Le novità introdotte dal governo per contenere la pandemia in Italia, a partire dal green pass rafforzato, o super green pass.
Coronavirus, grazie ai droni la rivoluzione dell’e-commerce potrebbe velocizzarsi. A partire dai farmaci
Il coronavirus sta cambiando le modalità delle consegne a domicilio. L’Islanda sceglie i droni per il food delivery. La Svizzera per i medicinali. Chi sono le start up che stanno rivoluzionando l’e-commerce.
Il mondo post pandemia sarà un po’ più vulnerabile, ma anche più consapevole di come potrà, o perlomeno dovrebbe essere, il nostro futuro. La ripresa che tutti auspichiamo dovrà necessariamente viaggiare su binari diversi, e quel che è certo è che la mobilità, intesa nel senso più ampio del termine, e cioè come le modalità di spostamento di persone e merci, dovrà cambiare, evolversi, modificarsi. E non è solo una questione di emissioni, la cui relazione con l’emergenza coronavirus è ormai certezza. Ma soprattutto una questione di modalità. Per capire di cosa parliamo basta andare in Svizzera (al primo posto tra i paesi più innovativi al mondo secondo il Global Innovation Index 2019), dove sul fronte delle consegne in campo medico è attiva da tempo la californiana Matternet, che ha sviluppato una piattaforma per le consegne on-demand con colonnine, droni e cloud, dedicata alla spedizione e il ritiro di pacchetti contenenti campioni di laboratorio.
Coronavirus, anche l’e-commerce dovrà evolversi
Torniamo più in generale all’e-commerce. Ormai fa parte del nostro quotidiano da oltre un ventennio e, che si tratti di cibo o di un libro, convive “pacificamente” con l’acquisto fisico di un prodotto direttamente nei negozi. Ma cosa accadrebbe se in futuro diventasse più necessario che comodo servirsi di metodi alternativi per comprare ciò di cui abbiamo bisogno? Senza per forza figurarsi scenari apocalittici, è comunque sensato immaginarsi un mondo diverso almeno nel futuro post-pandemia, un futuro prossimo dove la mobilità si evolve e si reinventa anche nel campo delle consegne a domicilio. E dove il concetto di “delivery” è al centro di una rivoluzione commerciale e sociale che vede il focus spostarsi dal prodotto alle modalità di consegna. Arrivare prima degli altri, o dove gli altri non riescono ad arrivare, potrebbe essere la chiave. O ancora – molto attuale in questi tempi di emergenza sanitaria – azzerare i contatti tra chi consegna e chi riceve la merce sarà a lungo una necessità da rispettare, magari riducendo anche tempi e costi. I droni in questo senso potrebbero rappresentare i corrieri del futuro.
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Droni, alleati preziosi in tempi di distanziamento sociale
Sì, perché se un drone può portare il pranzo a dei giocatori su un campo da golf in metà tempo rispetto a quanto farebbe un cameriere (succede al King’s Walk Golf Course in Nord Dakota), questi piccoli velivoli a guida autonoma sono studiati anche per trasportare campioni di sangue e, pensando a capsule ancora più sofisticate e intelligenti come quelle sviluppate da Abzero, azienda spinn-off dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, medicinali, tamponi e perfino organi.
ABzero, vista la situazione emergenziale del Paese, mette a disposizione delle Autorità il proprio servizio sperimentale. La nostra #smartcapsule abilitai sanitari all’utilizzo di #droni in maniera semplice e intuitiva @ScuolaSantAnna @PoloNavacchio @Agenzia_Ansa #covid2019 pic.twitter.com/yf2KWB2bgr
— ABzero (@ABzeroX_) March 10, 2020
Dall’Islanda agli Usa, dove la logistica dell’aria è già realtà
Oggi le aziende che realmente possono offrire un servizio di consegna con velivoli autonomi sono ancora poche, spesso a causa della carenza di regolamentazioni specifiche nei vari Paesi. Tra gli esempi virtuosi l’israeliana Flytrex che, attiva da tempo in Nord Dakota, dal 2018 ha sviluppato un sistema di consegna con droni in Islanda, grazie alla partnership con Aha, il marketplace più famoso dell’isola nordica. Fondata nel 2011, Flytrex per servizio di consegne in Islanda si avvale di droni di diverse dimensioni, privi di telecamere, dotati di sensori e gps, capaci di trasportare pacchi fino a 3 chilogrammi. Droni che possono viaggiare a una velocità di 56 km/h e a 70 metri dal suolo, con un’autonomia totale di circa 12 chilometri, una distanza che in Islanda, dove la densità di popolazione è tra le più basse al mondo, permette di raggiungere anche le abitazioni più isolate.
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Dal Ghana al Nevada, dove volano le startup
Un’altra startup californiana, la Zipline, da diversi anni è invece attiva in Ruanda, e più di recente in Ghana, con un servizio di medical-delivery per il trasporto di sangue, medicinali e vaccini nelle aree più rurali del Paese. Fra le startup più promettenti nelle consegne con i droni anche l’americana Flirtey; fondata da Tom Bass, Ahmed Haider e Matthew Sweeny nel 2013 ha la sede a Reno, Nevada e ha ricevuto fondi per lo sviluppo pari a 16 millioni di dollari; nel settembre scorso ha svelato Flirtey Eagle, secondo Bass il drone con la tecnologia più avanzata al mondo.
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