
Il terremoto del 28 marzo non ha abbattuto solo le case e provocato vittime, ma ha colpito anche molti siti culturali del Myanmar. Cosa sappiamo?
Rappresentanti dei musei di oltre 130 paesi si sono ritrovati a Milano per affrontare temi caldi, come tutela dell’ambiente, migrazioni, traffici di beni rubati. Se ne parla a Icom Milano 2016
Sbandieratori e personaggi in costume quattrocentesco, un ricco buffet vegetariano, un concerto della Civica orchestra di fiati e musei aperti tutta la sera: sono stati accolti così i rappresentanti dei musei del mondo presenti questa settimana a Milano per la 24esima edizione del convegno Icom Milano 2016 che si svolge al MiCo – Milano congressi – fino al 9 luglio prossimo.
Centina di persone, provenienti da oltre 130 paesi, si sono ritrovate stasera nei cortili e nelle sale del Castello Sforzesco per chiacchierare di musei e paesaggi culturali, tema “caldo” dell’evento di quest’anno.
Dopo l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, del Sindaci di Milano Beppe Sala e del Presidente Icom Hans Martin Hinz, la sera del 4 luglio è toccato Filippo del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, a Claudio Salsi, direttore del settore Soprintendenza del Castello, Musei archeologici e Musei storici del Comune di Milano fare da padroni di casa.
Ma perché questo convegno è tanto importante?
Icom, cioè l’International Council of museums, è un’organizzazione internazionale che mette insieme i musei di tutto il mondo e i professionisti del settore, li fa dialogare e interagire. Nasce esattamente 70 anni fa, nel 1946, con l’obiettivo di preservare, garantire la continuità e comunicare il patrimonio mondiale, culturale e naturale, materiale e immateriale. Un principio che in sé – le persone più attente se ne saranno accorte – è molto simile a quello contenuto nella definizione di Sviluppo sostenibile.
Secondo i dati del sito internazionale Icom aggiornati al 2015, attualmente i membri dell’organizzazione sarebbero oltre 35.000, diffusi in 136 Paesi su 5 continenti, riuniti in 119 commissioni nazionali e 30 internazionali con oltre 20 organizzazioni internazionali affiliate. E cosa fanno? Stabiliscono, per esempio, delle linee guida per far fronte al traffico illecito di beni culturali che finanzia le organizzazioni terroristiche, mappano i beni a rischio in zone di guerra, affrontano problemi etici, legati all’inclusione sociale, all’integrazione e molto altro ancora. Per questo hanno sviluppato uno strettissimo rapporto con Unesco e Interpol.
In più, Icom è anche membro fondatore della Commissione internazionale dello Scudo Blu, cioè il simbolo usato per identificare i beni culturali in pericolo in zone di guerra in base alla Convenzione dell’Aja del 1954 (applicata per la prima volta grazie a un nostro militare-archeologo, Fabio Maniscalco, deceduto nel 2008 a causa della sindrome dei Balcani).
Ogni tre anni, ogni volta in un paese diverso, i membri Icom si riuniscono in un convegno tematico. Quest’anno la città ospitante è Milano e l’argomento è, appunto, “Musei e paesaggi culturali”: durante questa intensa settimana di incontri, working group e conferenze, saranno affrontati, tra gli altri, temi legati alla tutela del patrimonio culturale per fronteggiare i disastri ambientali, il ruolo sociale dei musei nelle migrazioni, il dialogo tra musei e territorio, gli ecomusei.
Il ricchissimo programma dell’evento è scaricabile da qui.
Per chi desiderasse seguire gli eventi sui social, ecco link e hashtag ufficiali:
#ICOMilano2016
@Icom_Italia
#ICOMilano2016
@icomilano2016
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il terremoto del 28 marzo non ha abbattuto solo le case e provocato vittime, ma ha colpito anche molti siti culturali del Myanmar. Cosa sappiamo?
Nel West End a Londra è in scena Kyoto, uno spettacolo che parla dei vari negoziati sul clima che hanno segnato la storia della diplomazia climatica.
Il celebre Museo d’Orsay parigino ha lanciato una “riflessione universale sul clima”, attraverso un’esposizione diffusa in tutta la Francia.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Sette idee per vivere l’atmosfera natalizia tra lo shopping nei mercatini, passeggiate in borghi vestiti a festa e mirabili opere d’arte.
A Milano un murale intitolato “Respiro” ha l’obiettivo di dare un tocco di verde in più alla città e non solo.
Dal 23 al 29 settembre a UpTown Milano concerti, laboratori creativi, eventi dedicati all’arte, al benessere, alle api e alla biodiversità.
L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.
L’arte non è solo una forma di evasione, ma uno strumento potente per affrontare la realtà. Per questo nasce l’arteterapia contro l’ecoansia.