L’anarchico Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame dopo che la Corte costituzionale ha aperto a uno sconto di pena.
Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame. L’anarchico, detenuto nel carcere di Opera a Milano in regime di 41bis e all’ergastolo ostativo, ha annunciato la fine della sua protesta, in atto da quasi 6 mesi, attraverso un modello prestampato a disposizione dei detenuti, su cui ha scritto “Dichiaro di interrompere lo sciopero della fame”, fatto pervenire ai responsabili del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
La decisione di Cospito arriva all’indomani della decisione della Corte Costituzionale che aveva dichiarato costituzionalmente illegittima la norma che vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti in caso di recidività nei casi in cui il reato è punito con l’ergastolo. La sentenza della Consulta apre di fatto alla possibilità di uno sconto di pena per Cospito, che ha intrapreso lo sconto di pena contro l’istituto del 41bis, il particolare trattamento di isolamente generalmente riservato ai mafiosi.
La senatrice Ilaria Cucchi, questa mattina aveva detto:”La Corte Costituzionale ha detto esattamente quello che noi sosteniamo da sempre: Cospito non deve essere detenuto sotto il regime del 41bis. Quella di ieri è stata una grande vittoria: ora mi auguro che il ministro Nordio torni sulle proprie scelte, prenda una posizione chiara e netta e che non sia una posizione politica, e che Cospito torni a mangiare e ponga fine allo sciopero della fame”.
Cospito, condannato all’ergastolo per l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano nel 2006, era recidivo, fattore che impedisce l’applicazione di possibile attenuanti (legate al fatto che nell’attentato non si era registrato nessun ferito) e sconti di pena. La difesa dell’esponente anarchico si era appellata alla Corte costituzionale ritenendo questa norma in contrasto con il principio di proporzionalità: tesi accolta dai giudici, che nelle sentenza scrivevano ieri: “il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti, applicando laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva”. Una sentenza che apre a Cospito le porte di un possibili sconto di pena, che potrebbe passare dall’ergastolo a 21 anni di carcere.
Siamo anche su WhatsApp.
Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.