Israele ha chiuso i valichi di Rafah e Kerem Shalom, dopo l’inizio dell’operazione militare sulla città al confine con l’Egitto
Il valico di Rafah è stato chiuso, nonostante l’accettazione nella serata di lunedì 6 maggio da parte di Hamas dell’accordo in tre fasi per il cessate il fuoco. Le forze israeliane hanno cominciato nella nottata le loro operazioni nella zona orientale di Rafah.
Mentre a Gaza i palestinesi sono scesi in strada a festeggiare la notizia della tregua e a Tel Aviv e in altre città del Paese cittadini israeliani e parenti degli ostaggi sono scesi in piazza per chiedere di portare avanti l’accordo, le forze israeliane hanno deciso comunque di continuare la loro operazione militare nella Striscia.
Dopo gli scontri nel nord con le milizie palestinesi e le incursioni nella periferia est di Rafah, i portavoce israeliani hanno dichiarato questa mattina di aver preso il controllo del valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Con la chiusura del valico, nessuno può più evacuare dalla Striscia e gli aiuti umanitari non possono entrare. Oltre a Rafah, anche il valico di Kerem Shalom è stato chiuso.
L’esercito israeliano, sul suo canale ufficiale Telegram, ha fornito un briefing operativo in cui afferma di aver preso di mira il valico di Rafah perché aveva “informazioni di intelligence che indicavano che il valico di Rafah, nella parte orientale della città, veniva utilizzato per scopi terroristici“.
L'Oms lancia un allarme sullo stato dell'assistenza sanitaria a Rafah
Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite (Oms), ha dichiarato su che gli ospedali nel sud di Gaza hanno una riserva di carburante che può permettere alimentare le strutture solo per tre giorni.
Ieri Israele ha occupato e chiuso il valico di frontiera di Rafah con l’Egitto, impedendo di fatto l’accesso alla Striscia alle centinaia di camion di aiuti ammassati al confine egiziano.
“Senza carburante tutte le operazioni umanitarie si fermeranno. La chiusura delle frontiere impedisce anche la consegna degli aiuti umanitari a Gaza”, ha dichiarato Ghebreyesusn ha anche aggiunto che l‘ospedale pubblico Al-Najja a Rafah ha smesso di funzionare a causa delle ostilità tra le forze israeliane e i miliziani palestinesi nelle prossimità della struttura.
Facendo eco agli appelli dei leader politici e umanitari mondiali, Ghebreyesus ha anche chiesto di fermare le operazioni militari a Rafah, che l’esercito israeliano ha dichiarato che andranno avanti con o senza un accordo di cessate il fuoco.
Ancora chiuso il valico di Kerem Shalom, nonostante gli annunci israeliani in mattinata
In mattinata, il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), l’organismo militare israeliano responsabile degli affari civili palestinesi, ha comunicato di aver riaperto il valico di Kerem Shalom verso Gaza, ma l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato che nessun aiuto è ancora entrato e non c’è nessuno pronto a ricevere i convogli dal lato palestinese del valico, riporta l’Associated Press (AP).
Juliette Touma, direttrice delle comunicazioni dell’Unrwa, ha inoltre dichiarato che l’agenzia delle Nazioni Unite è stata costretta a razionare il carburante per la mancata riapertura del valico.
Il valico di Rafah è stato un canale vitale per gli aiuti umanitari fin dall’inizio della guerra ed è l’unico posto dove le persone possono entrare e uscire. Kerem Shalom è il principale terminal merci per l’accesso degli aiuti a Gaza.
Il Qatar condanna l'incursione di Israele a Rafah e sollecita l'intervento internazionale
Il Ministero degli Esteri del Qatar ha esortato la comunità internazionale a prevenire un assalto israeliano a Rafah. Il ministero ha rilasciato una dichiarazione in cui avverte che l’allontanamento forzato dei civili da Rafah da parte di Israele costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale e aggraverebbe la già catastrofica crisi umanitaria nell’enclave assediata.
