Con il debutto della suv iX2 procede la transizione del gruppo Bmw. In crescita il mercato delle elettriche col “15% delle vendite totali”. Annunciati 15 nuovi modelli a “zero” emissioni nel 2024.
Cosa offre una station wagon elettrica, alternativa ai più diffusi suv e crossover
Chiamatele giardinette, familiari o shooting brake. Alternative a suv e crossover, cresce l’offerta di station wagon elettriche che uniscono praticità, stile ed efficienza. Come la Bmw i5 Touring
Chiamatele giardinette, familiari o shooting brake come le chiamano da sempre gli inglesi, auto come la nuova Bmw Serie i5 Touring per capirci. Loro, le station wagon, anche se nei primi mesi dell’anno secondo i dati Unrae in Italia hanno totalizzato solo il 4,9 per cento del mercato, lontano dal 10,9 delle berline e ancora di più dal 27,5 per cento dei cosiddetti “B-suv” (crossover e suv compatti), non mollano. Anzi, mentre le monovolume sono ormai in via di estinzione, le familiari restano un’alternativa interessante per chi cerca un design più elegante, praticità unita a piacere di guida. Oggi sono meno di una decina le station wagon elettriche disponibili sul mercato, mediamente tutte con prezzi sopra i 40mila euro.
Tutti o quasi esenti dai dazi sulle importazioni di auto cinesi che la Commissione europea ha appena annunciato, balzelli protezionistici che vanno dal 17,4 al 38,1 per cento mirati a colpire l’offerta di modelli elettrici cinesi (ma anche le numerose joint-venture tra aziende cinesi e costruttori europei, Bmw inclusa…) e che, con tutta probabilità, sortiranno effetti contrari, come già accaduto negli anni Ottanta quando il “nemico” allora era il Giappone, ricordate? Vada come vada, fra le ultime novità (esenti da dazi…), la Bmw Serie i5 Touring, versione elettrica della Bmw Serie i5 berlina che vi abbiamo raccontato qualche mese fa e di cui la versione sw mantiene quasi immutate le caratteristiche, dimensioni esterne incluse.
Bmw Serie i5 Touring, per la prima volta (anche) elettrica
La Serie 5 familiare, Touring come la chiamano in Bmw, non era mai stata disponibile in una versione elettrica, riconoscibile dalla sigla i5. E anche oggi, che è giunta alla sua sesta generazione, pur facendo un grande passo verso la mobilità sostenibile, non rinuncia alle versioni con motore endotermico, con almeno un paio di risvolti che vedremo più avanti. Una cosa è certa, la versione elettrica, disponibile in due varianti, amplifica il piacere di guida, una delle prerogative da sempre di Bmw. E lo fa, a differenza di numerosi suv e crossover, mantenendo anche l’eleganza un po’ british delle station wagon.
Se l’idea è unire la sportiva di un’auto, con la funzionalità di un ampio vano di carico, la sicurezza di una delle auto più dotate di sistemi di assistenza alla guida (in Italia non è consentito ma per cambiare corsia in autostrada sulla Touring basterebbe guardare uno degli specchietti retrovisori esterni per vedere l’auto girare da sola, in tutta sicurezza…), questa potrebbe essere la scelta giusta, budget permettendo.
Una wagon elettrica “sofisticata, tuttofare e adatta al quotidiano”. Sarà vero?
“Sofisticata vettura tuttofare per la guida quotidiana e il turismo”, la definisce così la i5 Touring una nota Bmw. Vediamo se la definizione calza… Sul “tuttofare” siamo abbastanza d’accordo, non foss’altro per le dimensioni (la Serie 5 Touring sfora i 5 metri di lunghezza, quasi 2 di larghezza); se avete un garage anni Settanta potrebbe non bastare per ospitarla, anche se una soluzione ci sarebbe, ossia usare il parcheggio automatico, scendere dall’auto (si può stare fino a 200 metri di distanza) e grazie allo smartphone fare in modo che l’auto nel garage ci entri da sola, nella magia del silenzio e senza lo sgradevole odore di gasolio o benzina che altrimenti si è costretti a respirare.
Dentro lo spazio è notevole, anche se – come anticipato – il risvolto negativo di non avere una piattaforma dedicata unicamente alle versioni elettriche costringe ad avere il tunnel della trasmissione, il che riduce l’abitabilità ai posti dietro. Buona la flessibilità di carico (e bassa la soglia), comodo il portellone elettrico, notevole lo spazio per i bagagli, questo sì analogo alle versioni endotermiche e apprezzabili i vani dedicati per riporre i cavi di ricarica che finiscono spesso per intralciare la quotidianità.
