Il documentario Wild Isles potrebbe essere l’ultimo viaggio di David Attenborough, portamento da lord inglese e spirito da giovane attivista climatico.
Non c’è amante del pianeta Terra che, prima o poi, non si sia imbattuto in Sir David Attenborough. Che fosse nel tronco cavo di un baobab in Kenya, a bordo di un gommone lanciato a tutta velocità per seguire il volo delle oche in Nordamerica o a tu per tu con una testuggine gigante su un’ isola sperduta, il divulgatore e naturalista britannico ci ha accompagnato per oltre cinquant’anni alla scoperta dei luoghi più remoti e inaccessibili del globo, svelandoci alcuni dei segreti più affascinanti che si nascondono dietro ai misteri della natura. Allo stesso tempo, Attenborough ha saputo cogliere alla perfezione lo spirito del tempo che cambia, facendosi portavoce di alcune delle battaglie più urgenti della società di domani, su tutte quella alla crisi climatica. Nei prossimi giorni Attenborough, che oggi ha 96 anni, torna sugli schermi con Wild Isles, una serie in cinque puntate che racconta la storia naturale della Gran Bretagna e dell’Irlanda e che, secondo i mezzi d’informazione inglesi, potrebbe essere l’ultima a vederlo nel ruolo, ormai iconico, di viaggiatore e narratore.
Attenborough racconta le meraviglie di Gran Bretagna e Irlanda
La serie che Attenborough torna a dirigere a partire dalla prossima settimana potrebbe dunque rappresentare un simbolica conclusione: Wild Isles, prodotta da Bbc One, è infatti la prima serie che il divulgatore dedica alla storia naturale della sua terra d’origine, la Gran Bretagna, le cui meraviglie saranno raccontate insieme a quelle dell’Irlanda. Stando alle anticipazioni fornite dai produttori dello show, le cinque puntate hanno l’obiettivo di dare uno spaccato completo del ricco patrimonio naturale di Regno Unito e Irlanda, dalle campagne alle coste. In quest’ottica, l’apporto di Attenborough porta una prospettiva storica unica che solo lui, alla sua veneranda età, è in grado di garantire.
Dopo l’entusiasmo per il suo ritorno sullo schermo, sono arrivati i timori circa un suo possibile addio ai viaggi al termine della stagione. A riportarlo è stato il settimanale britannico Observer, che nei giorni scorsi ha intervistato il produttore della serie Alastair Fothergill, collaboratore di Attenborough da 35 anni. Sebbene la sua famiglia e gli addetti ai lavori affermino che non si sta ritirando, si ritiene che abbia smesso di viaggiare a livello internazionale.
Attenborough, il naturalista “pop” che chiede giustizia climatica
In questi anni abbiamo visto David Attenborough insistere strenuamente sulla necessità di agire in fretta per combattere la crisi climatica e fermare la perdita di biodiversità in tutte le parti della Terra. Ha alzato la voce al fianco dell’attivista svedese Greta Thunberg e portato il suo messaggio fino alla Cop26 di Glasgow, la conferenza sul clima del 2021. In quell’occasione Attenborough si era rivolto ai leader mondiali affinché lavorassero per “riscrivere la storia”, avvertendo che coloro che saranno gravemente colpiti non faranno parte di “una generazione immaginaria” che ancora deve arrivare su questa Terra, bensì “sono i giovani di oggi”.
Ma Attenborough è stato capace di popolarizzare al massimo il suo messaggio, approfittando della grande sensibilità che, negli anni, ha trovato spazio proprio nelle giovani generazioni e negli spazi della cultura pop. Lo dimostrano le tante occasioni di confronto che il divulgatore ha avuto con artisti, musicisti e attori capaci di attrarre milioni di fan in giro per il mondo e di farli interessare ai temi ambientali. Questa sensibilità trasparirà anche nel suo prossimo progetto, garantiscono i produttori dello show: “Introduce ogni episodio e chiude l’apertura e l’ultima puntata con pezzi molto potenti sul fatto che, essendo questa la nostra casa, è nostra responsabilità cercare di ripristinare la natura“, ha dichiarato Fothergill.
Chi è David Attenborough, in breve
Siamo sicuri che non ce ne sia bisogno, ma se dovessimo tracciare un parallelismo con l’Italia sarebbe impossibile non far combaciare il peso avuto da Attenborough sulla diffusione della cultura nel mondo anglofono con quanto fatto in Italia da Piero Angela. Attenborough, è nato nel Regno Unito nel 1926, ed è tutt’oggi considerato uno dei più celebri ed esperti naturalisti al mondo, oltre che uno dei divulgatori più amati. La sua passione per le scoperte e l’esplorazione inizia fin da bambino. Era il 1937 quando trascorreva le sue giornate in una vecchia miniera di ferro in disuso, alla ricerca di fossili. È grazie a quelle ore a frugare tra le rocce che ha cominciato a studiare le origini della Terra e a comprenderne l’evoluzione. Per più di 50 anni ha realizzato documentari di storia naturale trasmessi da numerose reti televisive ed è noto soprattutto per aver scritto e presentato con l’unità di storia naturale della Bbc le nove edizioni della Life series, una delle più complete serie di documentari sulla biodiversità. Negli ultimi anni si è dedicato anche alla divulgazione dei temi scientifici legati ai cambiamenti climatici, e come questi influiscono sulla natura. Uno dei suoi ultimi lavori, A life on this Planet, racconta infatti delle catastrofi che stanno accadendo sul nostro Pianeta, e di cui lui stesso è stato testimone.
Sir David Attenborough ha risposto alle domande dei suoi fan più famosi sui cambiamenti climatici, dando alcuni suggerimenti per proteggere il Pianeta.
La serie di otto episodi, narrati da David Attenborough, oltre a mostrare straordinarie immagini di animali, racconta i pericoli che la natura corre a causa dell’impatto umano.
Secondo il giornalista, escludendo dai documentari gli aspetti negativi, come estinzione e degrado degli habitat, Attenborough restituisce un’immagine falsa della natura.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
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