“Lo Stato del Qatar condanna con la massima fermezza i bombardamenti delle forze di occupazione israeliane sul governatorato di Rafah, l’invasione del valico di terra e la minaccia di sfollare i cittadini dai centri di accoglienza e di alloggio”, si legge nella dichiarazione.
Il Qatar chiede anche “un’azione internazionale urgente” per “prevenire l’invasione della città e la perpetrazione di un genocidio, e per fornire piena protezione ai civili in conformità con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale”.
Una lunga coda di camion carichi di aiuti ferma al confine egiziano
L’Organizzazione del Sinai per i diritti umani ha pubblicato un video che mostra un gran numero di camion di aiuti sulla strada che porta al valico egiziano di al-Awja con Israele, a sud di Rafah. Per gli israeliani è noto come valico di Nitzana.
Le autorità egiziane hanno spostato i camion degli aiuti dai luoghi di attesa vicino al valico di Rafah verso aree esterne con l’inizio dell’operazione militare israeliana nel Corridoio di Filadelfia.
Il presidente Mattarella ribadisce la necessità di fermare le operazioni su Rafah
Il Presidente Mattarella, nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha ribadito la necessità al blocco dell’operazione militare israeliana su Rafah. Mattarella sostiene la necessità di un maggiore impegno della comunità internazionale per una de escalation. “Occorre por fine alla catena di azioni e reazioni, e a consentire l’avvio di un processo che ponga fine ai massacri”.
Il presidente si unisce all’appello del Segretario Generale Guterres affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticità delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi.
Piccole proteste a Tel Aviv contro l'operazione a Rafah
Un gruppo di manifestanti israeliani si è riunito a Tel Aviv in opposizione all’invasione di Rafah, chiedendo la fine della guerra.
Il video condiviso dal fotoreporter israeliano Oren Ziv mostra una folla di manifestanti con cartelli che recitano “Stop alla guerra”, “libertà, uguaglianza, ritorno” e “Biden, puoi fermare la guerra, non scegliere il lato sbagliato della storia”.
Per Hamas rendere di mira il valico di Rafah ostacola qualsiasi processo negoziale
Una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo da Doha per seguire i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. Il funzionario di Hamas Osama Hamdan ha avvertito in una conferenza stampa a Beirut che se l’aggressione militare di Israele continuerà a Rafah, non ci sarà alcun accordo per il cessate il fuoco, come riporta Reuters.
Hamdan, ha dichiarato che l’attacco di Israele al valico di frontiera di Rafah con l’Egitto è un tentativo di Netanyahu di ostacolare l’accordo e l’attuazione di un cessate il fuoco. “L’attacco delle forze di occupazione al valico di Rafah è un crimine e un’escalation grave e pericolosa contro una struttura civile che è sotto la protezione del diritto internazionale”.
“Invadere e attaccare il valico di Rafah […] è un tentativo disperato di creare una pseudo-vittoria che possa salvare la faccia a Netanyahu. Questo non sarà mai raggiunto”.
L'amministrazione Biden ritarda le spedizioni di bombe
L’agenzia di stampa statunitense Politico ha riferito che l’amministrazione Biden sta ritardando la spedizione di due tipi di bombe di precisione nel tentativo di fare pressione su Israele.
Le organizzazioni internazionali e i governi stranieri, compresi gli Stati Uniti, hanno messo in guardia contro un attacco a Rafah, che sarebbe una catastrofe umanitaria. L’amministrazione Biden, tuttavia, non ha dato alcuna indicazione di voler interrompere le forniture di armi se l’assalto dovesse andare avanti.
Per Amnesty l'assalto a Rafah aggraverà ulteriormente le sofferenze dei palestinesi
Amnesty International ha chiesto alla comunità internazionale di fare pressione su Israele affinché interrompa immediatamente le operazioni di terra a Rafah e garantisca il libero accesso agli aiuti umanitari a Gaza.
