A febbraio, in Irlanda, è stato introdotto un sistema di riciclo della plastica che ha permesso di raccogliere 630 milioni contenitori.
Con questo sistema è possibile purificare l’aria al 99 per cento
U-Earth realizza bioreattori in grado di abbattere e disgregare gli inquinanti presenti nell’aria indoor. Il tutto grazie ai batteri “utili”.
Non tutti i microorganismi sono portatori di malattie, anzi. In molte circostanze sono i nostri migliori alleati per mantenerci in salute. È quello che ha pensato U-Earth, azienda internazionale specializzata nella cura dell’aria negli ambienti interni, come ospedali o industrie. Per questo ha progettato e realizzato Pure Air Zone, un bioreattore in grado di purificare l’aria indoor al 99 per cento.
Spesso infatti l’aria all’interno degli ambienti dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo è inquinata da polveri fini, solventi, allergeni, virus e batteri. E non sempre basta “aprire la finestra”. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la crescita delle malattie respiratorie è strettamente correlata alla qualità dell’aria degli ambienti interni.
La tecnologia del sistema in questione, denominata Aircel, prevede di utilizzare microorganismi innocui in grado di abbattere inquinanti e allergeni degradandoli fisicamente, come in una sorta di digestione. L’azienda infatti spiega che “all’interno dei bioreattori viene inserito un additivo a base di microorganismi non patogeni e non geneticamente modificati, che creano le condizioni per assorbire tutte le sostanze inquinanti in maniera totalmente biologica”. Una vaschetta sottostante raccoglie poi le scorie, gli scarti provenienti dall’aria ripulita, che possono essere tranquillamente gettati negli scarichi dei sanitari.
Entrando nello specifico l’azienda spiega che “all’interno del sistema si avvia un processo di bio-ossidazione in grado di garantire la cattura dei contaminanti, distruggendo le sostanze intercettate tramite convenzione e attrazione molecolare. Questi vengono poi digeriti e scomposti in acqua, anidride carbonica e nella base elementare propria del composto”.
L’altra novità proposta dall’azienda è il monitoraggio costante dell’aria indoor via cloud, una volta attivato il processo. In questo modo è possibile avere sempre a disposizione i dati relativi alla qualità e all’efficienza della tecnologia, monitorando in tempo reale l’aria respirata. Un sistema utile in particolare per ambienti pubblici, come ospedali e sale d’attesa, o semplicemente per l’ufficio o per casa propria.
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