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Cos’è il Protocollo di Milano
Una carta d’intenti per fornire soluzioni alle tre grandi sfide di questo secolo. Agricoltura sostenibile, lotta alla fame e alla malnutrizione, e lotta allo spreco alimentare. Senza questi obiettivi non c’è futuro.
È stato consegnato ufficialmente ieri il Protocollo di Milano, durante la fine dei lavori del 6th Forum Internazionale sul cibo e nutrizione, organizzato dalla Fondazione Bcfn (Barilla center for food and nutrion). A ricevere il Protocollo il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, Giancarlo Caratti di Lanzacco vice Commissario Generale della Commissione Europea per Expo Milano 2015 e Paolo De Castro Coordinatore del gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e relatore permanente per Expo 2015.
“Al Bcfn sono 6 anni che lavoriamo sui grandi temi dell’alimentazione e sui problemi legati al cibo nel mondo”, ha dichiarato Guido Barilla presidente della Fondazione. “Ci siamo presi l’impegno di informare le persone su questi problemi e il Protocollo di Milano è il sunto di questo lavoro. Oggi propone alle istituzioni le risoluzioni ai tre grandi paradossi sul cibo”, individuati in questi anni di lavoro.
Da sinistra a destra. Giancarlo Caratti di Lanzacco, Giuliano Pisapia, Maurizio Martina, Paolo De Castro e Guido Barilla durante la consegna del Protocollo di Milano. ©RudiBressa
Contraddizioni del nostro tempo
Ogni anno nel mondo sono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, ovvero un terzo della produzione mondiale viene perduto. Una quantità che potrebbe nutrire 805 milioni di persone che soffrono la fame.
Oggi quasi un terzo della produzione di cereali è impiegato per la nutrizione del bestiame e per la produzione di biocarburanti, percentuale destinata a crescere nei prossimi anni.
Oggi nel mondo ci sono 1,5 miliardi di persone obese o in sovrappeso, mentre sono 805 milioni quelle che soffrono la fame. Ogni due persone che hanno un eccessivo acceso al cibo, una è malnutrita.
Le soluzioni proposte
“È assurdo che oggi ci sia cibo in abbondanza per tutti ma centinaia di milioni di persone che soffrono la fame, mentre lo spreco, il consumo eccessivo di alimenti e l’uso della terra per fini diversi da quelli alimentari sono all’ordine del giorno”, scrive Barilla nell’introduzione al Protocollo.
Per questo il documento pone degli obiettivi da raggiungere. Innazitutto promuovere un’agricoltura più sostenibile, più equa e accessibile. Un’agricoltura che promuova i piccoli produttori e che elimini la corsa al land grabbing, oltre al fatto di ridurre i terreni destinati alla produzione di biocarburanti. Ridurre del 50 per cento lo spreco alimentare entro il 2020 attraverso campagne mirate ad accrescere la consapevolezza del fenomeno. Promuovere le prevenzione e l’educazione alimentare, garantendo allo stesso tempo l’accesso al cibo per tutti.
“La consegna di oggi è un primo passo, ora ci devono pensare le istituzioni”, conclude Barilla.
E la conferma degli impegni viene proprio dal ministro Maurizio Marina, in vista anche dell’inaugurazione di Expo 2015: “La carta di Milano sarà una sperimentazione assoluta nella storia delle esposizioni universali. Infatti non è mai accaduto che si offrisse un documento del genere e non è mai accaduto che si chiedesse ai visitatori, alle istituzioni, alle imprese di aderire. Si tratta di un’innovazione di metodo e Expo sarà un’occasione unica per promuovere questo dibattito”.
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