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Cristalli auto. Quando si può meglio ripararli, riduce costi e inquinamento. Al Best Of Belron le ultime innovazioni
Riparare, anziché sostituire un cristallo dell’auto, può tradursi in un atto sostenibile. Il risparmio in termini di emissioni può arrivare a circa 35 kg di C02. E visto che la riparazione, se effettuata da seri professionisti, è sicura e garantita a vita, esattamente come i cristalli originali, non c’è ragione per non optare per questa
Riparare, anziché sostituire un cristallo dell’auto, può tradursi in un atto sostenibile. Il risparmio in termini di emissioni può arrivare a circa 35 kg di C02. E visto che la riparazione, se effettuata da seri professionisti, è sicura e garantita a vita, esattamente come i cristalli originali, non c’è ragione per non optare per questa soluzione. “Certo, non sempre è possibile e, a volte, bisogna optare obbligatoriamente per la sostituzione, il che richiede una grande professionalità”, spiega Matteo Rignano, l’ad di Carglass, l’azienda che ha inventato la riparazione dei cristalli auto. “Per questo, ogni due anni dal Duemila, organizziamo il Best Of Belron, la competizione internazionale che mette a confronto i migliori professionisti e le tecniche più innovative, un modo per migliorare sempre più strumenti e professionalità, stimolando condivisione e crescita delle persone all’interno del gruppo”.
Una finestra sul futuro
Per un normale automobilista è difficile immaginare che dietro la riparazione, o la sostituzione, del vetro di un’auto ci sia un livello di innovazione, sicurezza e sostenibilità così sorprendente. Al Best Of Belron di Lisbona, oltre che i migliori tecnici riparatori del mondo, si sono dati appuntamento ingegneri, futurologi, esperti di connected car e di digital: Jon McNeill di Tesla, Alex Lowe di Google, James Fish di Bosch, il futurologo Magnus Lindkvist e Bryan Reimer dell’MIT di Boston. Insieme hanno fatto il punto sui futuri trend legati alla tecnologia dell’auto, sulla sicurezza e sul futuro dell’auto connessa. E se siete scettici sull’evoluzione di un componente apparentemente semplice come il parabrezza di un’auto, date un’occhiata al documento Window to the future e vi ricrederete.
Telecamere e sensori “scrutano” il mondo attraverso i vetri
Il parabrezza è sempre meno difesa dal vento e dalle intemperie, filtro invisibile ma fondamentale fra l’automobilista e il mondo esterno, e sempre più tramite di nuove tecnologie, come telecamere, sensori e radar che proprio dal parabrezza “scrutano” la strada per aiutarci ad evitare pericoli ed ostacoli.
E proprio per questo, al Best Of Belron di Lisbona, quest’anno ha fatto il suo ingresso tra le prove della competizione la ricalibratura dei cosiddetti ADAS (Advanced Driver Assistance System), ossia proprio i sistemi ad altissimo contenuto tecnologico che rendono la vettura in grado di percepire l’ambiente in cui è inserita e di assistere l’automobilista nelle manovre di guida. Per questo, oggi, sostituire o riparare il parabrezza dell’auto richiede altissime professionalità; telecamere e sensori installati proprio sul parabrezza, in caso di sostituzione del vetro anteriore richiedono una ricalibratura corretta e precisissima.
Riciclo, insegne a led e veicoli elettrici
Ma l’impegno sulla sostenibilità di Carglass non sta solo nel concetto di riparazionevssostituzione di un vetro. Ma anche in alcune best practice che hanno fruttato alla società la massima valutazione da parte di Ecovadis sulla sua politica di CSR. Come i veicoli elettrici a basso impatto attrezzati a officina mobile grazie ai quali i tecnici possono intervenire direttamente presso il domicilio del cliente. O le procedure di smaltimento dei rifiuti che “ci permettono”, spiega Matteo Rignano, “di riciclare interamente i vetri di scarto”. L’iniziativa si aggiunge ad altri piccoli, ma significativi gesti, come l’adozione di insegne led per ridurre il consumo energetico, l’archiviazione elettronica dei documenti che riduce il consumo di carta e un processo di ottimizzazione dei percorsi delle unità di intervento a domicilio al fine di ridurre il consumo di carburante e in generale l’impatto ambientale.
In azienda vige la cultura del “giving back”
A livello internazionale il gruppo Belron sostiene dal 2002 la Onlus Afrika Tikkun dove, attraverso le donazioni dei dipendenti, che possono devolvere gli ultimi centesimi della loro busta paga, promuove progetti tesi a migliorare la qualità della vita dei malati di Hiv e delle loro famiglie. In Italia è forte l’impegno sociale con la fondazione “I Bambini delle Fate” che supporta i bimbi affetti da autismo e promuove percorsi di avvicinamento all’acquaticità e all’esperienza motoria in acqua.
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