Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
Biologico, confermato trend positivo dall’ultimo report mondiale
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
- Fibl e Ifoam hanno pubblicato l’ultimo report mondiale sul settore del biologico.
- I dati riferiti al 2021 mostrano un settore che continua a crescere in termini di superficie agricola e produttori.
- In Europa occorre però dare una spinta ai consumi per raggiungere gli obiettivi green fissati in agricoltura.
Il 2021 è stato un altro anno positivo per l’agricoltura biologica globale: lo raccontano i dati raccolti in 191 paesi del mondo dal 24esimo report The world of organic agriculture 2023 curato dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica Fibl in collaborazione con Ifoam, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale, e presentato a Biofach, la più grande fiera mondiale di alimenti e agricoltura biologica che si svolge ogni anno a febbraio Norimberga, in Germania.
Il biologico nel mondo
Crescono le vendite di alimenti biologici, le superfici coltivate a bio, il numero di produttori che utilizzano questo metodo: nei Paesi analizzati più di 76 milioni di ettari di terreno agricolo (+1,7 per cento sul 2020) sono gestiti in modo biologico da almeno 3,7 milioni di agricoltori (+4,9 per cento rispetto al 2020; In 20 paesi – nuovo record – il 10 per cento o più dei terreni agricoli è biologico con la percentuale massima in Liechtenstein (40,2 per cento). Le vendite globali di alimenti e bevande biologici hanno raggiunto quasi 125 miliardi di euro nel 2021 (nel 2020 erano 120 miliardi) con il mercato unico più grande è rappresentato dagli Stati Uniti (39 per cento del mercato globale), seguiti dall’Unione Europea (37 per cento).
Superficie agricola e produttori: i numeri del biologico in Europa
Nel 2021, in Europa, altri 0,8 milioni di ettari sono stati convertiti al biologico, +4,4 per cento rispetto al 2020, portando la superficie agricola europea coltivata a bio a 17,8 milioni di ettari (nell’Unione europea 15,6 milioni di ettari). Su questo specifico parametro, l’Italia si posiziona al terzo posto con i suoi 2,2 milioni di ettari: prima del nostro Paese, la Francia con quasi 2,8 milioni di ettari, seguita dalla Spagna con 2,6 milioni.
Nel 2021, complessivamente, i terreni agricoli biologici in Europa costituivano il 3,6 per cento del totale dei terreni agricoli (9,6 per cento all’interno del perimetro dell’Unione Europea). L’Italia è al primo posto per quanto riguarda il numero dei produttori bio con oltre 75mila operatori sui 440mila attivi in Europa.
Bio: consumi europei rallentati
Sul fronte dei consumi, nel 2021, il mercato europeo del biologico è cresciuto di quasi il 4 per cento, raggiungendo i 54,5 miliardi di euro. La spesa media per i prodotti bio è stata di 65,7 euro per persona, registrando un sostanziale raddoppio nel decennio 2012-2021. Le vendite 2021, tuttavia, hanno subito un rallentamento, evidenziando un incremento del 3,8 per cento, molto inferiore rispetto al +15 per cento registrato l’anno precedente, a causa dell’inflazione e delle preoccupazioni per la sicurezza alimentare in termini di approvvigionamento tra conflitti bellici e crisi climatica.
“Il quadro generale del settore è positivo – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio – ma non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a lavorare insieme per fare del biologico il paradigma di riferimento per una transizione del modello agricolo fondata su criteri sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, soprattutto in questa fase nella quale i consumi anche a livello europeo hanno registrato una decelerazione. In particolare, in Italia, dobbiamo intensificare gli sforzi per rafforzare i primati che abbiamo conquistato nel settore e, primariamente, stimolare con azioni coordinate ed efficaci i consumi interni”. Secondo la presidente, solo attraverso una maggiore consapevolezza dei cittadini sul valore del bio si potrà incentivare ulteriormente la crescita del settore e raggiungere i traguardi fissati anche in ambito europeo.
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