Sette cavalli selvatici sono partiti da Berlino e Praga per essere reintrodotti nella steppa del Kazakistan, dove mancavano da almeno due secoli.
Un cavallo per amico, consigli e segreti per un’amicizia perfetta
Andare a cavallo non è solo uno sport salutare, ma è anche l’occasione per instaurare un rapporto speciale con un animale magnifico sotto ogni punto di vista. Ecco i consigli dell’esperta per un approccio ottimale al mondo equestre.
Un cavallo può essere un amico fedele non solo nel tempo libero, ma anche nella vita di tutti i giorni. Vivere con i cavalli in simbiosi e armonia, infatti, aiuta a risolvere molte problematiche di natura psicologica, oltre ovviamente a dare la possibilità di esercitare uno sport magnifico e salutare come l’equitazione. Ma, attenzione! Il mondo del cavallo è un universo da conoscere a fondo se si vuole instaurare con questo splendido animale un rapporto ricco e felice. Amare i cavalli vuol dire soprattutto rispettarne le esigenze e le abitudini, le necessità e l’indole. E per farlo occorre dimenticare per un po’ le proprie e fare un salto nelle loro, oltre che nella natura che li circonda.
Il cavallo ha bisogno della compagnia dei propri simili
I cavalli sono animali che vivono in branco e in natura verrebbero predati. Per la sua indole, infatti, il cavallo viene definito etologicamente un “animale da fuga” perché ha la necessità di cogliere immediatamente il pericolo e, per sfuggire al predatore, trovare nella corsa e nel movimento l’unica speranza di vita. Proprio per questa ragione ha esigenze irrinunciabili di cui dobbiamo tener conto se ci avviciniamo al mondo equestre, sia per passione sia per motivazioni sportive.
“Il cavallo ha bisogno di vivere in branco, quindi trovare nel suo simile vicinanza, affetto e aiuto in caso di necessità. Cavalli lasciati da soli in box per lungo tempo sono condannati al malessere sia fisico che psicologico”, spiega la dottoressa Carlotta Caminiti, medico veterinario. La semplice vicinanza in scuderia di molti esemplari, con la finestra lasciata aperta in maniera tale che si possano mantenere a contatto visivo, è importantissima. In questo modo si soddisferà l’esigenza dei cavalli di essere e rimanere in branco, e li si renderà più tranquilli e meno timorosi.
L’alimentazione
“Altro aspetto importante è l’alimentazione che deve essere di qualità, corretta nelle quantità e rispettare i tempi fisiologici dell’animale”, continua la dottoressa Caminiti. In natura, un cavallo passa la maggior parte del suo tempo a mangiare (circa 18 ore in base a quanto è stato calcolato): logico che lasciarlo in box con un pasto che possa risolversi in tre ore al massimo lasci l’animale non solo con troppo tempo a disposizione per annoiarsi, ma costituisca anche un problema per il suo stomaco che è destinato a rimanere vuoto troppo a lungo. “Noia e gastriti sono all’ordine del giorno per circa l’ottanta per cento dei cavalli in scuderia che non hanno mai accesso al paddock. Eppure basterebbe poco per evitare queste problematiche”, aggiunge la veterinaria.
La necessità di trascorrere tempo all’aria aperta
I cavalli, inoltre, hanno bisogno di molto movimento, anche e soprattutto per sfogare la loro grande energia fisica. “Tempo libero all’aperto non deve mai mancare nell’economia di un cavallo felice e in salute”, conclude Caminiti. Quando decidiamo, quindi, di approcciarci al mondo degli equini, è bene anche tener conto delle esigenze primarie della specie per trovare scuderie e maneggi dove siano rispettate e seguite. “Un cavallo felice è anche un cavaliere sereno”: mai dimenticare questa massima se si vuole condividere una parte della propria vita con questo animale.
Acquistare un cavallo
Il primo approccio con i cavalli deve essere compiuto in maniera graduale e sempre con l’assistenza di un istruttore che abbia un brevetto adeguato e che sia in grado di trasmettere all’allievo tranquillità e sicurezza, oltre a nozioni e insegnamenti sia sulle caratteristiche etologiche di un cavallo sia sulla tecnica migliore per montare. “È importante che un istruttore sappia infondere lo spirito giusto e la passione necessaria per condividere del tempo con un cavallo in serenità e senza paura”, spiega la dottoressa Caminiti. “Ogni allievo dovrebbe saper pulire e sellare il proprio cavallo, anche se è della scuola, oltre a saperlo condurre a terra. Per una prima fase sarebbe opportuno farlo con cavalli docili e tranquilli per poi, in un secondo momento, pensare di acquistarne uno su consiglio del proprio istruttore o di persone di fiducia. Avere un cavallo di proprietà è una spesa che con molta probabilità bisognerà sostenere per molti anni, ed è dunque importante fare la scelta giusta, sia in funzione delle proprie capacità di stare in sella che riguardo all’attitudine e al carattere dell’animale”.
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Per un principiante sarà necessario un cavallo docile che sia in grado di perdonare gli errori, inevitabili, di chi lo cavalca e lo deve gestire quotidianamente. “I castroni (cioè i maschi sterilizzati) sono sempre la miglior scelta a mio parere. Come nel caso di cani e gatti, anche i cavalli non sono tutti uguali e ogni razza ha determinate caratteristiche, utili in genere a svolgere la disciplina per cui viene allevata. I cavalli da concorso possiedono una grande attitudine al salto che altri esemplari non hanno assolutamente, mentre per esempio gli arabi sono particolarmente adatti a partecipare alle gare di endurance perché hanno una forte resistenza sulle lunghe distanze. Prima di comprare un cavallo, a mio avviso, è importante capire su quale disciplina ci si vorrebbe orientare, che si tratti di agonismo o di semplici passeggiate in campagna, e orientare la propria scelta sul soggetto più indicato”, aggiunge l’esperta.
Non c’è un’età giusta per acquistare un cavallo, però esiste un grado di passione sotto al quale non conviene assolutamente farlo. Avere un cavallo proprio per montarlo solo un paio di volte alla settimana e lasciarlo nel box tutto il resto del tempo non è solo ingiusto per l’animale, ma anche assolutamente antieconomico. I cavalli hanno bisogno di tempo, attenzioni e cure. Meglio ponderare, quindi, la scelta riguardante l’acquisto. Se non ci sono le condizioni giuste è bene cercare un buon maneggio e un valido istruttore e continuare a cavalcare nei ritagli di tempo, riservando la scelta del cavallo di proprietà a momenti più propizi sotto ogni punto di vista.
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