Alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, il padre Gino parla di “amore da diffondere nell’ecosistema”, il ministro no.
Cosa è successo in Italia nel 2016
Referendum, migranti, Regeni, terremoto, banche, Costituzione: sono questi i tag dell’anno che stiamo per consegnare ai posteri. Cosa è successo in Italia nel 2016.
I referendum sulle trivelle e la costituzione, il dramma dei migranti, il caso Giulio Regeni, la crisi delle banche. Sono questi i tag, le parole chiave del 2016 che l’Italia sta per consegnare ai posteri. Un 2016 intenso, denso di fatti, polemiche, eventi naturali, iniziato con un governo e chiuso con un altro, ma pieno anche di interessanti novità. Ecco cosa è successo in Italia nel 2016, spiegato.
Gennaio: il Giubileo della misericordia e il codice appalti
Reduce dal successo gestionale, quasi insperato, dell’Expo di Milano, l’Italia entra nel 2016 impegnata ad ospitare un altro grande evento di rilevanza mondiale, il Giubileo della misericordia indetto a Roma da papa Francesco: un evento diffuso partito tra mille preoccupazioni (gli atti di terrorismo internazionale sempre più frequenti, una città in quel momento commissariata, fondi che sembravano scarseggiare) ma gestito alla resa dei fatti in maniera soddisfacente, con 22 milioni di pellegrini giunti in 12 mesi nella Capitale.
Intanto già ai primi di gennaio vede alla luce il nuovo codice sugli appalti, che fa tesoro proprio del lavoro fatto dall’autorità anticorruzione per salvare l’Expo milanese: si tratta di un passo avanti importante sotto i profili di trasparenza, qualità, efficienza e professionalizzazione dei lavori di appalto.
Febbraio: scoppia il caso Regeni
Anche dal punto di vista della ricerca l’Italia, a dispetto delle forti critiche sui pochi investimenti, si mette in luce nel mondo: un’italiana, Fabiola Gianotti, assume l’incarico di direttrice del Cern di Ginevra e a febbraio è il lavoro dell’European gravitational observatory di Pisa a permettere la scoperta delle onde gravitazionali, salutata come una svolta epocale per la scienza. Ma il caso di un altro ricercatore italiano, Giulio Regeni, trovato ucciso al Cairo in situazioni misteriose, è destinato a creare scalpore e mettere in forte in discussione i rapporti tra l’Italia e l’Egitto.
Marzo: il vertice con la Francia su Libia e Tav
In politica, il vertice di Venezia dell’8 marzo tra il premier Matteo Renzi e il presidente francese François Hollande imposta alcuni dei temi che saranno ricorrenti per tutto il 2016: la Libia, i migranti, l’alta velocità Torino-Lione, per cui proprio prima di Natale il parlamento italiano ha dato l’okay definitivo. Per quanto riguarda il primo punto, la politica italiana si contraddistinguerà per il forte appoggio al governo ufficiale formatosi a Tobruk, lontano dalla capitale.
Primavera: l’ondata di nuovi sindaci 5 stelle e il referendum sulle trivelle
La primavera porta con sé una serie di importanti tornate elettorali: si comincia il 17 aprile con il referendum abrogativo contro le trivellazioni entro le 12 miglia da coste e aree protette, che nonostante gli sforzi delle associazioni ambientaliste non raggiunge il quorum, fermandosi poco oltre il 32 per cento dei votanti.
A giugno però si vota in molte delle principali città italiane ed emerge tutta la voglia di novità dei cittadini italiani, che in maggioranza bocciano i partiti tradizionali: a Milano vince Giuseppe Sala, appoggiato dal Pd ma visto soprattutto come l’uomo dell’Expo, Napoli e Cagliari confermano Massimo Zedda e Luigi De Magistris, Torino e Roma sono invece le prime due grandi città conquistate dal Movimento 5 stelle, rispettivamente con Chiara Appendino e Virginia Raggi. E il 23 giugno un altro referendum, quello britannico sull’uscita dall’Unione europea, riaccende anche il dibattito italiano sullo stato dell’Europa, con alcuni partiti più euroscettici che arrivano a ipotizzare l’opportunità di un referendum analogo anche sulla permanenza dell’Italia nella Ue o quantomeno nella zona Euro.
Dalle banche alle unioni civili, cosa ha fatto il parlamento
In parlamento intanto si lavora. Tra la primavera e l’estate accanto a provvedimenti molto contestati, come la riforma costituzionale portata avanti quasi in solitaria dalla maggioranza e il decreto per salvare Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife dal fallimento, passano anche leggi utili: la riforma del terzo settore, le unioni civili (che comunque porta con sé la polemica sulle adozioni) la legge sul reato di negazionismo, quella detta sul ‘Dopo di noi’ per l’assistenza ai disabili, la legge contro gli sprechi alimentari.