Negli interni anche reti da pesca dismesse e plastica riciclata
“Quotidiana”, citava la nota, ricordate? Qui dipende. Se si esagera con la dimensione dei cerchi in lega leggera per esempio (a rischio in città quando si parcheggia vicino ai marciapiedi, anche se le telecamere aiutano), con le numerose opzioni “M Sport package, Pro, Carbon etc…” o se si sceglie la versione elettrica più performante, la i5 M60 xDrive Touring, la quotidianità potrebbe non essere più una caratteristica prioritaria.
Su “turismo” invece non avremmo dubbi. Che questa Serie 5 Touring elettrica sia tagliata per i lunghi viaggi in famiglia, quale sia la scelta di versioni e allestimento, è evidente sin da subito. Tutto, a bordo, sembra pensato per amplificare la serenità di guida, aspetto che nel progetto Mobility Revolution di LifeGate consideriamo da anni come l’insieme di quelle caratteristiche (silenzio, spazio, comfort, connettività, assistenti alla guida…) che restituiscono il livello di sostenibilità di un’auto.
Sostenibilità a cui Bmw dedica un’attenzione crescente, rinunciando (sulla i5 la versione si chiama Veganza) alla pelle di origine animale per esempio (che però resta disponibile…). Le moquette sono realizzate con un filato sintetico costituito da reti da pesca dismesse, rivestimenti per pavimenti e scarti della lavorazione della plastica mentre il rivestimento del vano bagagli utilizza il 50 per cento di plastica riciclata. A breve Bmw accompagnerà ogni modello da una specie di “passaporto sostenibile” che ne racconti l’identità, quasi come fosse un rapporto di sostenibilità aziendale.
La Bmw i5 Touring elettrica è disponibile in due varianti
Chiarita l’identità “tuttofare” della Serie 5 Touring elettrica, veniamo alle due varianti. Una, l’abbiamo anticipato, è la i5 M60 xDrive (la vedete nelle foto), due motori elettrici, trazione integrale, oltre 600 cavalli di potenza (442 kW). Bella ma decisamente meno “quotidiana”, anche a causa della minor autonomia elettrica. Dovessimo scegliere (e lo abbiamo fatto per la nostra prova…), non avremmo dubbi, la versione più efficiente è la i5 Touring eDrive40: esteticamente più sobria, un solo motore elettrico, 250 kW, come dire 340 cavalli che bastano e avanzano e una batteria (comune alle due versioni) da 81,2 kWh. E prestazioni comunque notevoli, con in più la miglior autonomia elettrica, 560 i chilometri dichiarati, che diventano circa 400 reali con una guida attenta.
Ricarica elettrica, perché la velocità fa la differenza
Come avevamo già evidenziato nella prova della Serie 5 berlina elettrica, anche in questo caso Bmw per la ricarica della batteria offre le opzioni in corrente alternata con potenza fino a 11 kW (di serie) e fino a 22 kW a richiesta, con una potenza di ricarica fino a 205 kW e una tensione nominale di 400 Volt, una scelta che potrebbe rivelarsi limitante in termini di tempi di ricarica rispetto a modelli elettrici performanti (vedi Porsche Taycan o Audi e-tron GT) che optano già per l’architettura della batteria al litio a 800 Volt.
In viaggio l’equilibrio tra sportività e comfort appare chiaro
Il resto è davvero piacere di guida. Comunque la pensiate, la Serie 5 Touring, anche nella versione “base” eDrive 40, offre un equilibrio raro fra comfort e sportività. La batteria montata in basso nel “pavimento”, la distribuzione dei pesi ottimale, la taratura delle sospensioni pneumatiche, la sensibilità dello sterzo. In una parola, piacevole.
La seconda parola è gratificante, per un insieme di aspetti, dalla qualità degli interni, agli accostamenti cromatici (anche luminosi), fino alla facilità di interazione con i comandi di bordo (molte vocali o “gestuali”, sì basta il gesto di una mano per abbassare o alzare il volume della radio, per esempio).
La terza parola è rassicurante. In parte lo abbiamo anticipato, ma la dotazione di Adas che supportano chi guida nella riduzione degli errori e delle distrazioni alla guida, su questa Bmw i5 amplificano il senso di protezione, per chi è in auto e per pedoni, ciclisti e motociclisti. Non staremo a citare la lunga lista di sistemi di assistenza alla guida, ma ci limiteremo al già accennato Highway assistant (purtroppo non disponibile in Italia per una questione di regolamentazioni), e che permette, in autostrada, di cambiare corsia togliendo le mani dal volante, guardando semplicemente gli specchietti retrovisori esterni, un assaggio di quella guida autonoma che come abbiamo spesso raccontato rappresenta, ancor più dell’elettrico, la vera rivoluzione della mobilità.
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