“I militari israeliani devono anche revocare l’ordine ai civili di ‘evacuare’ la zona orientale di Rafah, a meno che non siano in grado di garantire la sicurezza della popolazione, cosa altamente improbabile sotto gli intensi attacchi militari che Israele sta conducendo senza sosta da sette mesi in tutta la Striscia di Gaza”, ha dichiarato in un comunicato Erika Guevara-Rosas, direttrice senior di Amnesty International per la ricerca, l’advocacy, la politica e le campagne.
Guevara-Rosas ha affermato che l’operazione di terra su larga scala a Rafah, minacciata da tempo da Israele, aggraverebbe ulteriormente “l’indicibile sofferenza dei palestinesi di Gaza”.
“I civili palestinesi di Gaza sono esseri umani, non pedine da spostare su una scacchiera a seconda dei capricci delle autorità israeliane. L’idea che i civili sfollati siano al sicuro ovunque a Gaza si è dimostrata più volte una falsità, dal momento che l’esercito israeliano ha attaccato aree che aveva precedentemente designato come sicure”.
Hamas ha dichiarato la morte di una delle donne israeliane in ostaggio
Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Qassam di Hamas, ha dichiarato che una prigioniera israeliana è morta in seguito alle ferite riportate in un attacco aereo israeliano un mese fa.
Il portavoce delle Brigate Qassam ha identificato la vittima in Judy Feinstein, 70 anni. Abu Ubaida sostiene che Feintesin e un altro prigioniero hanno riportato gravi ferite in seguito a un attacco israeliano al sito in cui erano detenuti. Si ritiene che Hamas, al momento, detenga più di 130 ostaggi israeliani.
Ankara: un'offensiva su Rafah avrà ripercussioni non solo sulla regione, ma sul mondo intero
Il governo di Ankara ha diramato un nuovo comunicato. Il portavoce del Ministero degli esteri Oncu Keceli ha dichiarato che gli attacchi di terra di Israele a Rafah dimostrano che il governo di Tel Aviv non sta agendo in buona fede, aggiungendo che Israele deve ritirarsi immediatamente dalla città.
Keceli ha affermato che l’operazione di Israele è arrivata “in mezzo a uno sviluppo così positivo verso la fine della distruzione e del massacro a Gaza”, facendo riferimento all’accordo in tre fasi accettato da Hamas nella serata di ieri, e ha detto che lo status quo a Rafah e al valico di frontiera deve essere ripristinato senza ulteriori ritardi.
“Un’offensiva su Rafah avrà ripercussioni non solo sulla regione, ma sul mondo intero. Israele deve ritirarsi immediatamente dal lato di Gaza del valico di frontiera di Rafah”, ha dichiarato Keceli.
La ministra degli esteri tedesca mette in guardia su un'offensiva di grande scala su Rafah
La ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock ha dichiarato che non deve essere lanciata una “grande offensiva” a Rafah.
“Metto in guardia da una grande offensiva su Rafah”, ha dichiarato Baerbock su X. “Un milione di persone non può semplicemente svanire nel nulla. Hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno urgentemente di più aiuti umanitari. I valichi di frontiera di Rafah e Kerem Shalom devono essere immediatamente riaperti”.
La deputata statunitense Rashida Tlaib chiede un mandato di arresto alla Cpi per Netanyahu
Rashida Tlaib, l’unica deputata palestinese-americana al Congresso degli Stati Uniti, ha chiesto alla Corte penale internazionale (Cpi) di emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu e altri alti funzionari israeliani per la condotta militare del paese a Gaza.
La deputata democratica ha invitato la Corte penale internazionale a ritenere i vertici israeliani responsabili del “genocidio”. In una dichiarazione pubblicata su X, Tlaib ha ribadito che in questo momento non c’è alcun posto sicuro a Gaza. Quasi l’80% delle infrastrutture civili è stato distrutto, non esiste un piano di evacuazione fattibile.
"Una calamità politica e un incubo umanitario"
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres nella conferenza stampa che ha appena tenuto al Palazzo di Vetro ha lanciato un appello a Israele e Hamas affinché portino avanti gli sforzi per ottenere un accordo di tregua e ha avvertito Israele che un assalto a Rafah sarebbe “un errore strategico, una calamità politica e un incubo umanitario”.
