Crolla un ponte a fune sotto il peso di 400 persone: tragedia in India, nella città di Morbi. 90 le vittime per ora, ma si teme possano essere di più.
- Crolla un ponte a fune di epoca coloniale è crollato in India, nel Gujarat: le vittime sono almeno 90.
- Era stato riaperto da pochi giorni, ma mancava ancora la certificazione di idoneità.
- Secondo testimoni, c’erano almeno 400 persone sul ponte, e molti saltavano e muovevano le funi per gioco.
Tragedia nella città di Morbi, nello stato del Guajarat, dove domenica sera il crollo di un ponte in India, di epoca coloniale, ha provocato la morte di almeno 90 persone, oltre a un centinaio di feriti. Numeri che purtroppo, come ammesso dalle autorità, sono solo provvisori e destinati ad aumentare. Almeno 400, spiega il quotidiano locale The Hindu, sono finite nel fiume Machchhu e molti sono ancora i dispersi.
Il presidente indiano Modi, impegnato in un evento ad Ahmedabad, ha cancellato i propri appuntamenti e già oggi potrebbe essere nella città di Morbi, già raggiunta invece dal primo ministro dello Stato del Gujarat, Bhupendra Patel. Nella città di Morbi sono all’opera diverse squadre dell’esercito, della Marina e dell’Aeronautica per gestire i soccorsi e dragare il letto del fiume: l’acqua, nel punto in cui è avvenuto il crollo è profonda circa 10 piedi (3 metri) e si teme che molte persone possano essere annegate.
Una riapertura non in sicurezza
Il ponte era stato riaperto solamente da pochi giorni, il 26 ottobre, a seguito di lavori di riparazione e ristrutturazione: ma da quanto sta emergendo dall’inchiesta aperta subito dopo il crollo, nonostante la riapertura del ponte l’azienda incaricata dei lavori non aveva presentato il certificato di agibilità al comune di Morbi.
Secondo una testimonianza raccolta da The Hindu, da parte di un uomo che poche ore prima aveva visitato il ponte della città di Morbi, che nel Gujarat è considerato una vera attrazione turistica, a contribuire al crollo potrebbe essere stati anche i visitatori “che, soprattutto i più giovani, continuavano a scuotere le corde intenzionalmente, per divertirsi. C’era una folla enorme, e tutto ciò rendeva difficile camminare e stare in piedi senza un supporto”.
Per questo motivo Vijay Goswami, la fonte di The Hindu, aveva deciso di tornare indietro insieme ai propri familiari dopo essere arrivato solo a metà del ponte: “Abbiamo avvisato il personale, ma sono rimasti indifferenti. Erano interessati solo alla vendita dei biglietti e ci hanno detto che non esiste un sistema per controllare la folla. Ore dopo che ce ne siamo andati, le nostre paure si sono avverate quando il ponte alla fine è crollato”.
In un video diventato virale sui social, si vedono alcuni giovani che prendono a calci le corde del ponte e lo scuotono per spaventare gli altri turisti. Costruito all’inizio del XIX secolo, ispirato dall’influenza coloniale inglese, il ponte unisce i palazzi Darbarbadh e Nazarbag, allora residenze dei reali, ed è descritto sul sito web della municipalità di Morbi una “meraviglia dell’ingegneria, che riflette la natura progressista e scientifica dei governanti di Morbi”. Ma era largo appena 1,25 metri per 233 di lunghezza, e al momento del crollo si stima ci fossero almeno 4oo persone.
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