Copenaghen in testa al Copenhagenize Index sulla mobilità ciclabile

Copenaghen sale sulla vetta delle città più amiche della bicicletta, secondo la classifica 2015 che prende il nome proprio dalla capitale della Danimarca. Il Copenhagenize Index è nato nel 2011 e viene stilato ogni due anni per segnalare l’impegno delle città nel rendere la bicicletta un mezzo di trasporto fattibile, pratico e socialmente accettabile. Dopo

Copenaghen sale sulla vetta delle città più amiche della bicicletta, secondo la classifica 2015 che prende il nome proprio dalla capitale della Danimarca. Il Copenhagenize Index è nato nel 2011 e viene stilato ogni due anni per segnalare l’impegno delle città nel rendere la bicicletta un mezzo di trasporto fattibile, pratico e socialmente accettabile. Dopo due secondi posti Copenaghen spodesta così Amsterdam, al primo posto sia nella classifica 2011 che 2013. Si conferma al terzo posto un’altra città dei Paesi Bassi, stiamo parlando di Utrecht, mentre al quinto posto si piazza Eindhoven.

 

cargo bike copenaghen
Padre porta i figli a sasso con una cargo bike. Copenaghen regina della mobilità ciclabile secondo il Copenhagenize Index 2015. Foto © News Øresund – Johan Wessman via commons.wikimedia.org su licenza CC BY 2.0

 

A sorpresa appaiono nella classifica varie città francesi: irruzione al quarto posto della new entry Strasburgo, al settimo Nantes e all’ottavo Bordeaux, Parigi al diciannovesimo.
Tra le altre new entry dell’indice Copenhagenize 2015 abbiamo Lubiana, che è riuscita ad entrare in classifica semplicemente copiando le buone pratiche sulla mobilità ciclabile, Buenos Aires grazie all’applicazione di alcune misure, Vienna e la statunitense Minneapolis.
https://www.youtube.com/watch?v=afvb49Hr1y4
Di città spagnole ne abbiamo due: Siviglia che si è distinta in questi anni per azioni di promozione dell’uso della bicicletta e Barcellona, che sta investendo massicciamente per diventare ancor più bike friendly.
Alla posizione numero quindici abbiamo Dublino, città che sta rivoluzionando la mobilità con un poderoso investimento in aree pedonalizzate.
L’Italia finora non è riuscita a farsi notare nel Copenhagenize Index, ciò non toglie che i progressivi cambiamenti che stanno attuando alcune città non riescano a fare del Belpaese anche un posto dove sia bello pedalare

Copenhagenize Index, come funziona

Le città vengono valutate secondo tredici categorie con un punteggio da zero a quattro per ognuna. Esistono punti bonus per un massimo di dodici dedicati a particolari impegni o risultati, utili per evidenziare buone pratiche che sarebbero ignorate dai tredici parametri. Nella classifica Copenaghenize vengono considerate le città con un’area metropolitana di almeno 600mila abitanti, con eccezioni per alcune città come Malmö e Lubiana.

Le categorie del Copenhagenize Index

  1. advocacy (appoggio da parte delle Ong);
  2. cultura della bicicletta/facilitazioni (portabici, canalina sulle scale, spazi appositi su treni e bus);
  3. quantità di infrastrutture per biciclette;
  4. bike sharing (la città ha un bike sharing ben progettato e utilizzato?);
  5. genere (quanti ciclisti sono maschi e quanti femmine?);
  6. percentuale di ciclisti (stabilita tra 1 e 25 per cento);
  7. incremento della percentuale di ciclisti dal 2006 (da uno a cinque per cento);
  8. percezione della sicurezza;
  9. interesse politico per la bicicletta;
  10. accettazione sociale (cosa pensano gli autisti e la comunità in generale dei ciclisti urbani?);
  11. pianificazione urbana (da auto-centrica a priorità per bici e pedoni);
  12. riduzione del traffico (zone 30 e interventi per aumentare la sicurezza stradale).

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Che elettrica è (e come va) la Ford Capri

La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.