“Sono turbato e angosciato dalla nuova attività militare a Rafah”, ha dichiarato Guterres ai giornalisti. “Dopo più di 34.000 palestinesi uccisi a Gaza, non abbiamo visto abbastanza? I civili non hanno subito abbastanza morte e distruzione? Non commettete errori: un assalto su larga scala a Rafah sarebbe una catastrofe umanitaria”, ha ribadito nel suo discorso.
“La chiusura di entrambi i valichi di Rafah e Kerem Shalom è particolarmente dannosa per una situazione umanitaria già disastrosa. Devono essere riaperti immediatamente”.
Per il ministro delle finanze Smotrich è un errore l'invio della delegazione a Il Cairo
Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha dichiarato che è stato un errore inviare una squadra di negoziatori al Cairo. Smotrich sostiene che l’invio della delegazione al Cairo è un errore e cade nella “trappola manipolatoria tesa da Hamas insieme al Qatar e all’Egitto”.
Per Smotrich il governo israeliano non deve cedere alle pressioni internazionali e non deve fermarsi fino alla vittoria. “Questa è la nostra guerra di indipendenza e dobbiamo vincerla”.
Gli Stati Uniti hanno fatto la loro prima dichiarazione dall'inizio dell'operazione su Rafah
Gli Stati Uniti, in una mail inviata a Reuters dal portavoce del Dipartimento di Stato, hanno chiarito il loro punto di vista a Israele rispetto alla possibilità di una grande invasione di terra di Rafah. Questa comunicazione è la prima dichiarazione di Washington da quando le forze israeliane hanno preso il controllo del valico di Rafah.
“Continuiamo a credere che un accordo sugli ostaggi sia nell’interesse del popolo israeliano e di quello palestinese; porterebbe a un cessate il fuoco immediato e consentirebbe un aumento dell’assistenza umanitaria a Gaza”, ha dichiarato il portavoce all’interno della mail.
Israele afferma che razzi e colpi di mortaio sono stati lanciati da Gaza
L’esercito israeliano ha dichiarato sui social che diversi colpi di mortaio sono stati lanciati verso Israele da Rafah.
L'Autorità palestinese si appella agli Stati Uniti per fermare l'invasione di Rafah
Nabil Abu Rudeineh, portavoce dell’Autorità Palestinese (Ap), ha invitato gli Stati Uniti a fare pressione sul suo alleato israeliano affinché fermi l’invasione di Rafah, affermando che essa minaccia di raddoppiare le sofferenze della popolazione sfollata di Gaza.
Nei commenti riportati dall’agenzia di stampa Wafa, Abu Rudeineh ha affermato che l’invasione di Rafah provocherebbe un ulteriore sfollamento di oltre 1 milione di palestinesi, taglierebbe gli aiuti dall’enclave e impedirebbe ai palestinesi malati e feriti di ricevere cure al di fuori del territorio.
La Giordania chiede un immediato intervento da parte del Consiglio di Sicurezza
Il ministro degli esteri giordano Ayman Safadi ha chiesto un’azione immediata e forte da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per evitare “un altro massacro” a Rafah.
In un post su X, Safadi ha affermato che il governo israeliano ha occupato il valico di Rafah e lo ha chiuso agli aiuti umanitari per la popolazione affamata di Gaza “invece di dare una possibilità ai negoziati sul rilascio degli ostaggi” e al “cessate il fuoco”.
Per il ministro giordano, Netanyahu deve affrontare delle reali conseguenze per le sue azioni.
Un missile israeliano ha colpito una moschea nel centro di Rafah
Hani Mahmoud, uno dei giornalisti di Al Jazeera ancora dentro la Striscia di Gaza, ha riportato all’emittente qatariota che nell’ultima mezz’ora, un drone ha sparato un missile di avvertimento contro una moschea nel centro della città di Rafah. Questo è avvenuto vicino a un’area di mercato molto frequentata da persone che cercavano di rifornirsi e acquistare provviste per uscire da Rafah. L’attacco ha causato il panico nella popolazione civile.
