Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
L’India guida l’alleanza solare formata da 121 paesi
L’iniziativa è stata lanciata alla Cop 21 dal governo dell’India. L’obiettivo è permettere lo sviluppo del solare nelle nazioni situate tra i due tropici.
Una coalizione di 121 paesi ha lanciato, nel corso della seconda giornata di lavori della Cop 21, quella che è stata battezzata Alleanza solare internazionale. Obiettivo: federare tutte le nazioni che presentano un elevato potenziale in termini di produzione di energia fotovoltaica. Numerosi stati partecipanti, infatti, registrano più di trecento giorni all’anno di forte irraggiamento solare. Eppure, tale “tesoro” è sfruttato solamente in minima parte.
A guidare l’iniziativa è stato il primo ministro indiano Narendra Modi, che è riuscito a coinvolgere quasi tutte le nazioni situate tra i tropici del Cancro e del Capricorno. “Se vorremo rendere operative le promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra che sono state avanzate dai governi di tutto il mondo alla vigilia della conferenza – ha spiegato il presidente francese François Hollande nel corso della presentazione dell’iniziativa – occorrerà investire, entro il 2030, circa 1.200 miliardi di dollari. Una parte di tale mole di denaro dovrà essere utilizzata per lo sviluppo dell’energia solare: essa rappresenta infatti, per molti paesi, la più abbondante tra le fonti rinnovabili. Ciò nonostante, le tecnologie e i finanziamenti necessari per sfruttarla appieno non sono ancora sufficienti”. Il capo di stato transalpino ha anche annunciato lo stanziamento di due miliardi di euro per favorire lo sviluppo delle energie pulite in Africa.
In concreto, l’Alleanza punta ad adottare programmi di cooperazione tra le nazioni più industrializzate e quelle più povere. Si tratta, in questo senso, di un’iniziativa che si inquadra pienamente in quello che è stato annunciato come uno dei principali obiettivi della Cop 21: promuovere il trasferimento di tecnologie tra tutti i paesi del mondo, al fine di garantire uno sviluppo omogeneo e diffuso delle fonti rinnovabili. Non a caso, i governi firmatari hanno sottolineato la volontà di “intraprendere sforzi concertati e innovativi al fine di ridurre i costi di tale fonte di energia, rendendola economicamente competitiva”.
In un comunicato, i 121 stati hanno aggiunto: “La ragione per la quale siamo al fianco dell’India in questa iniziativa è legata al riconoscimento del fatto che lo sviluppo sostenibile, l’accesso universale all’energia e la sicurezza energetica sono elementi cruciali per garantire un futuro al nostro pianeta”. “Oggi – ha sottolineato Hollande – le nazioni a più alto potenziale producono solamente una piccola quota di energia solare a livello globale. Si tratta di un paradosso che non possiamo più accettare”.
In termini operativi, l’India ha annunciato che ospiterà il segretariato generale dell’Alleanza per i prossimi cinque anni (fino al 2021). E ha promesso di dare il buon esempio, fissandosi un obiettivo di 100 gigawatt di capacità per il solare, da raggiungere entro il 2022 (ad oggi il paese asiatico è fermo a 4 gigawatt).
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