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Dai capolavori della natura a quelli dell’uomo, 5 siti Unesco in Italia
Sono 51 in Italia i luoghi che sono stati dichiarati patrimonio Unesco e che oggi compaiono tra le bellezze imperdibili dello Stivale. Dagli incredibili paesaggi naturali alle opere frutto dell’ingegno umano, ecco 5 siti Unesco da non perdere.
Millecentoventuno siti tra beni culturali, naturali e misti, in 167 stati del mondo. Questo l’aggiornamento più recente dei numeri della World Heritage List. E il Paese che conta più siti Unesco, ben 55, è proprio l’Italia. Città, centri storici, paesaggi, monumenti, aree archeologiche, ville e giardini: il nostro Paese non ha rivali. Andiamo alla scoperta di cinque bellezze dello Stivale da nord a sud.
Cinque siti Unesco in Italia
La Reggia di Caserta in Campania
La Reggia di Caserta è stata inserita tra i siti Unesco dal 1997 con l’acquedotto Vanvitelli e il complesso di San Leucio. L’idea del re Carlo di Borbone era quella di fare di Caserta una moderna capitale al pari della maggiori capitale europee. Non poteva mancare dunque una reggia all’altezza, per la cui costruzione, iniziata nel 1751, incaricò l’architetto Luigi Vanvitelli. Il risultato fu un’enorme residenza, austera esternamente, ma barocca e sontuosa all’interno, e con un magnifico e gigantesco parco pieno di fontane e giochi d’acqua. “Durante l’emergenza Coronavirus non ci siamo fermati, ma soprattutto non si è fermata la natura, che ha continuato a produrre profumi, fiori, sensazioni, suggestioni – ci ha raccontato Tiziana Maffei, da un anno alla direzione della Reggia di Caserta – Il pensiero per il futuro? Quello di poter ragionare in termini di sostenibilità, di equilibri, di rispetto di tutto quello che ci circonda”. A questo proposito, dal 24 giugno scorso è stata inaugurata l’iniziativa di sensibilizzazione “Conosciamo il Museo verde”: tutti i giorni, ad eccezione del martedì (giorno di chiusura settimanale della Reggia di Caserta), dalle 12 alle 16, è possibile partecipare a percorsi di conoscenza di due dei luoghi più emblematici del Parco Reale: il Bosco vecchio e il Giardino Inglese. L’obiettivo è quello di ispirare una nuova modalità di godimento di quest’area con proposte culturali ed educative per adulti e bambini, ma anche di vivere e osservare questi immensi spazi verdi da una nuova prospettiva. Scrigno di un fragile patrimonio vivente, il Parco Reale era infatti non solo luogo di delizia e di svago dei regnanti, ma anche spazio sociale e produttivo, punto di riferimento di un vasto territorio.
Pienza in Toscana
Nella lista dei siti Unesco dal 1996, Pienza è un piccolo borgo al centro della splendida Val d’Orcia, in Toscana, e rappresenta la realizzazione del concetto di città ideale sviluppato nell’Umanesimo. La sua pianificazione ha avuto un importante ruolo per tutto lo sviluppo urbanistico italiano. Nella piazza principale si trovano diversi edifici meritevoli di visita, tutti progettati attorno al tema della luce. Secondo studi condotti dall’architetto Jan Pieper, il duomo, ad esempio, risulterebbe essere in realtà una gigantesca meridiana. Il 13 giugno scorso, superati i limiti dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, la città ha visto la riapertura dei musei del circuito “Pienza Città di Luce”: con un biglietto cumulativo si possono visitare Palazzo Piccolomini e il Giardino, Palazzo Borgia con il Museo Diocesano, la Cripta e il Labirinto, il Duomo. E inondati di questa luminosa bellezza ci si potrà lasciare alle spalle il periodo buio del lockdown.
Il Cenacolo Vinciano in Lombardia
Il celebre dipinto dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci è patrimonio Unesco dal 1980, “una realizzazione artistica unica, di un valore universale che trascende tutte le contingenze storiche”. Le novità di questo capolavoro, dipinto tra il 1494 e il 1497, è l’utilizzo della luce, che proviene dalle finestre aperte alle spalle dei commensali, e la prospettiva ottenuta. Si ammira a Milano, lì dove è stato realizzato, ovvero all’interno del refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. Se già prima del Covid, al fine di preservare il dipinto, potevano entrare in sala solo 25 persone alla volta, ora, dopo la chiusura forzata di tre mesi, il sito ha riaperto nel rispetto delle misure di sicurezza consentendo la visita per 10 persone alla volta ogni 15 minuti. “Si è voluto preservare la qualità dell’esperienza – ha commentato Emanuela Daffra, a capo della Direzione regionale Musei Lombardia – mantenendone inalterati i tempi, offrendo così al visitatore, in cambio delle maggiori attenzioni richieste, il privilegio straordinario di una visita concentrata e silenziosa, nel corso della quale apprezzare la stratificazione storica del luogo e la potenza comunicativa del dipinto di Leonardo”. Occorre sempre prenotare l’ingresso online o tramite call center e farlo con molto anticipo perché i biglietti sono richiestissimi: nel 2019 il Cenacolo Vinciano è stato il 15esimo museo più visitato in Italia.
La Ferrovia retica, patrimonio transnazionale
Si tratta dell’unico sito Unesco transnazionale italiano: unisce infatti le linee ferroviarie dell’Albula (completata nel 1903) e del Bernina (completata nel 1910) e va da Saint Moritz a Tirano. È la tratta ferroviaria alpina più alta di tutta Europa (2235 metri) e una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide al mondo. È in totale armonia con il paesaggio che attraversa, che si può ammirare seduti a bordo del celebre “Trenino rosso del Bernina” con tante proposte di viaggio per tutto l’anno. Il treno è ripartito il 15 giugno scorso con i convogli che vengono disinfettati a ogni corsa. E per l’estate 2020 non mancano tante offerte per salire subito in carrozza.
L’Etna in Sicilia
Entrato nella lista dell’Unesco nel 2013, l’Etna è un capolavoro della natura. “Uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e formazioni vulcaniche” è luogo di ricerca e di monitoraggio, studi che lo rendono un patrimonio prezioso per tutto il mondo. “Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile, si può paragonare all’Etna, e l’Etna non si può paragonare a nulla”, scriveva Dominique Vivand Denon in “Voyage en Sicilie”del 1788. Il vulcano più alto d’Europa si può raggiungere con la funivia che ha riaperto a inizio giugno dopo l’emergenza Covid e che porta alle escursioni nelle zone crateriche autorizzate tra sentieri di lava, flora, leggende e persino – d’inverno – piste da sci vista mare.
Ultimo aggiornamento 06/07/2020
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