Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e senza paura. Perché i primi a essere incoscienti e a sfidare il clima siamo noi.
Cop26, la seconda giornata in diretta. Intervengono i leader della Terra
Nel corso della seconda giornata di lavori alla Cop26 di Glasgow a prendere la parola sono i capi di stato e di governo.
La seconda giornata di lavori della ventiseiesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop26 ha visto protagonisti alcuni tra i leader delle nazioni più importanti del mondo, oltre che i padroni di casa: il primo ministro britannico Boris Johnson e il segretario delle Nazioni Unite António Guterres. È infatti il Regno Unito ad ospitare l’evento (e a co-organizzarlo con l’Italia). A prendere la parola, mentre i negoziati tecnici già fervono, tra i 197 paesi che hanno ratificato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) , il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che si è scusato per il regno di Donald Trump, il presidente indiano Narendra Modi e la maggior parte dei capi di stato e di governo europei, compreso il primo ministro italiano Mario Draghi.
L’obiettivo della Cop26 è di superare l’impasse che si è generate nei negoziati nel corso della Cop 25 che si è tenuta a Madrid nel 2019 e lavorare affinché l’Accordo di Parigi sia reso operativo. Quest’ultimo, raggiunto al termine della Cop21 che si è tenuta nel 2015 nella capitale francese, indica in particolare l’obiettivo di mantenere la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 2 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali, e rimanendo il più possibile vicini agli 1,5 gradi.
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