Il giornalista dice di appreso che il missile lanciato contro la moschea era un colpo in preparazione del bombardamento completo della moschea, che non si sa quando avverrà.
Hamas accusa Israele di stare sabotando i negoziati per il cessate il fuoco
In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l’incursione militare di Israele nel valico di Rafah ha lo scopo di ostacolare i continui colloqui per il cessate il fuoco.
Hamas sostiene che “decidendo di chiudere i valichi di frontiera di Rafah e Kerem Shalom, Israele sta portando la regione verso un disastro e continua la sua politica con cui affama e perseguita i palestinesi”.
Nella sua dichiarazione, Hamas ha anche sollecitato un “intervento internazionale” per spingere Israele verso un cessate il fuoco, affermando di ritenere l’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden e la comunità internazionale pienamente responsabili del proseguimento della guerra.
Guterres: un'invasione via terra a Rafah sarebbe "intollerabile"
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato che un’invasione di terra israeliana a Rafah sarebbe “intollerabile”, così come riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.
“La ricevo, signor Presidente, in un momento di grande preoccupazione. Oggi ho rivolto un appello molto forte al governo di Israele e alla leadership di Hamas affinché facciano un passo in più per concretizzare un accordo che è assolutamente vitale”, ha detto Guterres prima del suo incontro con il Presidente Sergio Mattarella presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
“È un’opportunità che non può essere persa e un’invasione di terra a Rafah sarebbe intollerabile per le sue devastanti conseguenze umanitarie e per il suo impatto destabilizzante nella regione”, ha aggiunto Guterres.
Un team israeliano di medio livello si sta recando al Cairo per valutare la posizione di Hamas
Secondo quando riportato da Reuters, un funzionario israeliano ha dichiarato che un gruppo di funzionari israeliani di medio livello si recherà a Il Cairo nelle prossime ore per valutare se Hamas può essere persuaso a cambiare la sua ultima offerta di cessate il fuoco, ha dichiarato martedì un alto funzionario israeliano.
Il funzionario ha ribadito che la proposta, così com’è, è inaccettabile per Israele. “Questa delegazione è composta da inviati di medio livello. Se ci fosse un accordo credibile in vista, i principali sarebbero a capo della delegazione”, ha dichiarato il funzionario all’agenzia di stampa britannica, lasciando intendere che le possibilità di una reale tregua sono molto lontane.
L'ospedale del Kuwait a Rafah è al collasso
Suhaib al-Hamas, direttore dell’ospedale kuwaitiano di Rafah, ha dichiarato all’agenzia di stampa palestinese Wafa che la struttura è al collasso. Il numero dei pazienti feriti è in aumento a causa dell’intensificarsi dell’operazione militare israeliana in città.
L’ospedale sta ricevendo più pazienti del solito dato la principale struttura sanitaria pubblica della città, l’ospedale al-Najjar, non può accogliere nessun paziente trovandosi all‘interno della zona rossa dell’esercito israeliano.
Secondo il direttore l’ospedale del Kuwait non ha abbastanza letti, forniture sanitarie o carburante per rimanere operativo al ritmo attuale ancora a lungo.
Le Nazioni Unite avvertono dell'imminente pericolo per le donne a Rafah
L’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere (Un Women) ha dato l’allarme per le donne e le ragazze che si trovano in questo momento a Rafah. UN Women ha avvertito l’operazione militare a Rafah aggraverà la situazione in cui vivono le oltre 700mila donne e ragazze che sono rifugiate nell’area meridionale della Striscia. Con la situazione già critica a Rafah, l’ente delle Nazioni Unite ha avvertito che qualsiasi operazione di terra israeliana causerà solo ulteriore disperazione.
Con la popolazione della città meridionale di Rafah, a Gaza, quintuplicata, da 250.000 a 1,4 milioni di persone in soli sette mesi di guerra, le condizioni di salute fisica e mentale di donne e ragazze si sono rapidamente deteriorate, come rivelano i nuovi dati raccolti da Un Women.
