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Coop for future 2022 premia i fornitori più sostenibili
Assegnati alle aziende più virtuose i premi di Coop for future 2022. Al debutto anche Close the gap, dedicato a chi investe nell’etica e nella parità di genere.
La sostenibilità premia. A dimostrarlo, ancora una volta, è Coop che, fedele al suo credo “una buona spesa può cambiare il mondo”, torna a premiare i suoi fornitori a marchio più meritevoli in termini di impegno verso l’ambiente e le persone, con l’iniziativa Coop for future 2022.
Il progetto, arrivato alla 14esima edizione e inaugurato nel 2006 con Coop for Kyoto, si è evoluto negli anni, stabilendo via via nuovi criteri di valutazione e ponendo alle aziende sfide sempre più ambiziose in termini di sostenibilità ambientale. Chi le ha sapute cogliere oggi ringrazia, riconoscendo che puntare sulla sostenibilità sia stato il migliore degli investimenti fatti, sia da un punto di vista etico che economico.
Un concetto condiviso da tutti e cinque i fornitori premiati il 29 marzo scorso a Milano, durante l’evento conclusivo di Coop for future 2022. A consegnare loro i riconoscimenti l’amministratrice delegata di Coop Italia Maura Latini che ha sottolineato come lo sforzo di “mettere in relazione i soci e la collettività con i fornitori è sempre stato un elemento cardine del nostro modo di lavorare”.
L’evento è stato anche l’occasione di introdurre un nuovo importante progetto di Coop: la prima edizione del premio Close the gap, riconoscimento dedicato all’etica e alla parità di genere, inserito nell’omonima campagna di Coop sull’inclusione di genere e la riduzione delle differenze.
“Andare oltre”, il futuro secondo l’astrofisico Tommaso Ghidini
A introdurre l’evento di premiazione di Coop for future 2022 è stato invitato l’astrofisico Tommaso Ghidini, capo Ingegneria strutturale dell’Agenzia spaziale europea Esa e da vent’anni coinvolto nei più prestigiosi programmi aerospaziali al mondo. A lui, abituato a “costruire il futuro”, è stato affidato l’affascinante compito di spalancare lo sguardo sugli orizzonti dell’umanità con l’affascinante speech esistenziale-filosofico intitolato Andare oltre. Un momento durante il quale Ghidini ha parlato di come l’umanità arriverà a innovare se stessa, trasferendo la propria vita anche su altri pianeti e cambiando persino la propria conformazione fisica. Uno scenario che l’ingegnere aveva già tratteggiato nel suo libro Homo Caelestis: L’incredibile racconto di come saremo, mostrando come il profondo rapporto tra l’uomo e lo spazio abbia “cambiato la nostra prospettiva di conoscenza e coscienza”.
Ripercorrendo la storia dell’universo Ghidini indaga anche quella dell’uomo che, mosso dalla passione e dalla capacità di sognare, è l’unica specie che è riuscita a dominare il pianeta. Non perché più forte delle altre, ma per la sua capacità di adattarsi, fino a voler piegare il pianeta stesso alle sue esigenze. Con le conseguenze anche disastrose che oggi conosciamo e che lo hanno portato a dover intraprendere l’urgente “missione di preservare la vita della e sulla Terra”. Un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario che si rispecchia anche nelle intenzioni alla base dell’iniziativa Coop for future che, alzando ogni anno l’asticella delle sue richieste, cerca di spronare aziende e persone ad andare incontro al futuro, superando con coraggio gli ostacoli del presente.
Coop for future 2022, traguardi e novità di questa edizione
Gestione dell’energia, risparmio idrico, lotta agli sprechi di materie prime e prodotti, attenzione al tema dei rifiuti e al riciclo, ma anche investimenti nella formazione, nel welfare dei lavoratori e nella parità di genere. Sono solo alcuni dei parametri tenuti in considerazione da Coop per valutare le politiche di sostenibilità complessive e di etica/gender gap messe in atto dai suoi fornitori e poter così stilare le graduatorie del premio Coop for future. Una radiografia che ha analizzato i progressi raggiunti dalle aziende nel triennio 2018-2020 e che ha portato a premiare le più virtuose all’interno di cinque distinte categorie merceologiche.
Ma al di là dei vincitori, il dato più incoraggiante di questa edizione è quello che indica ben 409 imprese italiane e straniere (sulle oltre 500 del parco fornitori a marchio di Coop) che hanno scelto di candidarsi, sottoponendosi volontariamente alle ispezioni dell’ente certificatore Bureau Veritas. Un grande traguardo rispetto ai pochi pionieri che parteciparono alla prima edizione del premio, e che dall’inizio del progetto a oggi (dati aggiornati al 2020), ha permesso di risparmiare circa 2,9 milioni di tonnellate di C02, proprio grazie alle azioni virtuose intraprese dai fornitori Coop.
“Il nostro grazie va a tutti i partecipanti”, ha dichiarato Maura Latini, “Abbiamo notato con piacere che tutti hanno fatto degli avanzamenti importanti sul fronte della sostenibilità, della riduzione degli sprechi e dell’etica. E in questi miglioramenti ci sono la passione, l’esperienza, l’ingegno e quel mondo di creatività che ben rappresenta lo scenario economico italiano”.
