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David Byrne a tutto tondo
Negli ultimi anni, infatti, David Byrne non ha smesso di registrare lavori e firmare collaborazioni con un grandissimo numero di artisti. Prima di tutto ricordiamo l’interessante ruolo che David ricopre nell’ultimo film di Paolo Sorrentino This must be the place, ad iniziare proprio dal titolo che è un tributo alla canzone This Must Be the
Negli ultimi anni, infatti, David
Byrne non ha smesso di registrare lavori e firmare
collaborazioni con un grandissimo numero di artisti.
Prima di tutto ricordiamo l’interessante ruolo che David ricopre
nell’ultimo film di Paolo Sorrentino This must be the
place, ad iniziare proprio dal titolo che è un
tributo alla canzone This Must Be the Place (Naive Melody) dei
Talking Heads. La colonna sonora del film
è, poi, proprio frutto della collaborazione di Byrne con il
cantautore statunitense Will Oldham (aka Bonnie
“Prince” Billy), con cui ha registrato cinque pezzi
inediti e una cover del classico di Oldham, Lay &
Love. Ma anche i brani accreditati alla band fittizia
The pieces of shit sono composti dagli stessi
Byrne e Oldham e cantati dall’irlandese Michael
Brunnock.
Altra eccellente sinergia è quella che ha portato alla
pubblicazione, lo scorso mese, dell’ottimo album Caetano Veloso and David Byrne: Live At
Carnegie Hall, a otto anni dal concerto per la
Carnegie Hall di New York nella primavera del 2004, dove Caetano
Veloso rispolverò canzoni come Voce e
Linda, Desde Queo Samba e O
Leaozinho e Byrne rispose con alcuni classici dei Talking
Heads, come Road To Knowhere (trasformata in uno
stomp per chitarra acustica e percussioni), And She
Was o Nothing But Flowers.
Risale al 2010, invece, la pubblicazione dell’album Here lies love, frutto del lavoro a
quattro mani fra l’ex Talking Heads e il dj e produttore
Fatboy Slim. Dedicato alla figura di
Imelda Marcos, conosciuta come la vedova del
dittatore filippino Marcos e passata alla storia per la sua folle
passione per le scarpe e la musica dance, l’album vedeva la
partecipazione anche di altri numerosi cantanti come Cyndi
Lauper, Florence Welch (Florence and The
Machine), Tori Amos e Roisin
Murphy (Moloko). E ora pare che il progetto
diventerà addirittura un musical, che racconterà la
movimentata vita della signora Marcos e verrà presentato
nella prossima primavera al Public Theater di New
York, per la regia di Ales Timbers.
Ma Byrne non si stanca mai e il progetto con Annie
Clark, meglio conosciuta come St.
Vincent, è a buon punto: in una recente
dichiarazione alla rivista Rolling Stone, la cantautrice ha
affermato che il lavoro è stato completato e la
pubblicazione sarebbe prevista per l’autunno, a cui potrebbe
seguire anche un tour dal vivo. La stessa Annie ha inoltre
affermato che questo nuovo lavoro è ispirato all’LP
Mount Wittenberg Orca firmato
Bjork e Dirty Projectors, quasi a
voler omaggiare coloro che li hanno fatti incontrare: i due,
infatti, si sono proprio conosciuti tre anni fa a un concerto dei
Dirty Projectors con Bjork.
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