi e a che temperatura li gradite, se preferite essere in movimento o restare quieti, qual è lo stato d’animo in voi prevalente (tristezza, rabbia, paura, rimuginazione) e molto altro ancora.

Nel frattempo il medico vi osserva, esamina il vostro aspetto generale, la postura, i vostri gesti, apprezza la tonalità della vostra voce, l’intensità dello sguardo. Il medico sta tentando di inquadrare il vostro disturbo all’interno della vostra costituzione, sta cercando di capire qual è l’origine della vostra affezione, di distinguere tra i sintomi secondari (magari quelli che vi hanno condotto nel suo studio) e quelli primari (l’origine profonda della malattia), di decidere se sia più utile dedicarsi inizialmente ai primi oppure concentrarsi fin dal principio sui secondi.

Vi chiederà di spogliarvi e si dedicherà a un esame medico occidentale (per intenderci utilizzando lo stetoscopio e l’apparecchio della pressione) ma cercherà anche dei punti dolenti al tatto sulla superficie corporea, palperà l’addome, esaminerà attentamente la vostra lingua, gli occhi e apprezzerà il battito cardiaco al polso radiale, prendendolo sia a destra sia a sinistra esercitando dapprima una pressione lieve, poi più profonda in sei posizioni, tre a destra, tre a sinistra, tre in superficie, tre in profondità, per un totale di dodici.

Così facendo otterrà informazioni circa il vostro stato energetico generale apprezzando la regolarità del battito cardiaco, la prevalenza dei polsi superficiali rispetto a quelli profondi, di quelli di destra rispetto a quelli di sinistra, le singole posizioni che stanno ad indicare lo stato energetico dei vari organi. È questo uno degli aspetti che i medici di formazione occidentale hanno maggior difficoltà ad accettare, ma le indicazioni fornite dal polso selezionate in 2500 anni di pratica clinica sono di fondamentale importanza per formulare una diagnosi e istituire una terapia efficace.
In genere un buon agopuntore è in grado di capire dopo due o tre sedute se il paziente risponderà alla terapia e spesso questo numero di sedute è sufficiente per iniziare a vedere dei risultati. Un numero troppo elevato di sedute per di più senza scorgere miglioramenti deve farvi sospettare che quell’agopuntura sia utile ad altri ma non a voi. Dopo il periodo iniziale di attacco con sedute bisettimanali o settimanali generalmente si tende a distanziare le sedute che si fanno mensili e infine trimestrali salvo ricadute della patologia. Nell’antica Cina il medico veniva pagato finché il paziente rimaneva in uno stato di buona salute, in caso contrario lo trattava gratuitamente, o provvedeva a pagare un medico più bravo di lui.

Spesso l’agopuntore vi prescriverà dei preparati della farmacologia cinese (che all’interno della medicina cinese ha una parte importante almeno quanto l’agopuntura). Lo studio della farmacologia cinese è stato introdotto in Italia da circa dieci anni e come avviene da sempre in Cina fa necessariamente parte del bagaglio culturale di un agopuntore. I preparati fitoterapici vi verranno prescritti sotto forma di infusi, decotti, estratti secchi, pillole o compresse. Per ottenere la ricetta è altamente consigliato rivolgersi a una farmacia in grado di preparare correttamente la prescrizione e operare dei controlli sulla qualità dei rimedi. Si sconsiglia vivamente di acquistare prodotti non etichettati in italiano con diciture solo in ideogrammi cinesi, contenenti sostanze animali, prodotti dalla composizione incerta o non specificata chiaramente, senza un produttore o un importatore europeo che li garantisca.

seduta agopuntura
Seduta di agopuntura © Ingimage

Diffidate inoltre di quei medici, fortunatamente pochi, che non inviano la ricetta in farmacia ma la vendono direttamente al paziente o la includono nel costo della visita. Chiedete garanzie al medico sulle sostanze della ricetta perché non tutto ciò che è naturale “o fa bene o non fa male” perché in natura esistono la lattuga ma anche sostanze velenose perché ciò che giova a un paziente è controindicato per un altro, perché qualunque terapia, se efficace, ha delle indicazioni e di necessità delle controindicazioni, anche il diffusissimo ginseng.

Da ultimo l’agopuntore vi fornirà delle indicazioni riguardo alla dieta spesso correggendo delle incongruenze alimentari che possono causare o aggravare i vostri problemi, e vi formulerà dei consigli riguardo alle vostre abitudini (il sonno, l’attività fisica, quella lavorativa ecc).

Fa male?

