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La cooperativa CoproB punta sulla qualità e sulla diversificazione dell’offerta dopo la liberalizzazione del comparto bieticolo-saccarifero.
Lo scorso primo ottobre è stato soppresso il sistema delle quote zucchero, sono state abolite in Europa le quote nazionali di produzione e il comparto bieticolo-saccarifero è stato liberalizzato. Questa rivoluzione, se da un lato potrà garantire benefici ai paesi che non dovranno più limitare le esportazioni, dall’altro rischia di penalizzare seriamente le piccole realtà, favorendo i grandi produttori del nord Europa. Nell’ultimo decennio l’Italia ha notevolmente ridotto la propria capacità produttiva e la maggior parte degli zuccherifici è stata chiusa. CoproB, la Cooperativa Produttori Bieticoli con sede a Minerbio (Bo), è rimasta l’unica significativa realtà locale del comparto saccarifero nazionale.
La liberalizzazione del comparto potrebbe avere un risultato ambivalente anche sui consumatori, è infatti prevista una corsa al ribasso dell’indice dei prezzi che potrebbe però avere ripercussioni sulla qualità e sull’origine dei prodotti offerti. La qualità e l’italianità dei prodotti sono invece le caratteristiche di CoproB, che punta inoltre sulla responsabilità sociale perché, ha dichiarato Stefano Dozio, direttore generale di CoproB, “italianità non significa solo prodotti eccellenti dal punto di vista della qualità, significa anche sostenere i piccoli agricoltori”. La cooperativa, che riunisce 7mila aziende agricole per un totale di oltre 5mila soci, tutela sia i suoi dipendenti e la salvaguardia del loro posto di lavoro che l’intero settore agricolo, per il quale la coltura della barbabietola da zucchero, nell’ambito della rotazione delle coltivazioni, rappresenta un elemento fondamentale per il rinnovo dei terreni e la loro resa produttiva.
L’altra strada che CoproB ha deciso di percorrere per non perdere terreno rispetto ai colossi del settore che possono contare su produzioni molto più vaste è quella dell’innovazione. “Questa scelta ha richiesto ingenti investimenti in ricerca e sviluppo per valorizzare ancora di più la qualità dei prodotti”, ha spiegato il direttore generale della cooperativa. Da questo processo è nato Nostrano, il primo zucchero grezzo ricavato dalla barbabietola, anziché dalla canna da zucchero come avviene solitamente.
Il nuovo prodotto, battezzato Nostrano e realizzato nel corso della campagna 2017, è il primo zucchero di questo tipo mai prodotto. “È un vero prodotto agricolo – ha affermato Stefano Dozio. – Nostrano soddisfa i nuovi trend di consumo alimentari sempre più salutistici e orientati verso cibi genuini e poco raffinati. Le sue caratteristiche tattili e organolettiche non differiscono da quelle dello zucchero di canna, in più offre ai consumatori la garanzia della qualità e della sicurezza alimentare tipiche del made in Italy”. Essendo una novità assoluta, il prodotto è in fase di domanda di brevetto, i valori nutrizionali dello zucchero grezzo di barbabietola non sono ancora stati approfonditi, “è però evidente la sua ricchezza aromatica, proprio per la sua origine sotterranea – ha spiegato Dozio – a differenza della canna da zucchero che è una pianta aerea”. Il prossimo obiettivo di CoproB è quello di coltivare barbabietole biologiche per poi immettere sul mercato, nel 2019, uno zucchero biologico e sostenibile.
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