È di almeno 46 morti il pesantissimo bilancio di un attacco perpetrato all’interno di un campo profughi nella Repubblica Democratica del Congo. Nella notte tra domenica 11 e lunedì 12 giugno un gruppo di persone armate ha fatto irruzione nel sito di Lala, nella porzione nord-orientale della nazione africana.
Case incendiate e persone uccise a colpi di machete in Congo
Secondo quanto indicato da fonti locali, la strage sarebbe stata effettuata dalla milizia Codeco. “Il gruppo è arrivato all’improvviso e ha cominciato a sparare all’impazzata. Alcune persone sono morte all’interno delle loro case incendiate, altre uccise a colpi di machete”, ha spiegato un testimone, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale. Tra le vittime ci sarebbero anche 23 bambini.
#UPDATE At least 46 people, half of them children, were killed in a militia attack on a camp for displaced people in northeast DR Congo, security analysts and a local community leader said on Monday ➡️ https://t.co/CDM1a2hIJ8pic.twitter.com/Vtr4XeeW3g
Il Codeco (Cooperativa per lo sviluppo del Congo) è una milizia di alcune migliaia di uomini presente sul territorio. La stessa organizzazione paramilitare è stata indicata come responsabile di un attacco contro una postazione dell’esercito nel territorio poco distante di Mahagi: anche in questo caso a farne le spese sono stati i civili, con sette morti (cinque bambini e due donne).
Non si placa il conflitto etnico tra Hema e Lendu
Due giorni prima, un altro attentato aveva provocato l’uccisione di dodici persone. E nel solo mese di maggio, secondo le Nazioni Unite, sono più di 50 le persone che hanno perso la vita.
Al di là della matrice, ciò che appare preoccupante è il fatto che il conflitto tra etnie Hema e Lendu nella regione di Ituri non accenna a placarsi. Le vittime tra la popolazione si contano ormai nell’ordine delle migliaia. Più di un milione e mezzo di persone era inoltre fuggito dalle violenze nel periodo tra il 1999 e il 2003. La calma era tornata soltanto dopo l’invio di forze militari europee.
Felix Tshisekedi è stato rieletto tra le richieste di ripetere il voto a causa di enormi problemi logistici che hanno messo in dubbio la validità del voto.
Seggi aperti nella Repubblica Democratica del Congo per le elezioni presidenziali legislative, nel Paese devastato dalla guerra e dalla crisi economica.
Dall’inizio di ottobre, il conflitto tra i ribelli dell’M23, il Movimento 23 marzo, e le milizie legate al governo centrale della Repubblica Democratica del Congo si è intensificato nella provincia orientale del Nord Kivu, soprattutto a nord del capoluogo Goma, causando la più grande crisi umanitaria al mondo in termini di sfollati interni, ossia sono