Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Contro le fake news sulla mobilità elettrica, una guida per orientare e informare
Per sfruttare i vantaggi della mobilità elettrica serve conoscerne pregi e limiti, adottando comportamenti più consapevoli. In aiuto arriva la guida contro le fake news dell’auto.
Costruire auto elettriche, o ibride, sempre più efficienti, sempre più innovative, potrebbe non bastare se poi non se ne conoscono le caratteristiche, se non si sa come sfruttarne al meglio i vantaggi, arginarne i limiti. Dall’infrastruttura ai tempi di ricarica, dalle materie prime per realizzare le batterie al loro riciclo, fino al tema delle emissioni i dubbi sono ancora molti. E in tutto questo le fake news sulla mobilità elettrica, spesso condivise anche sui social network, non aiutano. Per far luce su questi aspetti Jaguar Land Rover ha lanciato la guida “Come combattere i No Watt”, 20 capitoli corredati da immagini, un po’ di ironia e tante informazioni utili dedicati ai dubbi, alle incertezze, insomma alle maggiori resistenze all’acquisto sull’elettrico.
Perché è importante contrastare le fake news
Partiamo da un fatto, che chiarisce bene le conseguenze di una scarsa conoscenza della mobilità elettrica, o più in genere elettrificata. Prendete l’ibrido plug-in, da molti immaginato come passaggio ideale verso la totale elettrificazione. E invece… Un recente studio dell’International Council on Clean Transportation ha spiegato che consumo ed emissioni delle ibride plug-in sarebbero fino a quattro volte maggiori rispetto ai test omologativi. La ragione? L’errore umano, la mancanza di consapevolezza sull’uso corretto di queste auto: secondo quanto emerge dallo studio, infatti, chi possiede una phev guiderebbe per la maggior parte del tempo sfruttando solo il motore a combustione, con le conseguenze negative di cui sopra. Capite perché informare e sensibilizzare le persone è fondamentale?
Jaguar Land Rover, così marciamo verso la carbon neutrality
E per la mobilità elettrica non va meglio. Autonomia, limiti di utilizzo, ricarica, materie prime, energia, sono solo alcuni dei temi sui quali disinformazione e fake news hanno finito per produrre numerosi dubbi, tutti leciti – ovvio – ma molti infondati. I costruttori hanno capito che produrre modelli elettrici non basta più, bisogna investire in formazione (sui concessionari), e sulla sensibilizzazione delle persone, a partire dai giovani. Per questo, Jaguar Land Rover, che ha annunciato entro la fine del decennio un massiccio programma di elettrificazione, con l’obiettivo di diventare un’azienda a zero emissioni entro il 2039, ha lanciato un progetto di sensibilizzazione.
Obiettivo, contrastare con dati comprovati, ma in una forma leggera e divulgativa, numeri e statistiche, credenze sbagliate e luoghi comuni sulla mobilità green. Da una parte la guida “Come combattere i No Watt dell’auto”, dall’altra programmi di educazione e formazione col progetto E-ducation che mira a promuovere la sostenibilità come uno stile di vita, indirizzato a concessionari, ai clienti che si affacciano alla mobilità elettrica o elettrificata, alle scuole e alle università. Partendo dalla Lombardia, dove in collaborazione con l’Aci verranno erogati corsi di formazione diretti a chi già possiede un’auto elettrica o ibrida, in modo che possa conoscerne le caratteristiche e trarne i maggiori vantaggi.
Il cambiamento è una necessità. Occorre seminare
“Come Jaguar Land Rover – ha spiegato a margine dell’evento di presentazione della guida Marco Santucci, ceo di Jaguar Land Rover Italia – crediamo molto nel cambiamento necessario nel dar vita alla transizione ecologica. Il progetto E-ducation nasce proprio da qui, dalla necessità di dare maggiore consapevolezza ai nostri clienti. Educare – ha sottolineato – è come seminare: il risultato non arriva subito, e serve certamente un terreno fertile, ma noi riteniamo che i tempi siano maturi”. Un’iniziativa di sensibilizzazione che si inserisce in un ambito più ampio, dove l’elettrificazione dell’auto da sola non basta. Dove a mutare devono essere anche i modelli di business dell’industria dell’auto, l’attenzione alla circolarità di materiali e dei processi produttivi.
Durabilità e circolarità, la condivisione cambierà l’auto
“Dalla scelta dei fornitori ai materiali che impieghiamo fino al modo in cui li lavoriamo e all’intera catena di approvvigionamento, operiamo in modo che a partire dalla progettazione la nostra visione sulla sostenibilità e sulla materialità sia coerente in tutti i processi – ha chiarito Dmitry Kolchanov – ceo di Jaguar Land Rover Europe. “Poi c’è un altro aspetto di come sostenibilità ed economia circolare possono aiutarci al raggiungimento di cicli produttivi tesi a migliorare la longevità, la durabilità delle nostre auto. Immaginiamo un’auto che nella sua vita cambia diversi proprietari o che, in futuro, avrà sempre più impieghi legati allo sharing, alla condivisione. Quello che stiamo cercando di fare è migliorare l’auto, fare in modo che duri più a lungo e che, naturalmente, emetta meno emissioni nel suo intero ciclo di vita”, ha concluso Kolchanov.
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