Nonostante i recenti scandali, che la moda made in Italy sia etica di per sé è una credenza diffusa. Una piccola filiera virtuosa sta cambiando le regole.
Continua la crescita del bio italiano, anche grazie a Girolomoni
L’agricoltura biologica italiana sta bene e continua a crescere: aumentano gli ettari coltivati a bio, le aziende e gli operatori certificati.
Con quasi 1.400.000 ettari coltivati da 49.070 aziende agricole (+2,5 per cento rispetto al 2013) e oltre 55.400 operatori certificati, il comparto del biologico conferma il suo sviluppo anche nel 2014. A livello internazionale, con 1,42 miliardi di euro di esportazioni, l’Italia raggiunge il primato mondiale per l’export (fonte Bioreport Crea).
Tra le aziende storiche del bio, Girolomoni, cooperativa agricola che ha fatto della pasta il proprio fiore all’occhiello, registra un incremento di fatturato del 15 per cento rispetto al 2014, con un aumento delle vendite sia in Italia che nei mercati esteri.
Sul territorio italiano, le vendite dell’azienda con sede a Isola del Piano (PU) mostrano un +24 per cento rispetto all’anno precedente. Molto bene anche i mercati esteri, con un +95 per cento di vendite in Spagna e un +45 per cento negli Stati Uniti.
Nel 2015 la cooperativa agricola Girolomoni, che scrive la storia del bio italiano fin dal 1971, ha prodotto e venduto qualcosa come 6.400 tonnellate di pasta bio, realizzata con grano duro ma anche con grani antichi. Un dato destinato a crescere nei prossimi anni, grazie alla recente inaugurazione della nuova linea di pasta lunga.
“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati economici 2015”, dichiara Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Cooperativa. “La nostra costante crescita sia in Italia che nei mercati esteri rappresenta infatti un successo per l’intero settore del biologico nel nostro Paese. Inoltre, il ruolo sempre più significativo giocato dalla produzione di pasta di grani antichi è per noi un risultato molto importante perché rappresenta un modo concreto per tutelare la biodiversità e valorizzare il nostro territorio quale vera e propria culla del biologico Made in Italy
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