7 chicche (gratis) per bibliofili, dal web

Se mai dovesse sopravvivere in giro qualche irriducibile bastian contrario ancora propenso a lanciare anatemi contro il web e tutte le cosiddette “diavolerie” della comunicazione virtuale, oggi più che mai avremmo da contrapporgli un solido argomento: la diffusione di internet e il massiccio ricorso alle risorse on line non solo non interferisce necessariamente con alcune

Se mai dovesse sopravvivere in giro qualche irriducibile bastian contrario ancora propenso a lanciare anatemi contro il web e tutte le cosiddette “diavolerie” della comunicazione virtuale, oggi più che mai avremmo da contrapporgli un solido argomento: la diffusione di internet e il massiccio ricorso alle risorse on line non solo non interferisce necessariamente con alcune funzioni peculiari ed insostituibili del caro vecchio libro cartaceo ma anzi in alcuni casi giunge perfino a vellicare la curiosità appassionata, spesso erudita e talvolta un po’ feticistica dei veri bibliofili.

 

Chi non si accontenta di una qualsiasi edizione a stampa di questo o quel volume ma ambisce, per esigenze di studio o anche solo per la fascinazione avvincente che esercitano su di lui gli originali antichi, ad accedere ai manoscritti o agli autografi, ormai può spesso e volentieri ritrovarseli comodamente sullo schermo a portata di clic, open source e senza limitazioni, grazie all’abitudine, sempre più frequente da parte di biblioteche, fondi librari o enti di ricerca, di digitalizzare e rendere pubblicamente accessibili alcune delle loro più preziose collezioni. Così, gironzolando periodicamente per la rete è possibile imbattersi in vere e proprie chicche per i cultori del genere:

 

1. Chi all’interesse bibliofilo abbini anche quello per la pittura astratta e magari qualche dimestichezza con la lingua tedesca, non potrà evitare di entusiasmarsi dinanzi alle 3900 pagine autografe dei taccuini personali dello svizzero Paul Klee, fitte di disegni, annotazioni e numerosissime illustrazioni a colori rese recentemente disponibili dal Zentrum Paul Klee di Berna.

 

2. Per chi invece ama crogiolarsi nell’imbarazzo della scelta e nell’eclettismo generalista senza porre limiti alla curiosità intellettuale, un vero e proprio Bengodi libresco è quello dischiuso qualche mese fa dalla New York Public Library che ha regalato al pubblico una sorta di enorme scaffale digitale di ben 187mila documenti (manoscritti, fotografie, lettere, mappe etc.) liberamente reperibili ad alta risoluzione.

 

La Rose Main Reading Room della NY Public Library
La Rose Main Reading Room della NY Public Library

 

3. Se coltivate una certa predilezione “local” per il patrimonio librario di casa nostra, se avete subito il fascino delle architetture sansoviniane della Biblioteca Marciana di Venezia e magari possedete anche qualche specifica competenza in ambito archivistico, probabilmente avrete voglia di curiosare tra i manoscritti dei cataloghi storici delle biblioteche italiane che la Marciana mette a disposizione on line.

 

4. Siete rimasti folgorati sin dall’infanzia dai paradossi della teoria della relatività o dal geniale ipertricotico scienziato che la formulò? Oggi avete la fortuna di poter sbirciare dal vostro schermo non solo i suoi quaderni manoscritti ma anche le sue lettere d’amore autografe e perfino i documenti del suo divorzio grazie a Digital Einstein.

 

Einstein tra i suoi libri
Einstein tra i suoi libri

 

5. Chiunque abbia vissuto la singolare emozione di immergersi, attraverso la lettura individuale ma meglio ancora direttamente a teatro, nell’irripetibile universo poetico del Bardo di Stratford, difficilmente potrà resistere alla tentazione di sfogliare i manoscritti di Shakespeare resi accessibili da un’apposita sezione del sito della British Library.

 

6. Se i vostri gusti letterari tendono invece a trascinarvi verso un Ottocento romantico a base di rossi, neri e Certose di Parma, gioirete nell’apprendere che i manoscritti del vostro autore preferito, ovvero Stendhal, possono teletrasportarsi dalla Bibliothèque Municipale di Grenoble, in cui sono conservati, fino al vostro desktop, grazie ad un semplice link.

 

7. Poiché per i patiti duri e puri dell’archeologia nulla potrà mai eguagliare il fascino di una pergamena parzialmente consunta o di un papiro antichissimo, la più gustosa delle sorprese on line consisterà senz’altro nella digitalizzazione, avvenuta su iniziativa di Google e dell’Autorità Israeliana per l’archeologia, dei cosiddetti rotoli del Mar Morto, un insieme di 900 manoscritti in ebraico, aramaico e greco risalenti a ben 2000 anni fa.

 

I cd rotoli del Mar Morto
I cd rotoli del Mar Morto

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