L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Corine Mauch. Vi racconto Zurigo, la città che punta ai 2000 Watt
Corine Mauch è sindaco di Zurigo, città premiata per la sua sostenibilità, che ha puntato sulla “Società a 2000 Watt” e sugli scambi culturali.
Sindaco di Zurigo dal 1 gennaio del 2009, Corine Mauch è la prima donna ad essere stata eletta alla guida della più grande città della Svizzera. Da allora, ha puntato a fare del centro urbano un modello di sostenibilità, nonostante l’incremento demografico e benché su alcuni temi “siamo costretti a seguire le decisioni prese dall’alto”. In questa intervista concessa a Lifegate.it, Corine Mauch traccia un bilancio del lavoro svolto e indica gli obiettivi futuri.
https://www.youtube.com/watch?v=VRc8SQ60gos https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=sRudUWG7e7A&has_verified=1
La città di Zurigo è risultata prima nell’Indice Arcadis delle città sostenibili. Come avete fatto a raggiungere questo risultato?
Nel 2008, la maggioranza della popolazione di Zurigo si è espressa in un referendum popolare a favore degli obiettivi della “Società a 2000 Watt” (modello politico-energetico sviluppato nell’ambito del programma Novatlantis presso il Politecnico Federale di Zurigo, ndr). Tali obiettivi sono entrati a far parte della Costituzione della città, al fine di utilizzare l’energia e le risorse in modo sostenibile ed equo su scala globale. In pratica si prevede, ad esempio, che Zurigo a lungo termine riduca il consumo energetico a 2000 watt e che le emissioni di CO2 scendano a una tonnellata pro capite entro il 2050. La città di Zurigo ha già attuato numerose misure che si stanno rivelando efficaci, ma c’è ancora molto da fare. Andiamo avanti per questa strada, insieme alle aziende, alle istituzioni e alla popolazione.
The mayor of #Zurich, Corine Mauch opening the conference on #Mobility and #Energy Systems in Hong Kong #ZurichmeetsHongKong @ETH_en pic.twitter.com/hA6BbiZiGB
— EnergyScienceCenter (@esc_ethz_ch) October 27, 2017
Abbiamo già ottenuto diversi risultati anche nel campo ambientale: ad esempio, ora la qualità dell’aria ha raggiunto i livelli migliori degli ultimi trent’anni. L’Ufficio europeo dell’ambiente, lo European Environmental Bureau, ci ha posizionati in questo senso al primo posto in uno studio del 2015 che ha analizzato ventitré città europee. Ciò è stato possibile grazie, ad esempio, alla notevole riduzione delle sostanze inquinanti, tramite normative più severe sulle emissioni di gas di scarico dei veicoli a motore, il miglioramento degli impianti di riscaldamento secondo uno specifico standard urbano e l’ammodernamento degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani. Si tratta di investimenti nell’ecosostenibilità che hanno conseguenze dirette sulla qualità della vita nella nostra città e che comprendono anche l’ulteriore espansione del nostro eccellente sistema locale di trasporto pubblico. Ma non dobbiamo dimenticare che sulla qualità della vita incidono molto anche una buona offerta culturale e istituzioni scolastiche eccellenti.
Mayor of @stadtzuerich Corine Mauch supports the #SolidarityCities initiative on refugees. “Zurich is an open city and a city of solidarity” pic.twitter.com/FzB78F7QdY
— EUROCITIES network (@EUROCITIEStweet) 5 settembre 2017
Arcadis ha sottolineato però anche alcune “macchie”. In particolare nel sotto-indice relativo alla vita della popolazione Zurigo risulta solo ventisettesima. Si punta il dito in particolare contro le diseguaglianze. Quali sono le ragioni di tali mancanze?
La popolazione della città di Zurigo è in forte aumento da diversi anni. Questo è un riconoscimento delle qualità della nostra città, ma comporta anche delle problematiche, tra cui la mancanza di spazi abitativi a prezzi accessibili. La città di Zurigo persegue, pertanto, una politica attiva in materia di edilizia al fine di aumentare la percentuale di alloggi popolari a un terzo di tutti quelli affittati. Siamo sulla buona strada. Per quanto riguarda l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, mi sembra particolarmente importante continuare a migliorare la compatibilità tra lavoro e vita familiare. A Zurigo stiamo facendo passi avanti, ad esempio con cospicui investimenti nei servizi di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili.
Quali sono le principali politiche che state pianificando per il futuro della città, in materia di ecologia, trasporti sostenibili e resilienza?
Per poter raggiungere gli obiettivi di 2000 watt in una città in crescita, abbiamo in programma un intero pacchetto di misure. Oltre al già citato rafforzamento del trasporto pubblico, sono compresi, ad esempio, il potenziamento del traffico in bici attraverso il miglioramento delle piste ciclabili e l’aumento dei parcheggi. Stiamo inoltre favorendo provvedimenti per migliorare ulteriormente lo sviluppo urbano o per utilizzare il calore generato dai rifiuti. Ma sui temi a maggiore potenziale per la protezione del clima, a livello municipale dobbiamo seguire anche le decisioni prese a livello superiore. Per questo è importante, ad esempio, che la Confederazione miri ad attuare rapidamente la transizione verso fonti energetiche rinnovabili. E che la comunità internazionale invii segnali forti.
Più in generale, in che modo ritiene che le grandi metropoli mondiali possano aiutare a lottare contro i cambiamenti climatici?
Operando nel modo in cui si deve fare ogni volta che si persegue un obiettivo grande e ambizioso: un passo alla volta. Non esiste una formula segreta per il successo. L’importante è il confronto internazionale tra le città: possiamo imparare gli uni dagli altri e trarre vantaggio reciproco. Ad esempio, negli anni Ottanta abbiamo potuto fruire di scambi fruttuosi con la nostra città gemellata Kunming in Cina, nei settori dell’approvvigionamento idrico e del trasporto pubblico. Al momento stiamo avviando una cooperazione con la città libanese di Tiro, che deve affrontare problemi molto particolari a causa della situazione dei rifugiati al confine con la Siria. Ma è bene ricordare che le città sono condizionate dalle decisioni assunte a livello nazionale e internazionale. Ad esempio, per noi non è possibile imporre una tassa sul clima a livello comunale.
Mayor of @stadtzuerich Corine Mauch supports the #SolidarityCities initiative on refugees. “Zurich is an open city and a city of solidarity” pic.twitter.com/FzB78F7QdY
— EUROCITIES network (@EUROCITIEStweet) September 5, 2017
Zurigo riuscirà a rimanere sostenibile garantendo al contempo posti di lavoro e crescita economica?Sostenibilità e crescita economica non devono più essere in contrasto tra loro. Al contrario. La sostenibilità ambientale e sociale è la chiave del successo a livello economico: gli investimenti nell’ambiente, nella cultura e nella convivenza sociale attirano le imprese. Non a caso aziende come Google, Disney o Adecco hanno deciso di investire qui negli ultimi anni.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.