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Cruciani contro i vegani. Il simbolo di uno specismo in via d’estinzione
Nelle scorse settimane si è assistito all’inasprirsi del confronto tra vegani e onnivori, anche a causa delle provocazioni del conduttore radiofonico Cruciani.
Da qualche tempo il dibattito tra vegani, vegetariani e onnivori si sta facendo sempre più serrato, aumentando le distanze tra i due schieramenti e abbassando progressivamente il livello della comunicazione. Ne è un esempio perfetto la vicenda che la scorsa settimana ha coinvolto il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani e un gruppo di attivisti per i diritti degli animali del Fronte Animalista.
La polemica tra Cruciani e i vegani
Cruciani, nel corso della trasmissione radiofonica la Zanzara, aveva provocato gli animalisti, prima cucinando e mangiando un coniglio in diretta, poi portando in trasmissione un agnello destinato alla macellazione.
“Volevo vedere se l’agnello vivo mi intenerisse: e la risposta è no”, ha affermato il conduttore. Cruciani ha fatto della provocazione il proprio marchio, anche in passato non aveva perso occasione per deridere e mostrare disprezzo verso coloro che si battono per chiedere il rispetto degli animali e ha definito i vegani “persone disturbate”. In risposta il 26 marzo un gruppo di attivisti del Fronte Animalista ha presidiato la sede della redazione della Zanzara esibendo uno striscione che recitava: “Cruciani hai superato il limite. Ti vogliamo faccia a faccia. Scendi se hai coraggio!”. Il giorno seguente il comico Luca Bizzarri si è schierato in favore di Cruciani, postando su Twitter una sua foto con un salame.
Solidarietà al compagno Cruciani dopo la barbara aggressione fascista. #liberosalameinliberostato @giucruciani pic.twitter.com/H0pE3U4ffB
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) 26 marzo 2016
L’impatto ambientale del consumo di carne
Cruciani sembra essersi fatto portavoce dello specismo (con grande gioia delle emittenti televisive che hanno capito che il dibattito tra vegani e onnivori può generare ascolti notevoli), non comprendendo che il mondo e la società stanno cambiando e la rinuncia alla carne, o la grande diminuzione del suo consumo, è dettata anche da motivazioni ambientali. Gli allevamenti generano infatti 32 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno, il 51 per cento delle emissioni di gas serra a livello mondiale, mentre le industrie di latticini e carne usano il 30 per cento di tutta l’acqua dolce del mondo.
Deridendo vegetariani e vegani Cruciani si prende anche gioco di coloro che hanno adottato questo stile di vita per diminuire il proprio impatto sul pianeta, contribuendo ad ridurre le emissioni e il consumo di risorse, con beneficio di tutti, anche di Cruciani. Tralasciando il problema dello specismo, ovvero l’ingiusta discriminazione verso quelle creature che appartengono a specie differenti dalla nostra, su cui si può non essere d’accordo, non si può invece negare che il consumo di carne è uno degli aspetti più problematici dell’alimentazione, attualmente se ne mangia troppa e non fa bene alla salute, né all’ambiente e al clima.
La risposta di Roberto Marchesini
“La scelta vegana non rappresenta un ritorno alle origini, considerato che ai primordi l’uomo si cibava di quello che trovava in base alle necessità, bensì la strada verso il futuro – ha dichiarato Roberto Marchesini, filosofo ed etologo, considerato uno dei massimi esponenti mondiali della zooantropologia, disciplina che si prefigge lo scopo di studiare la relazione uomo-animale da una prospettiva non antropocentrica. – L’alimentazione onnivora è ormai insostenibile per il pianeta”.
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