La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Maltrattamenti animali, il ministro Costa si costituisce parte civile nella vicenda di Mia
Il ministro Costa si costituirà parte civile nella vicenda della cagnolina Mia: un tassello positivo nella lotta al maltrattamento degli animali.
C’è una novità significativa nel dibattito che riguarda i maltrattamenti animali, una delle piaghe che purtroppo affligge il nostro paese. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha annunciato che si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico del proprietario della cagnolina Mia, legata a un sasso e gettata in acqua nel Trapanese.
Il commento della responsabile LAV Animali Familiari @ilainnocenti sulla storia della cagnolina Mia, gettata in mare con una pietra al collo: necessarie e urgenti pene più severe per i reati contro gli animali! https://t.co/PFQZmsRPaa
— LAV (@LAVonlus) 16 luglio 2018
“Ringrazio tutti i cittadini che sono intervenuti per salvare Mia – ha dichiarato ai media il ministro – e prometto che ci muoveremo immediatamente non solo per fare in modo che il responsabile abbia un processo e una pena adeguata al suo gesto, ma anche per inasprire le pene nei confronti dei delitti riguardanti gli animali. Sono i nostri più grandi amici e abbiamo il dovere di preservarne la vita e il benessere”.
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Sul grave episodio è intervenuto anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Aumenteremo le pene verso chi maltratta gli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti” ha infatti scritto su Facebook.
Maltrattamenti animali, la storia di Mia
La tragica storia di Mia – per fortuna risoltasi per il meglio – è stata un ulteriore tassello nel dibattito sui maltrattamenti animali e sulle pene che li riguardano secondo la nostra legislazione. L’episodio è avvenuto a Lido Valderice, nel Trapanese: un uomo ha gettato la sua cagnolina in acqua legandole una grossa pietra al collo. La piccola, terrorizzata, è però riuscita a liberarsi dal collare e a raggiungere la riva, dove è stata subito soccorsa dai bagnanti che, assistendo alla scena, avevano già allertato le forze dell’ordine.
Grazie al microchip il proprietario è stato subito identificato dagli agenti della Polizia municipale e denunciato per il reato di maltrattamento di animali, mentre il cane è stato sottoposto a sequestro penale. La ferma presa di posizione del ministro dell’Ambiente – controbilanciata dalle affermazioni del ministero della Giustizia – ha costituito una speranza effettiva per tutti coloro che amano e rispettano gli animali e l’ambiente che ci circonda. E ci auguriamo che la triste vicenda di Mia diventi davvero un caso isolato nel panorama civile e legislativo del nostro paese.
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