I moti di Stonewall nel 1969 diedero inizio al moderno movimento Lgbtqia+. Saranno ricordati anche da una fermata della metro di New York.
Copenaghen 2021: la città pioniera dell’inclusione si prepara al WorldPride
Dal 12 al 22 Agosto, con il motto #YouAreIncluded, Copenaghen ospiterà il WorldPride e gli EuroGames insieme alla città gemella di Malmö, in Svezia.
Quando si parla di inclusione, Copenaghen è pioniera a livello mondiale nella lotta e nel riconoscimento dei diritti.
È proprio la capitale danese ad ospitare quest’anno, dal 12 al 22 agosto, il WorldPride e gli EuroGames insieme a Malmö, in Svezia, con un ampio programma di iniziative, eventi e conferenze. Le due città distano solo 30 minuti di treno l’una dall’altra e sono collegate dal ponte sullo stretto di Øresund.
Copenaghen 2021 sarà anche l’occasione per approvare la Øresund declaration, una dichiarazione di intenti a più livelli per l’uguaglianza Lgbtqia+ globale entro il 2030 che sarà firmata durante il Human right forum da politici, leader globali, organizzazioni per i diritti umani e da altri gruppi della società civile per segnalare il loro impegno per l’uguaglianza Lgbtqia+.
Abbiamo intervistato Steve Taylor, Head of Communication di Copenhagen 2021, per capire meglio gli eventi in programma e perché, anche in una città così inclusiva Copenaghen, sia necessario celebrare il WorldPride.
Diritti e inclusione a Copenaghen
Copenaghen è sicuramente pioniera in tema di diritti per l’inclusione: è la città che ha celebrato il primo matrimonio omosessuale legalmente riconosciuto, nel 1989, facendo così diventare la Danimarca il primo paese al mondo a riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Se pensiamo alla più celebre delle opere danesi, la Sirenetta, è stata ispirata proprio dall’amore non corrisposto dell’autore per un altro uomo. Hans Christian Andersen si era innamorato, senza essere ricambiato, di un uomo di nome Edvard Collin. Scrisse così la fiaba della Sirenetta, Den lille Havfrue, pubblicata per la prima volta nel 1837, dopo aver ricevuto la notizia dell’imminente matrimonio di Collin.
Nel 1933 la Danimarca abolisce il reato di omosessualità, e venti anni più tardi, nel 1951 riesce con successo a Copenaghen il primo intervento chirurgico per il cambio di sesso. Nel 1981 l’omosessualità viene cancellata dall’elenco delle malattie riconosciute e nel 1987 viene promulgata la legge contro la discriminazione.
Eigil e Axel, attivisti e fondatori dell’associazione per i diritti gay F-48 o Forbundet af 1948, saranno la prima coppia omosessuale a contrarre matrimonio a Copenaghen, scegliendo come cognome Axgil, combinazione dei loro nomi ed espressione dell’unione.
Oggi in Danimarca le coppie Lgbtqia+ hanno il diritto di adottare alle medesime condizioni delle coppie eterosessuali e possono sposarsi in chiesa.
Nel 2014 è stato il primo paese a consentire il cambiamento di genere a livello legale senza approvazione medica preventiva, e con la possibilità di cambiare il numero di previdenza sociale.
Da due anni il Consiglio comunale di Copenaghen ha adottato una specifica policy per garantire la parità di trattamento delle persone Lgbtqia+.
WorldPride
Il WorldPride è un evento che promuove a livello internazionale le questioni di genere per persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender ed intersex (orgoglio Lgbtqia+) attraverso sfilate, festival e altre attività culturali.
Le città ospiti vengono selezionate da InterPride, organizzazione internazionale fondata in Texas nel 1980 che produce e organizza sotto licenza il WorldPride.
Il primo WorldPride fu ospitato dalla città di Roma nel 2000. Il Comune inizialmente promesse un contributo di 200mila dollari agli organizzatori, ma dopo per le pressioni ricevute dall’ala conservativa e da quella Vaticana, il sindaco Rutelli cancellò il contributo finanziario e logistico alla manifestazione. Nonostante l’opposizione, più di 250mila persone parteciparono alla sfilata dal Colosseo al Circo Massimo e l’evento si concluse con il concerto di Gloria Gaynor, The Village People, RuPaul e Gery Halliwell.
Negli anni successivi l’evento fu ospitato dalle città di Gerusalemme (2006), Londra (2012), Toronto (2014), Madrid (2017), e NYC (2019) dove il WorldPride è stato l’occasione per commemorare il cinquantesimo anniversario delle rivolte di Stonewall del ’69, quando la comunità gay insorse in risposta agli attacchi della polizia allo Stonewall Inn, gay bar nel Greenwich Village.
