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La tecnica del Rebirthing: definizione ed esercizi
Utile per molti disturbi, la tecnica Rebirthing consiste nell’apprendere e nel praticare la respirazione in modo corretto sotto la guida di un insegnante esperto.
di Giulia Barletta
Definizione: cos’è il Rebirthing
Sviluppatosi come metodo, la teoria portante del Rebirthing fu centrata sull’ipotesi, per altro già affermata da famosi psichiatri, che la nascita è per ogni essere umano un evento traumatico che influenza lo sviluppo della personalità e del comportamento. Il Rebirthing si offre quindi come uno strumento pratico di consapevolezza, di gestione e di rinnovamento di questi schemi primari che presenta numerosi punti di contatto con il Kriya Yoga, con il Pranayama, con il Kundalini Yoga e con alcune pratiche del taoismo cinese.
Traendo origine da pratiche estremamente antiche e collaudate, questo approccio è stato introdotto in Occidente negli anni Sessanta/Settanta quando il ricercatore statunitense di medicine olistiche, Leonard Orr, ha riscoperto i benefici del respiro profondo e continuo in termini di “rinascita”.
Tecnica del Rebirthing: come si fa
Il gruppo di ricercatori formatosi intorno a Leonard Orr a partire dal 1964 si dedicò intensamente alla ricerca e alla sperimentazione della respirazione circolare. Nei primi sei e otto anni, però, le sessioni di Rebirthing venivano effettuate esclusivamente stando immersi in acqua calda perché Orr aveva erroneamente ipotizzato che fosse l’elemento liquido il catalizzatore dell’esperienza. Solo in un secondo momento si arrivò a capire che era il respiro, con quelle particolari caratteristiche, a determinare stati di coscienza non ordinari.
Leggi anche: BreathWork. L’evoluzione del Rebirthing
Per indurre la ricercata “rinascita”, infatti, la respirazione deve essere profonda, cosciente e senza pause, un flusso costante d’aria, ossigeno energia veicolato con continuità nel profondo di ogni cellula. Un potenziale enorme e ancora oggi, a quasi quarant’anni di distanza, non ancora del tutto esplorato e compreso.
Esercizi di Rebirthing
Si inizia con una inspirazione consapevole, lenta e profonda. Quando i polmoni sono pieni d’aria, si lascia uscire il respiro. La forza dell’inspirazione e il naturale lavoro muscolare daranno luogo all’espirazione. Non c’è bisogno di controllo, il respiro uscirà da solo senza ricorrere a una spinta volontaria. Finita l’espirazione ricomincia subito l’inspirazione, non bisogna lasciare alcuna pausa. E quando l’inspirazione avrà riempito i polmoni, si espira subito, anche in questo caso senza fare pausa. Il respiro avrà allora un andamento circolare, fluido, continuo che metterà in contatto con il profondo del proprio essere.
Si può respirare o solo con il naso o solo con la bocca. Se si inizia a respirare attraverso il naso, si continua così, espirando poi attraverso di esso. Se invece è intasato si può usare la bocca, ma allora sia l’inspirazione che l’espirazione devono avvenire attraverso la bocca. La respirazione attraverso il naso è più adatta a esplorare i contenuti interiori; quella con la bocca si instaura spesso quando c’è una maggiore intensità emotiva.
Il rebirthing si pratica sdraiati su di un materasso, così che il corpo possa essere rilassato e quieto. Nel caso si manifestassero tensioni, movimenti, tremiti, accessi di risa o di pianto, è bene accettarli abbandonandosi a quanto emerge senza cercare di resistere. In genere la seduta dura un’ora, ma alcune situazioni necessitano di un tempo leggermente più corto o più lungo. L’importante è lasciarsi andare a quanto affiora e, prima di accomiatarsi, commentare e condividere con il terapista quanto è venuto fuori in modo da capire, accettare e integrare il vissuto emerso.
Forme di rebirthing
Ogni seduta di rebirthing è diversa, unica, speciale. Molto dipende dalla capacità di rilassarsi, quindi di essere a proprio agio, di sentirsi al sicuro senza doversi preoccupare di quello che succederà. A volte ci vuole pazienza fino al momento in cui i nostri meccanismi inconsci di difesa e di allerta si spegneranno e l’energia creativa del respiro potrà circolare liberamente.
Per molti è di grande aiuto fare questa esperienza in gruppo, durante un seminario. Ci si sente protetti, l’emozione è condivisa, l’esperienza degli altri ci aiuta e ci incoraggia: il lavoro è su noi stessi. Per questo esistono anche varie forme di Rebirthing che, pur partendo da quella coniata da Leonard Orr, hanno trovato nuovi impieghi in abito psicoterapeutico.
Rebirthing transpersonale
Il rebirthing in Italia arriva grazie allo psicologo e psicoterapeuta dott. Filippo Falzoni Gallerani di Milano, il quale però gli dà un’impronta squisitamente transpersonale, in linea con la Psicologia Transpersonale di Abraham Maslow, Stanislav Grof e Ken Wilber, quella corrente cioè che si occupa della psiche dell’uomo in tutti i suoi aspetti (dall’inconscio alla spiritualità) e studia con particolare attenzione gli stati non ordinari di coscienza.
Anche nel rebirthing transpersonale il respiro è lo strumento che permette di raggiungere la consapevolezza. E proprio grazie alla rapidità con cui l’individuo riesce a raggiungere la conoscenza di sé oltre gli inganni della mente, questo metodo si è dimostrato efficacissimo per risolvere disturbi come attacchi di panico, ansia e depressione.
Rebirthing in acqua
Riprendendo la teoria tradizionale del Rebirthing, il metodo è praticabile anche in acqua calda. In genere, le sedute avvengono senza la presenza dell’elemento liquido, ovvero a secco, ma per poter vivere l’esperienza del Rebirthing in acqua basta immergersi lentamente in una vasca da bagno focalizzando l’attenzione sul proprio corpo e sulle sensazioni percepite a contatto con l’acqua. Il tutto contornato dal respiro profondo, circolare e consapevole che rimette in connessione la psiche con la materia e le emozioni.
Rebirthing in gravidanza
Questa tecnica si è rivelata fondamentale già dal primo mese di gravidanza perché permette alla futura mamma di trasmettere messaggi positivi al neonato che porta in grembo, dando il via alla costruzione del rapporto affettivo ancora prima della sua nascita.
Gli esercizi per le donne in dolce attesa si svolgono da sdraiate in un ambiente silenzioso e tranquillo dove potersi rilassare. Poggiando le mani sul pancione, la respirazione dovrà essere accompagnata dall’immaginazione in maniera tale da dare un volto al bambino e instaurare un dialogo con lui. Una volta appresa la tecnica, anche il papà potrà svolgere questi esercizi sdraiandosi dietro alla partner, avvolgendo il pancione e respirando insieme a lei in modo sincronizzato. Praticare il Rebirthing in gravidanza è importantissimo per la mamma, ma soprattutto per il papà perché lo aiuta a prendere coscienza del bambino e del ruolo paterno che andrà a rivestire.
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