Il giorno in cui il vento ha dato energia a tutta la Danimarca. E oltre

La Danimarca ha prodotto talmente tanta elettricità da fonti rinnovabili che è riuscita a venderne un po’ anche ai vicini, dando una grande mano all’intero continente europeo nell’obiettivo di ridurre, fino a zero, le emissioni di CO2 in atmosfera. Il fatto a dir poco straordinario, almeno per ora, è avvenuto nella giornata – particolarmente ventosa

La Danimarca ha prodotto talmente tanta elettricità da fonti rinnovabili che è riuscita a venderne un po’ anche ai vicini, dando una grande mano all’intero continente europeo nell’obiettivo di ridurre, fino a zero, le emissioni di CO2 in atmosfera. Il fatto a dir poco straordinario, almeno per ora, è avvenuto nella giornata – particolarmente ventosa per la Scandinavia – di giovedì 9 luglio quando la Danimarca è riuscita a produrre il 116 per cento del fabbisogno elettrico nazionale solo grazie al vento, all’energia eolica. Durante la notte, quando la domanda di energia dei danesi è calata ulteriormente, si è toccato addirittura il 140 per cento. Il picco record precedente era stato pari al 135 per cento.

 

danimarca-eolico

 

Così il paese è riuscito a vendere, complice una rete elettrica di collegamento e di distribuzione efficiente, il surplus alla Germania, alla Norvegia e alla Svezia. “Questo dimostra che un mondo alimentato al 100 per cento da energia rinnovabile non è fantasia”, ha detto Oliver Joy, portavoce della European wind energy association. “L’energia eolica e le rinnovabili possono essere una soluzione alla ‘decarbonizzazione’ e anche una forma di sicurezza in periodi di alta domanda”.

 

danimarca-eolico-2

 

L’operatore danese Energinet.dk ha addirittura reso noto che i parchi eolici del paese non avevano nemmeno raggiunto la loro produzione massima, pari a una capacità installata di 4,8 gigawatt (GW). Tutto questo dimostra che un aumento del numero di impianti eolici come fotovoltaici potrebbe far arrivare la Danimarca a coprire metà del fabbisogno energetico solo con le rinnovabili ben prima del 2020, anno che Copenaghen si è posto come scadenza. Nel 2014, solo l’eolico ha coperto il 39 per cento. Bisogna saper sfruttare il momento, cercare di cavalcare l’onda della consapevolezza che quest’anno ha raggiunto luoghi e coinvolto governi che finora si erano tirati fuori. Per fare in modo che una nuova forma di sviluppo, pienamente sostenibile, prenda il sopravvento.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Finestre fotovoltaiche: cosa sono e a che cosa servono?

Le finestre fotovoltaiche sono delle finestre all’avanguardia, che convertono la luce del sole in energia elettrica. Esse sono dotate di strati sottili di celle fotovoltaiche integrate nel vetro. È proprio grazie a questa tecnologia avanzata che riescono a trasformare gli edifici che se ne dotano in fonti autonome di produzione energetica. Questo tipo di finestra

LifeGate e NeN unite contro le emissioni, grazie a Impatto Zero®

Compensare 500mila tonnellate di CO₂ grazie al progetto di LifeGate Impatto Zero®, “convertendole” nel sostegno a due iniziative volte a coprire il 100 per cento delle emissioni generate dal consumo di gas distribuito alle famiglie italiane da NeN: la prima, di accesso all’acqua potabile in Rwanda, la seconda, di adozione di tecniche sostenibili in agricoltura

Il settore eolico può creare 4 nuovi milioni di posti di lavoro entro il 2030

Il nuovo scenario imposto dalla crisi sanitaria dovuta al coronavirus ci ha già portato a riflettere su quale futuro vogliamo per il dopo. Complice una crisi economica che non risparmierà nessuno, da più parti si è lanciato un appello per una ripresa che sia quanto più possibile sostenibile e alimentata dalle rinnovabili. A ribadirlo, dopo