Quest’anno il WorldPride arriva a Copenaghen con l’obiettivo di vivere in una società dove nessuno si senta isolato ed escluso. Escluso dalla vita sociale, lavorativa, dalla propria famiglia e comunità.
Per la prima volta il WorldPride e gli EuroGames, gli eventi sportivi dove gli atleti partecipano senza distinzione di genere, si terranno in concomitanza. Saranno 10 giorni di celebrazione della diversità e dell’inclusione con attivismo, tornei sportivi, eventi artistici e culturali e il più grande Forum Lbgti+ sui diritti umani del mondo.
La Dichiarazione di Øresund sarà l’eredità chiave di Copenaghen 2021, un manifesto multilivello per la comunità Lgbtqia+ globale entro il 2030 in cui parlamentari, leader globali e influencer saranno invitati a firmare per dimostrare l’impegno a porre fine alla criminalizzazione mondiale delle persone Lgbtqia+.
A causa delle restrizioni Covid-19, le WorldPride Walks, in sostituzione della consueta sfilata, saranno la parte del Pride Lgbtqia+ visibile per le strade della città e si svolgeranno in diversi giorni durante l’evento.
Abbiamo intervistato Steve Taylor, Responsabile Comunicazione di Copenhagen 2021, non solo per farci raccontare meglio l’evento, ma anche per capire insieme a lui quanto la strada per l’inclusione, a livello locale e mondiale, sia ancora in salita.
Quest’anno il WorldPride sarà ospitato da Copenhagen e Malmö. Perché la scelta di due città?
Tecnicamente Copenaghen ospita entrambi gli eventi. WorldPride è concesso in licenza a Copenhagen Pride ed EuroGames è concesso in licenza a Pan Idræt, il gruppo sportivo Lgbti+ di Copenhagen. Il Copenhagen Pride ha deciso di invitare il Malmö Pride a partecipare all’evento e ad ospitare alcuni eventi dalla loro parte dell’Øresund. Malmö e Copenaghen sono vicine sia fisicamente – a soli 30 minuti di treno l’una dall’altra – e culturalmente, e l’abbiamo vista come una grande opportunità per mostrare alle persone come collaboriamo e lavoriamo insieme.
Quest’anno l’evento si svolge in una delle parti più progressiste del mondo. Qual è il valore aggiunto di evento come questo su una comunità locale che già abbraccia la diversità?
Siamo molto orgogliosi del record della Danimarca sull’uguaglianza Lgbti+, ma c’è ancora molto da fare soprattutto in relazione ai diritti per le persone trans e intersessuali. E, attraverso il nostro Forum sui diritti umani stiamo esplorando come l’uguaglianza Lgbti+ può avanzare a livello internazionale. La realtà è che il WorldPride non può essere tenuto in una nazione in cui esiste una significativa ostilità nei confronti delle persone Lgbti+ e quindi è nostra responsabilità utilizzare la nostra piattaforma per ogni persona Lgbti+ ovunque nel mondo.
L’emergenza Covid-19 ha costretto ad una riprogettazione degli eventi, con più di cinquanta eventi ora disponibili online. Quante persone pensate di raggiungere con gli eventi online? Ci sono comunità per le quali ritenete che l’accesso online sia particolarmente utile?
Sappiamo dall’esperienza del Global Pride dello scorso anno, che ha raggiunto 57 milioni di persone inclusi molti in paesi dove il Pride non esiste, che l’accesso digitale consente alle persone che non possono andare fisicamente al Pride di vivere la gioia e la comunità che il Pride porta.
Quindi siamo molto entusiasti di condividere i nostri eventi con un pubblico globale, condividendo l’amore e condividendo gli importanti messaggi di uguaglianza e diritti umani.
Gli eventi digitali saranno disponibili sull’app?
Ci saranno collegamenti nell’app e gli stream saranno disponibili sul nostro sito Web e su YouTube e Facebook.
Ci saranno eventi dedicati ai bambini? Programmi per le scuole?
Rainbow Children @ BLOX è uno spazio dedicato ai bambini piccoli e alle loro famiglie, e Huset 2021 è il nostro spazio per gli adolescenti. Abbiamo un programma incredibile in entrambi questi spazi, anche per scuole e gruppi giovanili.
La Dichiarazione di Øresund avrà un impatto positivo anche sui paesi in cui i diritti Lgbtqia+ sembrano meno prioritari? Chi firmerà per l’Italia?
