Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Dalai lama. Salviamo l’altopiano tibetano dal riscaldamento globale
Due terzi dei ghiacciai dell’altopiano del Tibet potrebbero sciogliersi per sempre entro il 2050 a causa del riscaldamento globale. Così il quattordicesimo dalai lama Tenzin Gyatso ha chiesto ai leader dei quasi 200 paesi che s’incontreranno a Parigi per la Cop 21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, di agire per salvare il luogo che
Due terzi dei ghiacciai dell’altopiano del Tibet potrebbero sciogliersi per sempre entro il 2050 a causa del riscaldamento globale. Così il quattordicesimo dalai lama Tenzin Gyatso ha chiesto ai leader dei quasi 200 paesi che s’incontreranno a Parigi per la Cop 21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, di agire per salvare il luogo che custodisce la più grande mole di ghiaccio (e quindi di acqua) al di fuori del polo nord e del polo sud. Prima di lui anche papa Francesco e i leader musulmani si sono spesi in prima persona per chiedere più azione contro i cambiamenti climatici.
L’altopiano tibetano ha già sofferto un aumento della temperatura media di 1,3 gradi negli ultimi 50 anni, circa “tre volte l’aumento della temperatura media globale”, ha fatto sapere il dalai lama in un comunicato. La sua scomparsa, dunque, potrebbe limitare drasticamente la disponibilità idrica per quasi 1,3 miliardi di persone.
“L’altopiano ha bisogno di protezione, non solo per i tibetani, ma per la salute ambientale e la sostenibilità della Terra”, ha dichiarato il dalai lama. Difenderlo è importante quanto la difesa dell’Artico o dell’Antartide, “è il terzo polo”. Secondo il governo tibetano in esilio gran parte del ghiaccio dell’altopiano è scomparso in mezzo secolo causando un aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera. Gas serra che prima erano intrappolati all’interno del permafrost, il terreno perennemente ghiacciato. Secondo le previsioni un suo totale scioglimento potrebbe rilasciare in atmosfera fino a 12,3 miliardi di tonnellate di CO2.
L’obiettivo della Cop 21 è raggiungere un accordo globale, che vada oltre il protocollo di Kyoto, in grado di tenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi. Un obiettivo basilare per contenere i disagi che i cambiamenti climatici stanno già causando, ma necessario per evitare conseguenze irreversibili.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
La nuova edizione del Climate change performance index constata pochi passi avanti, da troppi paesi, per abbandonare le fossili. Italia 43esima.
Uno studio della rete di esperti MedECC e dell’Unione per il Mediterraneo mostra quanto il bacino sia vulnerabile di fronte al riscaldamento globale.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
Per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti servono fondi. Alla Cop29 i Paesi sono molto distanti su quanto e chi debba pagare.
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.