Per offrire un’ulteriore valutazione dei risultati ottenuti dalle aziende aderenti al premio Coop for future, quest’anno l’insegna ha voluto istituire un comitato scientifico di esperti in sostenibilità ambientale. A farne parte anche Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate che spiega: “Il valore di questo premio è quello di riuscire a valorizzare gli sforzi di chi cerca di andare sempre un po’ più in là e di spingere tutta la filiera con esempi che alzino l’asticella sempre più in alto. Il ruolo di Coop è quello di mostrare la direzione e di stimolare le aziende ad essere sempre più ambiziose, andando sempre avanti senza tornare indietro”.
I vincitori di Coop for future 2022
A vincere nella categoria grocery alimentari è stata La Doria s.p.a. (salse/condimenti/scatolame), azienda del salernitano nata negli anni ’50 e particolarmente virtuosa sul fronte del risparmio energetico e idrico, in sinergia con tutta la filiera agricola. Per la categoria non alimentari è stata premiata Essity Italy s.p.a. (tissue casa), che ha ottenuto grandi risultati nell’innovazione tecnologica, nell’efficienza gestionale e logistica e nella ricerca di fibre alternative e più sostenibili.
Nel mondo dei freschi Coop ha riconosciuto i meriti di Orogel società coop. agricola (surgelati), impegnata nell’ottimizzazione del suo impatto ambientale, per esempio con la realizzazione della più grande cella italiana per surgelati (che consente un risparmio di circa 1.024 tonnellate di CO2) e diverse azioni per la riduzione delle perdite di materie prime. Per quanto riguarda il settore freschissimi carni, il premio Coop for future è andato a Fileni Alimentare s.p.a. (carni bianche, gastronomia e produzioni gastronomiche, libero servizio e surgelati) che già nel 1990 colse la sfida di Coop a sperimentare un nuovo tipo di allevamento biologico e che dopo essere diventata società benefit nel 2021 ora è stata certificata B Corp.
Infine per la categoria freschissimi ortofrutta è stata premiata la O.P. Giuliano srl, azienda familiare che già trent’anni fa intraprese con coraggio la strada della sostenibilità, aderendo alla linea di allora dei Prodotti con amore Coop, che chiedeva di coltivare riducendo il consumo idrico e di fitofarmaci. Una sfida che ha permesso all’azienda di anticipare i tempi e ottenere di fatto un vantaggio commerciale sul mercato.
Storie che dimostrano, ancora una volta, come oggi la sostenibilità non sia più un optional di natura etica, ma un vero e proprio cardine delle strategie aziendali più solide e di successo.
Close the gap, il premio per chi investe nella parità di genere
Come detto, l’evento di premiazione di Coop for future 2022 ha offerto anche il palcoscenico per inaugurare la prima edizione di Close the gap, premio per la sostenibilità etica e gender equality che, anche in questo caso, si è avvalso di un comitato scientifico ad hoc.
In generale, lo scenario emerso grazie al progetto ha messo in luce come la strada da percorrere per ridurre le differenze verso una reale parità di genere e di leadership femminile sia ancora lunga. Su questi temi, infatti, il valore medio complessivo ottenuto dalle aziende partecipanti è stato del 22,7 per cento, con punte di eccellenza che arrivano ad ottenere il 53,2 per cento. Per quanto riguarda il punteggio ottenuto sul fronte di etica/gender gap invece solo 5 aziende su 500 hanno raggiunto tra l’80 e il 90 per cento del punteggio.
A meritare il primo posto in questa speciale classifica è stata Eurocompany srl (frutta secca ed essiccata), una B Corp che si è distinta per il suo impegno su questi temi, con oltre 5mila ore di formazione ai propri dipendenti nel 2020, molte delle quali dedicate ai comportamenti inclusivi, alle questioni dell’empowerment femminile e alla prevenzione della violenza e delle molestie sessuali. A questo si aggiunge l’utilizzo di strumenti per l’ascolto dei dipendenti e numerose iniziative volte a migliorare il benessere e la qualità del lavoro, tra cui quella relativa al congedo parentale aggiuntivo concesso a tutti i neo papà. Una misura particolarmente cara a Coop che ha sostenuto anche la petizione Genitori #allapari per “chiedere al governo italiano di aumentare, in vista della prossima legge di bilancio, in maniera definitiva e strutturale la durata del congedo di paternità obbligatorio portandolo a un minimo di tre mesi retribuiti al cento per cento, indipendentemente dal tipo di contratto e di lavoro svolto dal neo papà”.
Un impegno che per Coop si inserisce in una visione più ampia, a beneficio delle famiglie e della società intera, come sottolineato da Maura Latini: “Noi crediamo che il riequilibrio dei ruoli di genere colga due punti importanti. Il primo è per i padri che hanno il diritto di potersi occupare dei figli fin dall’inizio della loro vita, il secondo per le madri, che portano sulle proprie spalle la maggioranza del carico di cura e accudimento in famiglia, vedendo spesso penalizzate le proprie prospettive di lavoro e carriera”. Non solo. “Il riequilibrio dei ruoli porterebbe un vantaggio a tutta la società italiana che con l’ aumentare della denatalità vede messo a rischio il suo stesso futuro”. Una prospettiva che richiede “un rafforzamento dei servizi messi a disposizione delle madri e, insieme, un cambiamento culturale all’interno delle famiglie, affinché i genitori possano guardare con più fiducia e meno preoccupazione al futuro dei propri figli”. La strada è ancora lunga, ma ormai segnata.
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