L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Come ti riciclo il pannello fotovoltaico
PV Cycle raccoglie gratuitamente i pannelli danneggiati o inutilizzati e ne ricicla fino al 90 per cento dei materiali costituenti.
Fino ad oggi il PV Cycle ha raccolto 5.700 tonnellate di pannelli
fotovoltaici, circa 1.100 solo in Italia. Il Consorzio, fondato nel
2007, rappresenta la più importante associazione che si
occupa di raccogliere, trattare e riciclare i pannelli fotovoltaici
arrivati a fine vita.
Presente in tutti i Paesi europei dell’Unione a 27, PV Cycle opera
grazie a centinaia di punti di raccolta che operano come veri e
propri centri di tratttamento dei rifiuti, un po’ come accade per
altri materiali, come plastica, vetro o carta.
Vetro, silicio, ferro e metalli. I pannelli che
ormai vedono ridotta di molto la loro capacità di
trasformazione dell’energia, che sono stati rotti o danneggiati
durante il trasporto, o che sono ancora in garanzia, vengono
raccolti gratuitamente dal Consorzio, il quale opera appunto
tramite una filiera di raccolta finanziata dagli stessi
produttori.
Da un singolo pannello è così possibile riciclare
fino al 90 per cento dei materiali costituenti, raccogliendo vetro,
materiali semiconduttori, ferro e altri metalli non ferrosi. Anche
le scatole di derivazione e i cavi vengono recuperati attraverso il
riciclaggio.
Il vetro derivante da moduli fotovoltaici viene in parte
reintrodotto in fibra di vetro o di prodotti per l’isolamento e in
parte in prodotti per l’imballaggio. I metalli e le plastiche,
invece, possono essere utilizzati per la produzione di nuove
materie prime. Alcuni semiconduttori inoltre possono essere usati
per la produzione di nuovi moduli fotovoltaici.
La raccolta è regolata dalla Direttiva Europea sui Rifiuti elettrici ed
elettronici, che obbliga tutti i Paesi membri a recepirla e
tradurla in legge entro febbraio 2014. Da quel momento in poi, un
po’ come accade per il ritiro “uno contro uno” degli
elettrodomestici, i produttori o chiunque immetta nel mercato un
pannello fotovoltaico, sarà tenuto a garantirne il corretto
smaltimento e avviamento al recupero.
In questo modo il ciclo si chiude e nulla viene sprecato. E
ciò che produceva energia pulita e rinnovabile, torna ad
acquistare una sua utilità.
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