Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Corsa solare nel deserto australiano, l’Italia c’è
Parte oggi la corsa solare nel deserto australiano , l’Italia c’è . Alle 8:30 del mattino a Darwin, con pieno sole e previsioni che danno 34 gradi C di caldo, la World Solar Challenge, corsa riservata a veicoli a energia solare in Australia. I team partecipanti provengono da tutto il mondo, dall’Olanda a Taiwan. A
Parte oggi la corsa solare nel deserto australiano , l’Italia c’è .
Alle 8:30 del mattino a Darwin, con pieno sole e
previsioni che danno 34 gradi C di caldo, la World Solar Challenge, corsa
riservata a veicoli a energia solare in Australia. I team
partecipanti provengono da tutto il mondo, dall’Olanda a Taiwan.
A rappresentare l’Italia c’è il prototipo Emilia 3
del team Onda Solare di Castel
San Pietro Terme (Bologna), un veicolo messo a punto
all’interno del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia elettrica e
dell’Informazione (Dei) dell’Università di Bologna.
Non è una gara di velocità ma di
durata in cui tutto si gioca sulle strategie tecnologiche
d’utilizzo dell’energia solare. “La partecipazione di Emilia 3
all’edizione 2013 del WSC – commenta il professor Claudio Rossi del
Dei – non sarebbe stata possibile senza il fondamentale supporto di
tanti sponsor tecnici che hanno sostenuto il team nella costruzione
della macchina, delle persone che ci hanno sostenuto con le loro
donazioni e dell’Università di Bologna. La sofisticata
elettronica e la meccanica, innovativa per sospensioni e ruote,
è stata infatti sviluppata all’interno del Dipartimento di
Ingegneria, insieme a diversi partner industriali”.
Il progetto Emilia 3 è patrocinato
dal CNR, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di
Bologna e di Pescara, dal Comune di Castel San Pietro Terme e di
Maranello, dall’istituto Ipsia-Ferrari e da
Assomotoracing. Onda Solare
propone una sorta di diretta online via Geomat per seguire
le tappe della corsa. E con un certo orgoglio
campanilistico si potrebbe far notare che il prototipo
dell’università di Cambridge
s’è già fermato.
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