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Da Expo all’Eritrea il forno che salva gli alberi
Un nuovo design frutto del lavoro di Debesai Ghebrehiwet permette ad intere famiglie di tagliare drasticamente l’uso di combustibili e di legna da ardere. Migliorando la salute e riducendo la deforestazione.
Si chiama Mogogo ed è il tipico forno utilizzato dalle donne eritree per cuocere l’injera, uno dei piatti tradizionali di Etiopia, Eritrea e Somalia. La farina di teff – un antico cereale dell’Etiopia ed Eritrea – viene mescolata con l’acqua e lasciata fermentare per diversi giorni, come con il lievito madre. Il risultato di questo processo dà all’injera un gusto leggermente acido.
L’injera viene poi cotta poi nel Mogogo, ovvero un forno in argilla piatto, spesso chiuso da un coperchio in metallo. Il calore viene prodotto alimentando un fuoco a legna o addirittura con kerosene. Un metodo estremamente inefficiente e che negli anni ha messo in ginocchio le già scarse riserve lignee del Paese sub sahariano.
Alcuni studi hanno calcolato che questo tipo di cucina è responsabile del 50 per cento dei consumi totali di una famiglia. Per questo Debesai Ghebrehiwet, energy manager ed esperto di energie rinnovabili, ha disegnato e realizzato un forno in grado di tagliare i consumi di combustibile e i fumi fino al 90 per cento. Un risultato fondamentale per l’economia di intere famiglie e in particolare per la salute delle donne, le sole a cuocere il pasto e che costantemente esposte ai fumi della combustione. “Grazie a questo forno donne a bambini passano molto meno tempo nella ricerca della legna”, spiega Debesai, durante la presentazione del progetto a Expo 2015.
“Abbiamo calcolato che con questo forno si possono ridurre le emissioni di carbonio di 144 mila tonnellate l’anno e di 600 chilogrammi di legna da ardere. Il forno è stato concepito per essere economico, funzionale ed efficiente”, continua. “È capace di convogliare il calore ed è stato disegnato per le esigenze delle famiglie eritree”.
Infatti è composto da tre forni adiacenti, uno dove cuocere l’injera, uno per le salse e l’altro per la kicha, il pane locale. La stufa ha un camino e una valvola per rimuovere il fumo e controllare il flusso dell’aria. L’aria passa attraverso il fondo della stufa e attraverso una griglia di ceramica posta sul fondo del focolare. In pratica viene migliorato il passaggio dell’aria, mentre le pareti del forno stesso mantengono il calore eliminando gli sprechi. Il progetto ha vinto svariati premi, tra cui il Green Apple Award nel 2010 e più recentemente l’Energy Globe Award (2014).
Ciò dimostra che a Expo non ci sono solo i grandi eventi, i grandi nomi, i grandi marchi. Ma anche persone che lavorano per migliorare la vita dei propri connazionali, capaci cioè di “nutrire il pianeta”.
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