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Dermatologia veterinaria, quando la pelle è lo specchio della salute
La dermatologia veterinaria è ormai un aspetto importante della scienza che si occupa del benessere degli amici a quattro zampe. Vediamo perché.
Se, come hanno detto i poeti, gli occhi sono lo specchio dell’anima, in maniera un po’ meno romantica, si può affermare che la pelle, anche quella del nostro quattrozampe, è lo specchio dell’organismo. “Pensare alla pelle ‘solo’ come alla struttura anatomica più superficiale del corpo, sede di malattie provenienti esclusivamente dall’esterno, è un approccio sbagliato – precisa Michela Galgano, medico veterinario – al contrario, molto spesso è proprio la pelle a far nascere sospetti sul reale stato di salute del cane, magari indirizzando la diagnosi verso organi interni che a prima vista con le lesioni cutanee, non sembravano aver nulla a che fare”. Sono questi i casi in cui il veterinario non può fare a meno di un’accurata valutazione clinica del paziente a quattro zampe, avvalendosi di tutti i mezzi diagnostici che ha a disposizione e sfuggendo alla tentazione di risolvere subito tutto.
Dermatologia e benessere
Osservazione, studio e tanta pazienza. Sono questi i mezzi indispensabili per ottenere una diagnosi dermatologica accurata. Oltre ovviamente a qualche affidabile strumento di laboratorio. Al contrario di altri settori della medicina veterinaria, la dermatologia non ha bisogno di strumentazioni particolarmente sofisticate o spaventosamente costose. Spiega Michela Galgano: “Basta un buon microscopio, una lampada all’ultravioletto e il materiale monouso per eseguire alcuni test, sempre relativamente semplici”. Un esempio? La biopsia cutanea, cioè il prelevamento di una piccolissima porzione di cute da sottoporre agli esami microscopici. Si tratta di una procedura assolutamente indolore, che non porta via più di qualche minuto. “Eppure così siamo in grado di fornire elementi fondamentali per una corretta diagnosi – continua la veterinaria – anche se in qualche caso, il problema è l’interpretazione o la lettura di questi test. Personalmente preferisco talvolta affidare gli esiti delle biopsie a laboratori specializzati che offrono sempre ottime garanzie di affidabilità”. Anche la diagnosi più raffinata, per quanto indispensabile, non significa, automaticamente, la risoluzione del problema. Occorre a questo punto una terapia specifica, anzi, come diciamo oggi, mirata.
I progressi della dermatologia veterinaria
Fortunatamente i recenti progressi della dermatologia veterinaria non si sono arrestati alla fase diagnostica. Solo per fare un esempio, ancora qualche anno fa, i cortisonici rappresentavano lo strumento principale che il veterinario poteva mettere in campo. La potentissima attività antiinfiammatoria e antiallergica esercitata da questi farmaci è in grado di sopprimere praticamente ogni tipo di problema cutaneo che non sia legato alla presenza di parassiti esterni. “Questo avviene solo temporaneamente e con il rischio di effetti collaterali anche seri – aggiunge Michela Galgano – e stanno, infatti, per finire i tempi dei cani letteralmente intossicati dalla ‘punturina che agisce solo per quindici giorni’ o dalle pastigliette ‘piccole piccole’ somministrate quando l’animale comincia a grattarsi”. Oggi la situazione è radicalmente cambiata grazie all’introduzione di farmaci più specifici e meno dannosi. Anzi, se volessimo esprimere in due parole il progresso realizzato in questo campo, si può dire che esso è rappresentato proprio dalla drastica diminuzione dell’impiego clinico di cortisonici, oggi riservato a poche e ben identificate malattie.
I test dermatologici più usati
Come abbiamo detto, a differenza di altre branche della medicina veterinaria, la dermatologia si avvale di procedure diagnostiche relativamente semplici. Di norma, sono ben tollerate anche dal cane più insofferente e il loro costo è sempre accessibile. Vediamole insieme.
Raschiato cutaneo. Si tratta di un prelievo di materiale biologico ottenuto raschiando delicatamente l’area cutanea colpita con una piccola lama da bisturi. Le cellule così raccolte, che appartengono tutte allo strato più superficiale della pelle, vengono poi poste su un vetrino ed esaminate al microscopio. Questo test fornisce indicazioni utili in molte occasioni, ed è quasi indispensabile per la diagnosi di alcune malattie di natura parassitaria.
Esame colturale. Serve a determinare con certezza la presenza di microrganismi a livello della lesione ed, eventualmente, a identificarne il tipo. Il materiale di partenza, costituito da pus, pelo o croste, viene disperso su apposite piastre contenenti uno o più terreni di coltura, ognuno specifico per un certo germe. Dopo un tempo variabile da 24 ore a qualche giorno, si valuta la presenza o meno delle colonie del microrganismo. Assolutamente indolore, questo genere di test è oggi alla portata di qualsiasi veterinario che non si accontenti di una diagnosi generica. Serve per stabilire una terapia antibiotica mirata, ma è fondamentale per accertare l’origine fungina di certe infezioni.
Biopsia cutanea. Viene prelevata una piccola porzione di cute che viene sottoposta a esame microscopico al fine di ottenere una diagnosi precisa. Il test è ben tollerato, può essere eseguito in anestesia locale o generale. La porzione di cute asportata viene processata, colorata e sezionata per l’allestimento dei vetrini da leggere al microscopio. La piccola ferita che residua guarisce perfettamente in pochissimo tempo.
La pelle: un equilibrio delicato
La pelle non è solo l’involucro” del corpo, ma un vero e proprio organo complesso come il fegato, l’intestino o i polmoni. Questo è un fatto che talvolta anche il proprietario più attento dimentica. Come? Esagerando nelle pratiche di toeletta. I bagni troppo frequenti rovinano il film cutaneo superficiale. Su questa sottilissima pellicola, che riveste tutta la cute, vive una benefica flora batterica che agisce da barriera protettiva contro molti agenti microbici potenzialmente dannosi. Non solo. Altri danni possono anche derivare dall’alterazione del pH della pelle causato da prodotti di pulizia inadatti. Meglio quindi non ricorrere al bagno troppo spesso e affidarsi comunque all’uso di prodotti specifici ad alta tollerabilità cutanea. Pettine e spazzola, a ogni modo, sono l’ideale per una perfetta pulizia giornaliera, indispensabile per tutti i tipi di mantello.
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