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Dalla tradizione marocchina, il rituale del gommage
Negli hammam ci si prende cura del proprio corpo. Fra i trattamenti proposti vi è quello del gommage, per una pelle pura e sana.
Il caldo dell’estate, l’acqua salata del mare e l’abbronzatura possono creare impurità a livello dell’epidermide. Inoltre, l’aumento dell’esposizione ai raggi ultravioletti intensifica la tendenza alla disidratazione. Per eliminare le cellule vecchie che si sfaldano, per nutrire e per ridare luminosità alla pelle, anche nella stagione estiva, un ottimo rimedio ce lo insegna l’antica tradizione marocchina dell’hammam.
Come funziona il rituale dell’hammam
In questo luogo sacro per la bellezza del corpo si sperimenta un percorso specifico, che permette di purificare la pelle. Passando attraverso una serie di ambienti caratterizzati da temperature diverse nell’hammam si sfruttano al meglio i benefici del vapore acqueo: dalla sala più calda si passa a una più temperata, sino a rinfrescarsi sotto una rigenerante doccia fredda.
All’interno dell’hammam si compie il rituale chiamato del gommage. Lo si effettua dopo essersi lasciati cullare dal vapore di acqua calda; questa fase preparatoria è essenziale, poiché permette di dilatare i pori dell’epidermide per favorire l’eliminazione delle tossine. A questo punto, la pelle è predisposta al trattamento del gommage, che inizia insaponandosi viso e corpo con un detergente naturale, il sapone nero.
Privo di additivi chimici e di conservanti, il sapone nero può avere un colore verde-nero o marrone-nero, a seconda della sua composizione che varia in base al tipo di oli essenziali presenti. Le sue origini sono millenarie. Fabbricato inizialmente in Siria, si è diffuso in breve tempo in Marocco per il tramite degli hammam, molto popolari in varie zone del Maghreb.
Il sapone nero è ottenuto a partire dall’olio di oliva ed è quindi ricco di vitamina E: svolge così un’azione antiossidante. È inoltre arricchito di oli essenziali e il più utilizzato è quello di eucalipto. Con questi ingredienti base il sapone nero si presenta non in una forma solida e compatta, bensì come una pasta cremosa. Può essere impiegato per il viso e per il corpo.
Per insaponarsi nella maniera corretta si prende una noce di questa pasta cremosa e si dovrebbero compiere movimenti circolari, in modo da riattivare la circolazione capillare. Dopo di che si lascia agire il sapone nero per qualche minuto. Il tocco finale consiste nell’utilizzare sulla pelle del corpo, non del viso, il guanto marocchino chiamato kessa (termine che in arabo significa “ciò che permette di rilassarsi, distendersi”), indispensabile per eliminare totalmente le impurità della pelle. Lo si usa adottando sempre movimenti circolari. Infine, si sciacqua il sapone sotto la doccia.
Il gommage è un trattamento profondo e benefico, in quanto permette sia di esfoliare la pelle, sia di nutrirla grazie alle proprietà detergenti e antiossidanti del sapone nero. Oltre che nei classici hammam, il sapone nero e il guanto di kessa si possono utilizzare comodamente anche a casa.
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