Estate: l’ennesimo dramma dei migranti
Per quanto concerne la questione dell’immigrazione, con il ritorno del bel tempo ricominciano gli sbarchi: l’Unione europea nel frattempo ha firmato un accordo con il governo di Ankara per contenere gli arrivi dalla Turchia, con il risultato che a fronte di uno blocco dei flussi dalla Grecia, la maggior parte dei migranti tenta la rotta dell’Italia: sono 153mila i profughi sbarcati sulle coste italiane da gennaio a novembre, e purtroppo è da record anche il numero delle vittime del Mediterraneo, circa 5.000 persone.
24 agosto, la terra trema nel centro
La pausa estiva è destinata però a distogliere l’attenzione dalla politica e concentrarla purtroppo su alcuni fatti di cronaca drammatici, su tutti l’incubo dei terremoti nel centro Italia: il 24 agosto una scossa di magnitudo 5,9 ad Amatrice alla vigilia della sagra dell’amatriciana, causa la morte di 298 persone; un mese dopo, il 30 ottobre, un terremoto ancora più forte, di magnitudo 6,5, con epicentro tra Norcia e Macerata rade al suolo diversi paesi, pur non facendo fortunatamente ulteriori vittime. I soccorsi della Protezione civile sono rapidissimi, ma gli sfollati che saranno costretti a passare questo inverno nei container o in villette prefabbricate in attesa della ricostruzione promessa dal governo saranno migliaia.
Intanto il 12 luglio in Puglia un incidente ferroviario tra Andria e Corato causa 23 morti e più di 50 feriti. Si tratta di errore umano ma l’incidente avviene in un tratto a binario unico, e tanto basta ad innescare una giusta polemica sullo stato delle infrastrutture del Mezzogiorno che peraltro risulta essere ancora indietro rispetto al resto del paese anche in livelli di occupazione, condizioni di vita, qualità delle strutture sanitarie.
Autunno: La riforma costituzionale viene respinta e Renzi si dimette
Oltre agli interventi sul terremoto, la legge per il contrasto del caporalato e la ratifica dell’accordo di Parigi sul clima sono tra le ultime cose portate a casa dal parlamento e dal governo Renzi, prima dello scatenarsi di una campagna referendaria tra le più accese, quella sulla riforma costituzionale: da un lato c’è il fronte del sì, capeggiato dalla maggioranza di governo, che vuole stabilità e governabilità, dall’altro il No, che contesta una riforma giudicata pasticciata, poco condivisa e che rischia di consegnare troppi poteri a chi governa anche per via di una legge elettorale, l’Italicum, fortemente maggioritaria. In seguito alla vittoria del No con il 59 per cento dei voti e un’affluenza altissima, il premier Matteo Renzi rassegna le dimissioni, come aveva preannunciato personalizzando (sbagliando, secondo giudizio unanime degli analisti) la sfida referendaria.
Gli ultimi atti del 2016 sono affidati dunque al nuovo governo, affidato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’ex ministro Paolo Gentiloni il quale ha scelto una squadra del tutto simile a quella precedente, con l’eccezione dello spostamento di Angelino Alfano dall’Interno agli Esteri, la promozione di Marco Minniti al Viminale, la sostituzione di Stefania Giannini all’Istruzione con Valeria Fedeli. Al nuovo esecutivo spetterà affrontare subito un nuovo caso-banche, con il necessario salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, e poi accompagnare la nascita di una nuova legge elettorale.
Dicembre: la fuga del terrorista di Berlino finisce a Sesto San Giovanni
L’anno si chiude con un episodio legato al terrorismo internazionale che riguarda da vicino l’Italia: il 19 dicembre un Tir investe i passanti di un mercatino di Natale a Berlino, causando 12 vittime, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, una ragazza di 31 anni. L’autore della strage è un tunisino 24enne, che ha dirottato il mezzo uccidendo anche il camionista, e che riesce a fuggire: verrà intercettato nella notte rea il 22 e il 23 dicembre in Italia, alla stazione di Sesto San Giovanni, nel milanese, e ucciso da un poliziotto dopo aver aperto il fuoco in seguito a un controllo occasionale. Intanto però sale il livello di allerta, giacché il terrorista, secondo la Polizia, avrebbe potuto colpire anche in Italia.
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