Le novità introdotte dal governo per contenere la pandemia in Italia, a partire dal green pass rafforzato, o super green pass.
Coronavirus, la mobilità elettrica cresce, ma non in tutti i paesi. Ecco perché
La pandemia non ferma la mobilità elettrica, che anzi cresce in Europa. Ma solo nei paesi che hanno adottato politiche più lungimiranti.
Il coronavirus ha notevolmente rallentato le vendite di auto a benzina e diesel, ma non ha avuto lo stesso effetto sulla mobilità elettrica, almeno secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano americano Politico. Dal commento sui dati emersi nell’annuale Pocket guide dall’Acea, l’Associazione dei costruttori automobilistici europei, si evidenzia come le vendite complessive di auto in Europa siano diminuite complessivamente del 38 per cento nella prima metà di quest’anno. Nel dato sono incluse anche le auto elettriche che, seppur in flessione, hanno fatto registrare l’8 per cento delle vendite, il doppio rispetto allo scorso anno. La situazione cambia molto a seconda delle aree geografiche considerate. Negli Stati Uniti, per esempio, secondo l’aggiornamento trimestrale fornito dalla California new car dealers association, ritenuta una fonte autorevole nel monitoraggio del mercato delle auto elettriche in America, le vendite hanno fatto registrare un lieve aumento con una quota di mercato passando dal 5,1 per cento del 2019 al 5,8 al giugno 2020. La flessione delle vendite rimane alta anche Oltreoceano, dove, sempre secondo l’associazione americana, le vendite di Tesla del secondo trimestre di quest’anno in California sono diminuite di quasi la metà rispetto allo stesso periodo del 2019.
Europa, dove la mobilità elettrica va a due velocità
Tornando all’Europa, sebbene le vendite di veicoli elettrici si confermino in costante crescita, l’incremento sarebbe limitato ai paesi più ricchi. Secondo Politico, nei primi tre mesi di quest’anno, il 98 per cento delle vendite europee di veicoli elettrici è avvenuta nei 14 paesi più ricchi dell’Unione, oltre a Regno Unito e Norvegia. Ma se le forti vendite di auto elettriche non sorprendono in Norvegia, dove da tempo sono previsti forti incentivi governativi, dove la rete di colonnine è più estesa e dove c’è una popolazione più ricettiva, nel 27 paesi membri dell’Ue le politiche molto diverse hanno finito per influenzare anche le vendite durante la pandemia. Se, infatti, paesi come Francia e Germania hanno puntato su politiche volte a valorizzare la mobilità elettrica come fulcro di programmi più attenti all’ambiente, non tutti i paesi – Italia inclusa – hanno fatto scelte altrettanto lungimiranti. E i risultati si vedono: secondo l’autorevole International council on clean transportation, le quote del mercato elettrico hanno raggiunto il 26 per cento in Svezia e il 9 sia in Germania che in Francia a giugno, mentre Italia e Spagna si fermano al 3 per cento, con la Polonia fanalino di coda dell’Ue con un misero 1 per cento.
Italia: Ecobonus, ecco tutte le novità introdotte ad agosto
Come pubblicato il 31 luglio dal sito del ministero dello Sviluppo economico, da agosto e “fino al 31 dicembre 2020, sarà possibile prenotare sul sito ecobonus l’incentivo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di categoria M1 (destinati al trasporto persone, ndr), con le novità introdotte nel Decreto Rilancio. In particolare, è ampliata la gamma di veicoli a basse emissioni M1, per le quali sarà possibile richiedere il contributo, che potrà arrivare fino a 8 mila euro per l’acquisto con rottamazione e fino a 5 mila euro per l’acquisto senza rottamazione. All’Ecobonus si potranno aggiungere sconti fino a 2 mila euro che verranno concessi direttamente dai venditori. Alle tipologie M1 già previste, si aggiunge, infatti, la fascia di veicoli con emissioni di C02 61/110 g/km appartenente alla classe ambientale Euro 6 con prezzo di listino non superiore ai 40 mila euro. Per l’incentivo – prosegue il testo del Mise – sono messi a disposizione altri 50 milioni di euro, che si aggiungono ai fondi già stanziati, pari a 100 milioni di euro per l’anno in corso e 200 milioni per il 2021”, azioni che l’Unrae ha commentato positivamente, sottolineando però che sull’introduzione di agevolazioni per l’installazione delle colonnine elettriche private “occorreranno investimenti molto più ingenti per lanciare la mobilità a zero emissioni”.
La Commissione europea starebbe cercando una soluzione
Come ha rilevato la stessa Acea, anche l’anno scorso nelle nazioni più povere dell’Ue, o in quelle che comunque hanno investito meno in infrastrutture di ricarica o in incentivi all’acquisto, la vendita di veicoli elettrici è stata decisamente inferiore, uno scarto che con l’emergenza sanitaria si è fatto ancora più pronunciato. Secondo quanto anticipato dal quotidiano americano Politico, la Commissione europea starebbe cercando delle soluzioni, con azioni che facciano rientrare gli incentivi all’acquisto per la mobilità elettrica all’interno dei programmi di recovery fund, in modo da arginare l’impatto devastante che il coronavirus ha avuto sull’industria dell’auto. Un programma analogo sarebbe allo studio anche negli Stati Uniti dove però molto dipenderà dalle imminenti elezioni presidenziali. Donald Trump ha infatti più volte ribadito la sua indisponibilità a concedere ulteriori incentivi per l’auto elettrica, mentre il candidato democratico Joe Biden ha promesso nel suo programma sostanziosi aiuti in tal senso.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Geograficamente isolati e assenti dalle statistiche, i popoli indigeni pagano a caro prezzo la pandemia. Accade nell’Himalaya come in Brasile.
Due le ipotesi al vaglio: il passaggio da animale a uomo, o l’incidente nel laboratorio di Wuhan. I primi aggiornamenti sono attesi tra 90 giorni.
Continua a peggiorare la situazione in India: sono 300mila le persone uccise dalla Covid-19. Ad aggravare il quadro l’arrivo del ciclone Yaas.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
In India è stato registrato il numero più alto di decessi per Covid-19 in un singolo giorno. Intanto il virus si sposta dalle città alle zone rurali.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.