Abbiamo grandi ambizioni per la Dichiarazione di Øresund e la vediamo sia come una “linea nella sabbia” per misurare i progressi dal 2021 al 2030, ma anche come una dichiarazione con cui Copenaghen 2021 può essere valutata per molti anni a venire. Le 15 richieste della Dichiarazione inquadreranno la difesa dell’uguaglianza Lgbti+ nei prossimi anni e speriamo che gli attivisti e le organizzazioni della società civile la utilizzino per fare pressione sui governi di tutto il mondo. Il 20 agosto annunceremo i firmatari per ogni paese. Abbiamo un certo numero di attivisti e parlamentari che vengono all’evento dall’Italia.
In molti paesi europei, e in alcune città, molte persone non sono a conoscenza di reti e organizzazioni nazionali e internazionali che possono aiutarli a fuggire dall’ostilità delle loro famiglie o comunità. Qual è il tuo consiglio per le persone che si trovano in queste situazioni?
È sempre importante guardare oltre il proprio villaggio, città o paese e vedere come avviene il progresso in luoghi diversi. Il movimento Lgbti+ ora è probabilmente più grande di quanto sia mai stato e ci basiamo su 50 anni di successi. Il movimento Pride in particolare è sempre stato rivolto all’esterno e focalizzato sulla solidarietà, ed è per questo che stiamo portando più di 200 persone da tutta Europa all’evento con borse di studio. Vogliamo che vivano il nostro evento e tornino a casa con ottimismo, nuove idee e rinnovata energia.
Puoi parlarci meglio di queste borse di studio?
Abbiamo ricevuto finanziamenti da diversi organismi, tra cui la Commissione europea e il Nordic Council, per portare i difensori e gli attivisti dei diritti umani e gli organizzatori del Pride da tutta Europa all’evento qui il mese prossimo. A causa della situazione Covid-19, ciò ha significato che la maggior parte proviene da paesi dell’UE, ma abbiamo lavorato con il Ministero degli Affari Esteri danese per portare anche alcuni attivisti extra UE.
Sempre più spesso, le aziende stanno abbracciando i temi legati al Pride e alla comunità Lgbtqia+, ma a volte sembra solo rainbow washing. Portare attenzione su queste tematiche è positivo, indipendentemente dalle intenzioni, o è dannoso cooptare la diversità per scopi di marketing?
Quando le aziende “usano” l’arcobaleno esclusivamente per scopi di marketing è molto dannoso e cinico. Siamo stati molto chiari sul fatto che il supporto per il nostro evento deve essere combinato con un’azione reale all’interno delle loro attività e l’impegno al nostro codice etico in relazione alle loro attività commerciali. Non sopporteremo il pinkwashing e lo denunceremo attivamente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dopo l’approvazione della legge sulle influenze straniere, conosciuta come “legge russa”, il partito di maggioranza in Georgia vuole ora vietare i matrimoni dello stesso sesso e il cambio di genere.
Durante la sua carriera politica Yulia Aleshina, oggi Roman, ha difeso i diritti della comunità arcobaleno. Ha lasciato l’incarico quando il movimento lgbtqia+ è stato inserito in Russia nell’elenco delle organizzazioni estremiste.
A Chiang Mai si è tenuta una conferenza per dare maggior visibilità alla comunità trans e Lgbtq+ nei settori astronomico e spaziale. Ma intanto il governo boccia la proposta di legge sul riconoscimento e la tutela delle persone con identità di genere diverse.
Una donna è stata accusata di aver “esibito i simboli di un’organizzazione estremista” sui social: erano foto della bandiera arcobaleno. Rischia il carcere.
Accolta la richiesta del ministero della giustizia russo: le persone della comunità lgbtq+ rischiano fino a dieci anni di carcere. Per l’Onu la situazione è preoccupante.
In Giappone, l’iter che devono affrontare le persone transgender è lungo e complesso. Ma una sentenza potrebbe cambiarlo, almeno in parte.
Un’insegnante è stata licenziata per aver fatto leggere in classe la versione illustrata del diario di Anna Frank, l’adolescente ebrea perseguitata dai nazisti che è uno dei simboli dell’Olocausto.
Aumentano le repressioni contro la comunità lgbtq+ in Russia, dove una nuova legge vieta la transizione di genere e le modifiche al sesso riportato sui documenti. Un provvedimento che va a colpire tanti ragazzi trans che speravano di evitare l’esercito – e la guerra – con il cambio di sesso.