L’infissione dell’ago è essenzialmente indolore tuttalpiù provoca un leggero fastidio nelle zone più infiammate, innervate o dotate di minor tessuto sottocutaneo come le dita delle mani. Benché per molti anni si siano impiegati aghi multiuso sterilizzati di volta in volta senza che venisse segnalata alcuna trasmissione di malattie infettive, oramai la maggior parte dei medici agopuntori utilizza aghi monouso a perdere. Rifiutate la proposta (qualcuno ancora la fa) di avere aghi personali che non vengano sterilizzati di volta in volta sotto la responsabilità e il controllo del medico.

Numerose sono le sensazioni che è possibile avvertire quando la stimolazione del punto con l’ago è avvenuta: queste tuttavia variano molto a seconda del soggetto e del tipo di stimolazione che viene effettuata. È possibile avvertire sensazioni di distensione della pelle così come di pesantezza o gonfiore intorno alla zona in cui l’ago viene infisso, accompagnate a volte da un senso di tensione o bruciore. L’impressione caratteristica che si percepisce molto spesso anche trattando i punti manualmente senza aghi è quella della così detta scarica elettrica, veloce irradiazione lungo percorsi non casuali (che coincidono generalmente col decorso del meridiano cui appartiene il punto stimolato), simile a un formicolio o alla sensazione di un liquido che scorre.

L’esperienza cinese ci dice che l’ago dovrebbe essere manipolato “fino all’arrivo del Qi“, consistente in una sensazione di tensione cutanea o pesantezza. Molti agopuntori manipolano scarsamente l’ago senza suscitare questa sensazione e, ciononostante, ottengono ottimi risultati. Se l’ago provocasse dolore, informatene l’agopuntore poiché anche un leggero spostamento dell’ago lo eliminerà.

Punti meridiani

L’aspetto preventivo è molto importante nella medicina cinese e le sedute trimestrali ai cambiamenti di stagione effettuate in base alle indicazioni anche dei soli polsi in assenza di sintomi, in genere valgono a mantenere il paziente nelle migliori condizioni psico-fisiche. Questi fini aggiustamenti degli equilibri del paziente faranno sì che di norma l’agopuntore cambi i punti prescelti che muteranno in misura maggiore o minore, da seduta a seduta.

Un senso di pesantezza generalizzato può dare l’impressione di sentire il proprio corpo che acquista peso, simile alla sensazione dello “sprofondare” nella sabbia. È un buon segno dell’energia che inizia a circolare in modo corretto oltre che del rilassamento che mano a mano subentra. Tutte queste sensazioni sono intese generalmente come percezioni dell’arrivo del Qi o energia nel punto stimolato. Secondo un antico testo, il Lingshu, l’effetto terapeutico generato dal pervenire dell’energia nel punto è visto “un vento che spazza via le nuvole”, a voler simbolicamente significare il risultato di riequilibrio e armonizzazione esercitato dalla terapia nei punti in cui l’energia si accumula in eccesso.

Anche chi manipola l’ago percepisce questo particolare fenomeno che genera sempre stupore e meraviglia: l’arrivo del Qi sul punto sembra catturare l’ago, “come una lenza attirata in profondità quando il pesce abbocca all’amo”. Quando invece questo non accade, “l’arrivo del Qi è simile alla persona che passa ore d’ozio in un enorme palazzo vuoto” (da Ode sul segreto dall’agopuntura, in: P. Consigli, Agopuntura, Sonzogno).

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Aghi per l’agopuntura © Ingimage

Benefici: cosa cura

In Occidente l’agopuntura ha radicato la sua fama soprattutto nell’ambito della terapia del dolore dove ha dato risultati eccellenti. Per curarsi da sciatiche, nevralgie, mal di schiena, lombaggini, dolori articolari, artrosi cervicale, mal di testa, reumatismi, sono queste le sindromi per le quali ci si rivolge principalmente all’agopuntura. In alcuni casi, infatti, l’intervento è così efficace da procurare sollievo già alla prima seduta. Tuttavia la maggior parte dei pazienti deve sottoporsi ad almeno cinque o sei sedute prima di avere sensibili benefici. Nell’ambito delle patologie a carico della schiena i sintomi possono regredire fino a scomparire nel 90 per cento dei pazienti trattati, mentre nelle artrosi si ottiene il successo con otto su dieci.

Alla fine del 1998 i National institutes of health statunitensi, la massima autorità medica nel paese, hanno riconosciuto l’efficacia dell’agopuntura in alcune patologie (il dolore dopo un’estrazione dentaria, la nausea che si verifica in gravidanza, dopo un’anestesia o in corso di chemioterapia antitumorale), nonché la sua probabile utilità in un numero ancor più ampio di affezioni. Tale parere è stato espresso sulla scorta di alcune migliaia di lavori scientifici pubblicati internazionalmente negli ultimi decenni anche su prestigiose riviste di medicina occidentale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 104 le patologie trattabili con l’agopuntura:

Le nevralgie periferiche, caratterizzate dall’infiammazione di un nervo che procura in tal modo dolore nell’area dove terminano le sue diramazioni, rispondono in modo positivo all’agopuntura raggiungendo il traguardo del 90 per cento di guarigioni. Ottimi risultati in particolare con la tendinite. Confortano anche i risultati ottenuti con i dolori indotti dal virus herpes zoster, che causa la sindrome nota come il fuoco di Sant’Antonio. Più difficile da curare con gli aghi, invece, la nevralgia del trigemino.

