Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
David Bowie pone fine alla leggenda di Ziggy Stardust
Ultimo concerto del tour. Anzi no. Della carriera. Sembra infatti sia proprio così stasera, 3 luglio 1973, all’Hammersmith Odeon di Londra. Tra il pubblico sono presenti tra gli altri Mick Jagger, Lou Reed e Ringo Starr e per l’occasione è stato chiamato anche D. A. Pennebaker per filmare l’evento. Il regista americano è noto per il documentario su
Ultimo concerto del tour. Anzi no. Della carriera. Sembra infatti sia proprio così stasera, 3 luglio 1973, all’Hammersmith Odeon di Londra. Tra il pubblico sono presenti tra gli altri Mick Jagger, Lou Reed e Ringo Starr e per l’occasione è stato chiamato anche D. A. Pennebaker per filmare l’evento. Il regista americano è noto per il documentario su Bob Dylan, “Dont Look Back”, e per aver ripreso il “Monterey Pop Festival” del 1967. Sta per salire sul palco lui, David Bowie, insieme al suo gruppo, gli Spiders From Mars. Un concerto importante, una scaletta di tutto rispetto e addirittura un ospite come Jeff Beck va ad impreziosire il live con la sua chitarra in “The Jean Genie” e “Round And Round”.
https://www.youtube.com/watch?v=WLZNBbxJ2xo
Adesso però è arrivato il momento di dire basta ed è così che David Bowie, nei panni dell’alieno androgino Ziggy Stardust, pronuncia queste parole: “Tra tutti i concerti del tour, questo, questo in particolare ce lo ricorderemo per sempre, perché non soltanto è l’ultimo della tournée, ma è anche l’ultimo nostro concerto in assoluto. Grazie”. A questo punto parte l’ultimo pezzo, “Rock’n’Roll Suicide”, e a fine live il pubblico è ancora incredulo, così come lo è la stampa che parla di vero e proprio ritiro dalle scene. La MainMan, agenzia del manager Tony Defries che seguiva Ziggy Stardust per il suo tour, confermerà quanto dichiarato dall’artista, sostenendo che David Bowie “lascia per sempre il palcoscenico”.
I costi elevati dello spettacolo, i ritmi frenetici, lo stress… sono tante le motivazioni che hanno portato l’artista a chiudere non la sua carriera ma soltanto, si scoprirà più tardi, quel capitolo della sua vita. Sicuramente, però, il modo in cui ha deciso di “uccidere il suo alter ego” è stato un autentico colpo di teatro che ha disorientato tutti e ha alimentato allo stesso tempo il mito di Ziggy Stardust, del quale si parla ancora adesso a più di 40 anni dalla sua “morte”.
Leonardo Follieri
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