
Efficienza, autonomia, carbon footprint, ambiente ed energia. Le cinque ragioni che spingono alcuni fra i maggiori esperti ad affermare che il futuro dell’auto è elettrico.
Progettata per le corse, la Cupra e-Racer mette d’accordo tutti, anche gli amanti delle quattro ruote tradizionali.
È silenziosa e non inquina: l’auto elettrica è il sogno di chi mette l’ambiente e la sua tutela davanti a tutto. Potrebbe essere una delusione, però, per chi considera musica il rombo del motore, profumo l’odore della benzina bruciata nei cilindri ed essenza stessa di un’auto le prestazioni. Per fortuna c’è CUPRA e-Racer. Elettrica ed elettrizzante. Capace di mettere d’accordo i primi e i secondi. Ha quattro motori elettrici per un totale di 680 cv, scaricati sulle quattro ruote. Quanto basta per toccare i 270 km/h di velocità massima, scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,2 secondi e, forse, farsi così “perdonare” l’assenza di benzina e del sound del motore endotermico.
È bene specificare che in realtà si tratta di un’auto da corsa. Non è dunque un modello disponibile nelle concessionarie. Nello specifico, il campionato cui prenderà parte è il Pure ETCR (auto turismo a trazione 100 per cento elettrica), un multimarca, quindi decisamente più impegnativo di un monomarca, dal momento che prevede il confronto diretto con la concorrenza. Un fattore chiave, questo, perché è solo nelle condizioni competitive più impegnative che ingegneri e tecnici, a tutti i livelli, tirano fuori il meglio. CUPRA, lo ricordiamo, è parte di SEAT, azienda molto attiva nel campo delle elettriche e impegnata anche sul fronte della mobilità urbana.
Il meglio delle competenze ingegneristiche, dicevamo. Sì, perché ciò che va bene in pista va benissimo anche su strada, con pochi e mirati aggiustamenti. Un discorso che vale in termini di prestazione pura del motore, ma anche e soprattutto a livello di batterie, che è il vero punto nodale, ciò che può fare la differenza. Di cosa stiamo parlando? Dell’elettronica di gestione dell’energia stoccata negli accumulatori e del modo per tenere costante la temperatura del pacco batterie.
Evitare picchi di calore (e di freddo) è infatti essenziale sia per garantire costanza di rendimento nel breve periodo, sia per massimizzare l’affidabilità con il passare del tempo: rispettivamente, quindi, scongiurare il pericolo di improvvisi decadimenti nelle prestazioni (magari verso fine gara) e far durare più a lungo possibile le batterie. Situazioni che nelle competizioni diventano non solo più frequenti, ma anche più intense. Il che, com’è facile intuire, permette di sviluppare conoscenza ed esperienza, preziosissime poi per l’implementazione sui modelli destinati alla vendita che si rivolgono alla gente comune.
La base di partenza su cui hanno lavorato i tecnici è la CUPRA Leon: invariati portiere, portellone, cofano e base della carrozzeria; progettati da zero, invece, telaio, paraurti, minigonne, passaruota e alettone, oltre ovviamente a tutte le dotazioni di sicurezza richieste dai regolamenti sportivi, come per esempio il roll-bar. Non solo: sono stati aggiunti nuovi elementi aerodinamici, come lo splitter anteriore, per massimizzare l’aderenza in curva. Un obiettivo decisamente diverso rispetto a quello che normalmente si persegue sulle auto elettriche quando se ne affina l’aerodinamica: la massima efficienza.
Che la batteria sia elemento chiave di un’auto elettrica lo si capisce anche mettendo sulla bilancia i vari elementi di cui è composta. La batteria della CUPRA e-Racer – composta da 6.270 celle, 50 minuti per la ricarica completa – pesa la bellezza di 500 kg. E per tornare al discorso sull’importanza delle competizioni per le auto di serie, ecco le parole di Xavier Serra, Responsabile dello sviluppo tecnico di CUPRA Racing: “Abbiamo compiuto un passo in avanti a livello di sicurezza, lavorando al miglioramento della resistenza all’impatto e all’intrusione nella batteria”.
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