La Cassazione ha respinto il ricorso di Alfredo Cospito: l’anarchico, in sciopero della fame da 4 mesi, rimarrà in regime di 41bis.
Ultimo aggiornamento al 23 ottobre 2023.
Alfredo Cospito rimane al 41-bis. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso dell’avvocato dell’anarchico pescarese, Flavio Rossi Albertini, ritenendo “evidente che la clamorosa iniziativa dello sciopero della fame intrapresa da Cospito “abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto abbia reso il Cospito una figura di ancor maggiore carisma all’interno del sodalizio”. Secondo il Tribunale, Cospito in questi mesi “ha dimostrato particolare determinazione e per questo viene rispettato dai suoi sodali. Pertanto non emergono elementi concreti che possano giustificare una rivalutazione delle condizioni di legittimità dell’art.41 bis”. La scorsa settimana perfino la Direzione nazionale antimafia aveva dato parere favorevole alla revoca del regime del 41bis per Cospito, eppure secondo il Tribunale di Sorveglianza proprio nei pareri della Dna “è dato rinvenire plurimi elementi di segno contrario attestanti la estrema pericolosità del Cospito e la persistente attività della Fai”, la Federazione anarchica italiana.
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Ultimo aggiornamento al 19 ottobre 2023.
La Direzione Nazionale Antiterrorismo e Antimafia, nel corso dell’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma, ha chiesto la revoca del 41-bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Quello della Dnaa è solamente un parere, che però potrebbe pesare molto nella decisione finale che il tribunale prenderà nei prossimi giorni. L’udienza di oggi era convocata in seguito al ricorso dell’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, contro i due rigetti da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio della richiesta di revoca anticipata del provvidemento di carcere duro.
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Alfredo Cospito rimane al 41bis. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico, al termine di una Camera di consiglio durata 8 ore.
Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, lo scorso 9 febbraio, aveva respinto il ricorso, non ritenendo che vi fossero i presupposti per revocare il regime di carcere duro persistendo, secondo il ministro, il pericolo che Cospito possa tornare a comunicare con l’esterno, qualora fosse posto nuovamente nel normale regime carcerario. La Cassazione ha anche condannato Cospito al pagamento delle spese processuali.
Un gruppo di manifestanti, che da stamattina si erano riuniti in un sit-in di fronte all’ingresso del tribunale, alla notizia della decisione della Cassazione ha intonato il coro “Assassini, assassini“. “Si tratta di una condanna a morte” spiega l’avvocato Flavio Rossi Albertini, in riferimento al fatto che Cospito è ormai da 4 mesi in sciopero della fame per protesta contro il 41bis e attualmente si trova in ospedale.
Nei giorni scorsi l’avvocato di Cospito aveva infatti fatto sapere che la volontà del suo assistito, condannato all’ergastolo ostativo per tentata strage, era quella di sospendere anche l’uso degli integratori, che finora avevano consentito di mantenerlo in una condizione accettabile, nel caso di sentenza negativa.
Luigi Manconi, presidente di A buon diritto ed ex presidente della Commissione parlamentare sui Diritti umani del Senato, in attesa delle motivazioni spiega che “sin da ora posso dire che trovo che siamo di fronte a un verdetto iniquo. Ed è una situazione che la classe di governo ha voluto portare alle estreme conseguenze, attraverso le decisione politiche del ministro della Giustizia e attraverso la costruzione di un nemico (il cosiddetto pericolo anarchico), rischia di precipitare. E in tempi rapidissimi”.
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