Crazy Clown Time, il primo disco di David Lynch
In molti dei suoi film, a cominciare da Velluto Blu, David Lynch ci ha fatto intendere come tutto quello che si vede e che si sente contribuisca a un determinato stato d’animo trasmesso dal grande schermo, e quanto la musica rock, pop e contemporanea sia essenziale per gli universi che si intendono evocare. Fra gli artisti di cui David Lynch
In molti dei suoi film, a cominciare da Velluto Blu, David Lynch ci ha fatto intendere come tutto quello che si vede e che si sente contribuisca a un determinato stato d’animo trasmesso dal grande schermo, e quanto la musica rock, pop e contemporanea sia essenziale per gli universi che si intendono evocare. Fra gli artisti di cui David Lynch si è avvalso per le colonne sonore dei propri film, oltre ovviamente ad Angelo Badalamenti che ha firmato alcune delle composizioni più riuscite nella storia del cinema, ci sono Roy Orbison, Lou Reed, David Bowie ma anche Smashing Pumpkins e Nine Inch Nails.
E’ proprio durante le riprese di Velluto Blu che David Lynch ha iniziato a scrivere testi per le sue canzoni. E ora, a distanza di 25 anni, esce il suo primo album solista. Si chiama Crazy Clown Time e sarà pubblicato il 7 novembre prossimo per la Sunday Best Recordings.
Recentemente David Lynch ha cantato con Danger Mouse e Sparklehorse nella compilation
Dark Night of the Soul, ha curato il video per il brano Lights degli Interpol e, in verità, ha sempre collaborato nella produzione di video musicali. Ma il disco che uscirà il 7 novembre è il primo disco solista vero e proprio dell’artista.
Le atmosfere che evoca, forse, non saranno particolarmente originali. Ma l’impressione è che l’intenzione di David Lynch non fosse tanto quella di essere originale, quanto quella di rendere puramente in musica quello che fino ad oggi ci ha proposto sul grande schermo, provandoci con un linguaggio nuovo ma in fondo a lui non così sconosciuto.
In ogni caso, potete giudicare voi: sul sito di npr potete ascoltare l’intero disco. La voce femminile che canta il brano di apertura, Pinky’s Dream, è quella di Karen O degli Yeah Yeah Yeahs, unica ospite del disco.
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