Il numero delle vittime cresce: 993 in Italia, mai così tante in un giorno. Gb sopra i 60mila totali, negli Usa ieri più vittime che l’11 settembre 2001.
Il bollettino delle nuove vittime per coronavirus nelle ultime 24 irrompe in maniera fragorosa nella giornata italiana, rendendo quasi stucchevole il dibattito sulle misure da prendere per limitare il contagio durante le festività natalizie: sono 993 le persone che hanno perso la vita tra ieri e oggi nel nostro Paese, una cifra che costituisce il record assoluto giornaliero da quanto è iniziata l’epidemia, ormai quasi nove mesi fa.
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Numeri che fanno dire al commissario straordinario per l’emergenza pandemica Domenico Arcuri, in conferenza stampa per parlare del piano vaccini: “Sono numeri che fanno tremare. Davvero non riesco a capire per quali ragioni la gente dopo quasi un anno passato in queste condizioni dovrebbe non avere voglia di farsi il vaccino”. Vaccino che dovrebbe essere disponibile a partire da gennaio, con precedenza agli over 60, dal momento che gli anziani continuano a essere di gran lunga i più numerosi nel triste elenco delle vittime dovute al Covid-19, che ha ormai raggiunto la quota complessiva di 58.083 (su quasi 1,7 milioni di contagiati). Poi, da settembre, si potrebbe partire con la vaccinazione di massa.
Regno Unito sopra le 60mila vittime, Francia e Spagna migliorano
Mentre l’Italia si appresta dunque a sfondare la barriera delle 60mila vittime verosimilmente, purtroppo, entro la fine della settimana, la Regno Unito ci è arrivata oggi: con i 414 deceduti di oggi, il paese guidato da Boris Johnson (che fu anche lui ricoverato in serie condizioni lo scorso aprile, e solo da allora ha cambiato atteggiamento adottando chiare misure preventive) è arrivato a 60.113 dall’inizio.
L’andamento dell’epidemia fa respirare un po’ di più Francia e Spagna, gli altri due Paesi europei che sono stati colpiti duramente: proveniente da diverse settimane di lockdown serrato, la Francia oggi ha fatto registrate 12.696 contagi e 324 vittime, ma il numero di pazienti ricoverati è sceso al minimo in un mese. Numeri ancora più bassi nella penisola iberica (10.127 positivi e 254 vittime): secondo il metodo elaborato dalle autorità di Madrid per calcolare il grado di rischio, che si basa sull’incidenza del virus su 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni, oggi la Spagna ha una percentuale di contagiati di 240 su 100mila, per la prima volta al di sotto della fascia ‘rossa’ che va da 250 in su.
Peggio dell’11 settembre 2001
Ma è oltreoceano che la situazione è ancora decisamente preoccupante: negli Stati Uniti in particolare, secondo il professor Jonathan Reiner, docente di medicina alla George Washington University, la giornata scorsa “è stato un nuovo 11 settembre” e anche peggio: ieri le vittime sono state 3.157, nel giorno dell’attentato alle Torri Gemelle furono 2.947. Un paragone forte, forse crudele, ma che rende l’idea della tragedia in corso. E non è finita, avvisa il professor Reiner, perché all’orizzonte ci sono le probabili conseguenze del weekend del Thanksgiving day, il Giorno del ringraziamento, svoltosi negli Usa senza particolari misure di distanziamento: un monito ulteriore per l’Italia e per l’Europa, a venti giorni dalla vigilia di Natale.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.