Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Dall’Ungheria che rifiuta i profughi arriva un nuovo video-shock
Il Paese guidato dal conservatore Viktor Orban erige una barriera anti-migranti. Un video mostra come sono trattati nei centri di raccolta.
Dopo le desolanti immagini della giornalista che sgambetta un migrante in fuga, dall’Ungheria un altro video che scuote la comunità internazionale. Si tratta di un filmato girato clandestinamente all’interno del più grande campo nel quale vengono “accolti” i profughi, quello di Roszke, a poca distanza dal confine con la Serbia. Il drammatico susseguirsi dei fotogrammi mostra circa 150 persone ammassate all’interno di una grande sala, tra reticolati di metallo. Le mani levate al cielo, le persone si affannano nel tentativo di afferrare pacchetti contenenti cibo lanciati da un gruppo di poliziotti, molti dei quali coi volti coperti da caschi e mascherine.
“È stato come veder nutrire degli animali chiusi in gabbia. Come una Guantanamo in Europa”, ha dichiarato alla stampa Alexander Spritzendorfer, marito di Michaela, la persona che ha filmato la scena, pubblicandola su YouTube. Entrambi sono volontari che si erano recati sul posto per portare un po’ di cibo, vestiti e medicinali. “Ciò che abbiamo visto ci dice molto anche sul tipo di persone che abbiamo di fronte: nonostante il pane fosse poco, e nonostante fossero tutti evidentemente affamati, non si è registrato alcun problema tra di loro”.
Proprio nei giorni scorsi la ong Human Rights Watch ha criticato duramente le condizioni in cui versano i migranti nei campi di raccolta, ed in particolare in quello di Roszke. Il governo ungherese, d’altra parte, ha dimostrato di non avere alcuna propensione ad accogliere i richiedenti asilo. È nota infatti la tanto clamorosa quanto inutile ed anacronistica decisione di edificare in tutta fretta un “muro” di filo spinato, che corre per 175 chilometri lungo il confine serbo. Dalla mezzanotte di ieri, inoltre, è entrata in vigore una legge che prevede fino a tre anni di reclusione per chi lo attraversa.
Una seconda barriera è in costruzione e dovrebbe essere completata per la fine del mese di ottobre. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato, in un’intervista rilasciata alla tedesca Bild, che i migranti “non provengono dalla Siria ma da paesi limitrofi, dai quali si muovono non perché in pericolo ma perché vogliono vivere come i tedeschi o gli svedesi”. Per questo, ha concluso, saranno ricacciati “da dove sono arrivati”.
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