Si parla per ora di 230 vittime, di cui 128 uccise da frane e inondazioni improvvise. Centinaia di migliaia di persone evacuate e danni alle fabbriche
Ultimo aggiornamento del 13 settembre alle ore 09:30
È arrivato sabato 7 settembre sulla costa nordorientale del Vietnam dopo aver colpito Cina e le Filippine e ha travolto tutto ciò che ha incontrato. Gli effetti del tifone Yagi sono devastanti. Si parla di frane e inondazioni che continuano a mietere vittime giorno dopo giorno. Le stime del governo parlano attualmente di 230 morti. Tra queste, la maggior parte sono decedute a causa di smottamenti e frane dovute a piogge torrenziali e inondazioni che si sono create, come riportato dalle agenzie di stampa. I dispersi sono 128, mentre i feriti sono più di mille. È il ciclone più potente del Vietnam del Nord degli ultimi trent’anni e il secondo più forte al mondo del 2024, dopo l’uragano atlantico Beryl.
In questo momento il tifone Yagi si è indebolito e si è trasformato in una depressione tropicale, un sistema di nubi e temporali dove i venti raggiungono la velocità massima di 63 chilometri orari (km/h), inferiore a quella di un tifone. In questi giorni però oltre alle frane si sono verificati altri incidenti. Lunedì mattina è crollato un ponte nella provincia di Phu Tho e 20 persone sono morte mentre si trovavano a bordo di un pullman travolto da un cedimento del terreno. Da quando è arrivato il tifone si stima siano state evacuate circa 130mila persone.
Che cos’è un tifone?
Il tifone è il nome dei cicloni tropicali che si verificano nell’oceano Pacifico. Si tratta di perturbazioni a carattere rotatorio le cui dimensioni possono superare le centinaia di chilometri. Normalmente i tifoni producono venti in grado di raggiungere i 250 km/h. Ci sono diverse teorie sull’origine di questo termine: pare che derivi dal portoghese tufão, il quale a sua volta avrebbe origine dal cinese t’ai fung (grande vento). Il nome è stato anche accostato al latino typhon- onis e al greco τυϕῶν -ῶνος, letteralmente “turbine, uragano”.
Comunicazioni interrotte e danno ambientale
Il tifone Yagi è arrivato sabato interrompendo gli alimentatori e le telecomunicazioni in diverse parti del paese, per lo più a Quang Ninh e Haiphong. I forti venti hanno danneggiato anche le fabbriche nella zona e divelto tetti di lamiera delle case. Nella vicina provincia di Yen Bai, l’innalzamento delle acque ha costretto 2.400 famiglie a rifugiarsi ai piani alti delle loro case e l’acqua ha raggiunto un’altezza di un metro in alcune parti della città di Yen Bai. “Le inondazioni e le frane stanno danneggiando l’ambiente e minacciando la vita delle persone”, ha spiegato il Centro nazionale per le previsioni idro-metereologiche . “La situazione è molto grave” ha aggiunto in una dichiarazione alla testata Vietnam News Nguyen Hoang Hiep, viceministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale – “Le località devono essere attive per sostenere e garantire la sicurezza dei residenti e delle loro proprietà”, ha insistito. Nella mattina di lunedì 9 settembre erano ancora 1,5 milioni le persone senza elettricità.
L’importanza cruciale del Nord Vietnam nell’economia del paese
In totale sono circa 130 le zone in 17 città e province in tutto il Vietnam ad alto rischio di inondazioni e frane. Nel nord del Vietnam, le interruzioni di corrente hanno colpito 5,7 milioni di clienti sabato e domenica, secondo il fornitore nazionale di energia elettrica EVN. Questa regione, cruciale per l’economia del Paese, ospita fabbriche che riforniscono grandi gruppi di elettronica, come Samsung e Foxconn, i cui prodotti vengono poi trasportati in tutto il mondo, anche attraverso il porto di Haïphong.
Il problema cambiamenti climatici e il futuro del paese
I tifoni nella regione si stanno ora formando più vicino alla costa, intensificandosi più velocemente e rimanendo sulla terraferma più a lungo a causa dei cambiamenti climatici, secondo uno studio recente. Resta da vedere ora se le politiche statali saranno in grado di creare in futuro dei sistemi di prevenzione efficace delle calamità naturali.
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