La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
Cosa succede se tagliamo le mangrovie
Secondo un nuovo rapporto redatto dal Programma ambientale delle Nazioni unite (Unep), il tasso di perdita delle mangrovie, tipiche piante che crescono sull’acqua nelle zone tropicali del pianeta, sarebbe dalle 3 alle 5 volte più alto rispetto all’attuale tasso di perdita delle altre foreste. Queste piante si trovano in 123 paesi, su una superficie
Secondo un nuovo rapporto redatto dal Programma ambientale delle Nazioni unite (Unep), il tasso di perdita delle mangrovie, tipiche piante che crescono sull’acqua nelle zone tropicali del pianeta, sarebbe dalle 3 alle 5 volte più alto rispetto all’attuale tasso di perdita delle altre foreste.
Queste piante si trovano in 123 paesi, su una superficie complessiva di 152.000 kmq. Si calcola che nel mondo oltre 100 milioni di persone vivano dei benefici da esse offerti, sfruttando i prodotti della pesca e delle foreste, l’acqua e la protezione contro l’erosione e le calamità naturali.
Le mangrovie continuano a essere tagliate perché i terreni su cui affondano le loro radici vengono convertiti all’acquacoltura e all’agricoltura, oppure vengono destinati allo “sviluppo turistico costiero”. Attualmente, dice il rapporto, un quarto della copertura mondiale di mangrovie è ormai persa per sempre; inoltre, il 16 per cento delle specie di alberi di mangrovie e il 40 per cento delle specie animali dipendenti da questi ecosistemi sono ormai considerati vulnerabili o a rischio di estinzione.
Nel rapporto si legge anche che le formazioni di mangrovie sono fortemente minacciate dal cambiamento climatico, che potrebbe causarne la perdita di un ulteriore 15 per cento entro il 2100.
Per il rapporto, la distruzione delle mangrovie rappresenta un danno ambientale ed economico, è un rischio per biodiversità e una minaccia per la sicurezza (non solo alimentare) delle popolazioni tropicali costiere.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.