Per la Turchia l'attacco israeliano su Rafah è un crimine di guerra
“Effettuando un attacco di terra a Rafah, appena un giorno dopo che Hamas ha approvato la proposta del Qatar e dell’Egitto per un accordo di cessate il fuoco, Israele ha aggiunto un nuovo crimine di guerra a quelli che ha commesso nei territori palestinesi dal 7 ottobre”, ha dichiarato il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz su X in merito agli ultimi sviluppi del conflitto tra Israele e Gaza. Inoltre, ha aggiunto che Ankara continuerà a lavorare affinché la leadership israeliana venga punita legalmente.
Israele nega l'accesso a Rafah alle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite affermano che le autorità israeliane hanno negato l’accesso al valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaz
Jeans Laerke, il portavoce dell’Agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Ocha) ha dichiarato alla stampa danese che “al momento non abbiamo alcuna presenza fisica al valico di Rafah, poiché il nostro accesso è stato negato dal Coordinamento delle attività governative nei territori (Cogat)”. Il Cogat è l’agenzia israeliana che supervisiona gli approvvigionamenti nei territori palestinesi.
“Le due arterie principali per far arrivare gli aiuti a Gaza sono attualmente bloccate”, ha dichiarato, aggiungendo che le agenzie delle Nazioni Unite hanno scorte molto basse all’interno della Striscia di Gaza, poiché le forniture umanitarie vengono consumate immediatamente.
“Se il carburante non dovesse arrivare per un periodo prolungato, sarebbe un modo molto efficace per mettere nella tomba l’operazione umanitaria“, ha aggiunto, secondo quanto riportato dalla Reuters.
Condanna egiziana dell'operazione a Rafah
Il Ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato che l’operazione militare israeliana a Rafah minaccia gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. La dichiarazione del ministero è arrivata poco dopo che l’esercito israeliano ha preso il controllo del valico di frontiera di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.
L’Egitto, insieme al Qatar e alla mediazione degli Stati Uniti, è uno degli attori in campo per la negoziazione del cessate il fuoco tra Hamas e Israele.
I carri armati israeliani al confine tra Egitto e la Striscia di Gaza
Emanuel Fabian, corrispondente militare del Times of Israel, ha pubblicato questo video che, a suo dire, mostra i carri armati israeliani lungo il confine tra Egitto e Gaza.
Sale il bilancio delle vittime palestinesi
L’agenzia di stampa palestinese Wafa riporta la morte di 21 palestinesi, tra cui donne e bambini, a causa degli attacchi aerei israeliani a Rafah avvenuti nella notte.
il ministero della sanità di Gaza, guidata da Hamas, ha pubblicato nuovi dati sulle vittime, affermando che l’assalto militare di Israele sul territorio ha ucciso almeno 34.789 palestinesi e ferito almeno 78.204 persone. Si ritiene che molti altri dispersi siano morti sotto le macerie dopo i bombardamenti aerei dell’esercito israeliano durati mesi.
La Cina esorta Israele a "smettere di attaccare Rafah"
Pechino ha esortato Israele a “smettere di attaccare Rafah“, in seguito alla dichiarazione da parte delle forze militari israeliane di aver preso il controllo operativo del lato palestinese del valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto.
“La Cina chiede con forza a Israele di ascoltare le pressanti richieste della comunità internazionale, di smettere di attaccare Rafah e di fare tutto il possibile per evitare un più grave disastro umanitario nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian.
Borrell: l'offensiva di Rafah causerà molte morti tra i civili
L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Josep Borrell, ha dichiarato ai media che, nonostante gli avvertimenti espliciti dell’Unione, degli Stati Uniti e di altri, la determinazione di Israele a condurre un‘offensiva a Rafah porterà alla morte di altri civili.
Secondo le sue dichiarazioni riportate da Reuters, “l’offensiva a Rafah è ricominciata, nonostante tutte le richieste della comunità internazionale, degli Stati Uniti, degli Stati membri dell’Unione Europea, di tutti coloro che chiedono a Netanyahu di non attaccare. Temo che questo causerà ancora molte vittime, vittime civili. Qualunque cosa gli israeliani dicano. Non ci sono zone sicure a Gaza.”
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