La ventiseiesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop 26) si terrà come previsto dal 1 al 12 novembre 2021. E non sarà un evento online: i delegati degli stati parteciperanno di persona. A confermarlo è stato Alok Sharma, che presiede l’evento che sarà ospitato nella città di Glasgow, in Scozia. Il summit, secondo il politico britannico di origini indiane, è d’altra parte “l’ultima speranza” per scongiurare una crescita incontrollata della temperatura media globale.
Il presidente della Cop 26 Alok Sharma: “Garantiremo la sicurezza dei delegati”
“Ho sempre considerato necessaria una Cop che sia effettuata con la presenza fisica dei delegati – ha aggiunto – e prevediamo che sia così. Assicureremo al contempo la sicurezza dei partecipanti, esplorando tutte le misure possibili per limitare il rischio di contagi”.
Come noto, la conferenza – alla quale prenderanno parte i delegati di 196 nazioni – era inizialmente prevista per il mese di novembre del 2020. La pandemia ha tuttavia reso impossibile la tenuta dell’evento, che è stato per questo procrastinato. Anche in ragione del fatto che la nazione ospitante è quella che è risultata più colpita in Europa dal coronavirus, con quasi 128mila morti.
Nonostante una campagna vaccinale che sul territorio britannico sembra aver effettivamente migliorato sensibilmente la situazione, nelle ultime settimane c’è stato chi ha lanciato appelli alla prudenza. Chiedendo che la Cop sia organizzata in teleconferenza. Tuttavia, secondo Sharma “con i nostri colleghi del governo scozzese, del consiglio municipale di Glasgow, degli organismi sanitari e delle Nazioni Unite, stiamo vagliando le soluzioni necessarie affinché l’evento si possa svolgere in tutta sicurezza”.
We must act now to tackle the urgent threat of global #ClimateChange
The UK will spend the months up to #COP26 taking four key goals to governments across the world
Occorrerà verificare con quali modalità si svolgerà anche la pre-Cop prevista a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre. Si tratta di una riunione tra circa 40 nazioni, nel corso della quale si effettuano lavori preparatori della conferenza. Un confronto informale tra governi, organizzazioni internazionali e non governative, al fine di “fluidificare” i negoziati.
Nei giorni immediatamente precedenti, inoltre, dal 28 al 30 settembre, è prevista la Cop dei giovani, sempre a Milano. Lo “Youth4Climate: Driving Ambition meeting” al quale parteciperanno 400 ragazzi di età compresa tra 18 e 29 anni, il cui compito sarà di presentare proposte concrete ai decisori politici che si incontreranno un mese dopo a Glasgow.
Con Joe Biden presidente degli Usa, è la prima volta che l’intera comunità internazionale è allineata sulla crisi climatica. Non facciamoci sfuggire questa occasione.
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Riuniti a Bangkok, i negoziatori non sono riusciti a produrre una base di lavoro in vista della Cop 24 di dicembre sul clima. Accordo di Parigi a rischio.