Le novità introdotte dal governo per contenere la pandemia in Italia, a partire dal green pass rafforzato, o super green pass.
Coronavirus in Italia, per la prima volta il numero di dimessi e guariti supera quello dei nuovi casi
“I numeri di oggi sono particolarmente confortanti”. Sono le parole del capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli commentando i dati del 23 aprile del coronavirus in Italia. Infatti, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il numero dei pazienti e dimessi è superiore a quello dei nuovi casi. “Prosegue infatti l’alleggerimento della pressione sulle
“I numeri di oggi sono particolarmente confortanti”. Sono le parole del capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli commentando i dati del 23 aprile del coronavirus in Italia. Infatti, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il numero dei pazienti e dimessi è superiore a quello dei nuovi casi. “Prosegue infatti l’alleggerimento della pressione sulle nostre strutture ospedaliere”.
I numeri del coronavirus diffusi dalla Protezione civile il 23 aprile
- Totale delle persone attualmente positive: 106.848 (-851 rispetto a ieri);
- Totale di coloro che hanno contratto il virus: 189.973 (+2.646 rispetto a ieri);
- Totale di chi è ricoverato nelle terapie intensive: 2.267 (-117 rispetto a ieri);
- Totale dei ricoverati con sintomi: 22.871 (-934 rispetto a ieri);
- Totale delle persone in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi: 81.710 persone, pari al 76% degli attualmente positivi.
- Totale dei decessi: 25.549 (+464 rispetto a ieri).
- Totale dimessi e guariti: 57.576 (+3.033 rispetto a ieri).
1 milione e mezzo di tamponi
Da oggi, inoltre, nel report della Protezione civile sarà disponibile un nuovo dato: quello sui tamponi. Ad oggi, comunica Borrelli, sono stati eseguiti 1.579.909 tamponi effettuati, con 66.658 tamponi in più rispetto a ieri.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Geograficamente isolati e assenti dalle statistiche, i popoli indigeni pagano a caro prezzo la pandemia. Accade nell’Himalaya come in Brasile.
Due le ipotesi al vaglio: il passaggio da animale a uomo, o l’incidente nel laboratorio di Wuhan. I primi aggiornamenti sono attesi tra 90 giorni.
Continua a peggiorare la situazione in India: sono 300mila le persone uccise dalla Covid-19. Ad aggravare il quadro l’arrivo del ciclone Yaas.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
In India è stato registrato il numero più alto di decessi per Covid-19 in un singolo giorno. Intanto il virus si sposta dalle città alle zone rurali.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.