L’agopuntura può anche essere utile nel caso di malattie più importanti anche affiancando le terapie tradizionali e farmacologiche prescritte dalla medicina convenzionale, di cui può potenziare gli effetti. La lista è molto lunga e riportarla per intero è forse inutile in quanto tutte le affezioni sono suscettibili di miglioramenti, alcune fino alla guarigione. Esiste però una notevole differenza tra curare e guarire: tutto ciò è vero per qualunque terapia medica e l’agopuntura non si sottrae alla regola.

aghi agopuntura
Aghi per l’agopuntura © Ingimage

Ansia

Lo stress è un altro quadro clinico in cui l’agopuntura da prestazioni davvero interessanti. Attacchi d’ansia, colite, insonnia, disturbi della digestione, crisi d’asma conseguenti a un sovraccarico psicofisico dell’individuo ricevono dalle cure dell’agopuntore un beneficio stabile nel 90 per cento dei casi.

Gravidanza

Grazie all’agopuntura si può intervenire anche nei casi di sterilità o disturbi degli organi riproduttivi, come mestruazioni dolorose e impotenza maschile. Durante la gravidanza si possono lenire le nausee e il vomito per lo più frequenti nei primi mesi e durante il parto si sta diffondendo, anche in alcuni ospedali italiani, la stimolazione con aghi di alcuni punti specifici sulla schiena e il massaggio della punta delle dita.

L’agopuntura in Italia

In Italia pur non essendo esattamente regolamentata l’attività di agopunturista è un atto medico riconosciuto ma non un corso universitario. In quanto fondata sulla formulazione di una diagnosi, l’istituzione di una prognosi e l’adozione di una terapia, l’agopuntura in Italia è un atto medico, come riconosciuto dalla Corte di Cassazione fin dal 1982.

Quindi si raccomanda di rivolgersi a un medico. L’insegnamento organico dell’agopuntura non rientra però a tutt’oggi nei programmi del corso di laurea in medicina e chirurgia, né forma l’oggetto di corsi di specialità post-laurea. Lo spazio lasciato vacante dall’università è stato però degnamente riempito da istituzioni private che impartiscono un insegnamento riservato ai medici chirurghi articolato in quattro anni di corso, con esami di merito annuali, discussione di una tesi finale e pratica clinica obbligatoria. Le principali scuole di agopuntura italiane (circa 15 attive su tutto il territorio nazionale) aderenti al Comitato scuole della Fisa si sono auto regolamentate e hanno concordato un programma didattico comune.

Il livello di preparazione di chi esce da questi corsi è ottimo tanto che l’agopuntura italiana è fra le più valide a livello internazionale. Come può però il paziente sapere se il medico al quale si rivolge ha frequentato e superato un corso quadriennale oppure se ha seguito un seminario di un weekend o, peggio, ha semplicemente letto un libricino acquistato su una bancarella? Sfortunatamente non può, in quanto la normativa vigente in materia di pubblicità sanitaria impedisce al medico di informare il pubblico circa le conoscenze da lui acquisite al di fuori dell’ambito universitario, tanto che la parola “agopuntura” non può essere citata in alcun modo. Fortunatamente esistono leggi in discussione in parlamento per ovviare a questo problema e vari Ordini provinciali dei medici chirurghi ad esempio Roma, Milano, Palermo, L’Aquila stanno elaborando dei Registri degli agopuntori consultabili dal pubblico nei quali saranno iscritti i medici che possano dimostrare un curriculum formativo adeguato.

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In Italia l’agopuntura è un atto medico riconosciuto ma non un corso universitario © Ingimage

Costi

Il prezzo è variabile e non solo in base alla capacità dell’agopuntore. In genere la prima seduta è più costosa. Diciamo che mediamente, in funzione della zona geografica, del fatto che ci si trovi in città o in provincia, la prima seduta oscilla tra i 50 e i 100 euro, le successive tra le 35 e i 60 euro.

Fortunatamente in questi anni, grazie all’impegno di alcune scuole e associazioni di agopuntura e all’apertura di alcuni istituti della medicina pubblica sono stati attivati dei servizi di agopuntura nei quali i cittadini possono sottoporsi a una terapia agopunturistica dietro pagamento del ticket sanitario (dai 9 ai 17 euro, in funzione delle regioni).

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