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Deva e spiriti della natura
Per l’uomo delle origini la natura era un tempio magico. Presso i persiani venivano chiamati Deva, i greci li chiamavano i Demoni, i giapponesi Kamis
Per l’uomo delle origini la natura era un tempio magico. Non si considerava né schiavo sottomesso alla natura, né maestro assoluto della creazione. Non pretendeva d’essere la creatura più importante del mondo e sapeva cedere il passo e collaborare con i guardiani della natura, entità più potenti e sagge di lui, a cui aveva dato il nome di fate, ninfe, elfi e gnomi.
Gli uomini civilizzati che pretendiamo d’essere hanno dimenticato quei tempi lontani e l’ancestrale credenza agli spiriti della natura, accantonando una grande tradizione orale, fonte di saggezza e iniziazione, che attraverso i racconti, le leggende, i miti e il folclore, ha tramandato le origini e le funzioni precise di questi esseri invisibili, che gli anglosassoni hanno denominato “Il Piccolo Popolo”.
Forse è pretenzioso tacciare di superstizione le convinzioni che furono alla base delle culture del passato e che sopravvivono ancora presso le popolazioni animistiche. Oggi non si crede più agli spiriti degli elementi, ma si conosce bene il prezzo della mancanza di rispetto per la natura: inquinamento dell’aria, dell’acqua e catastrofi ecologiche.
I riferimenti agli spiriti della natura si trovano in tutte le culture e le religioni del mondo…
Presso i persiani venivano chiamati Deva, i greci li chiamavano i Demoni, i giapponesi Kamis. La tradizione indiana distingue tra Deva, intesi come schiere angeliche attive nella natura e spiriti di natura, operativi negli singoli ambienti naturali sotto la direzione dei Deva , i nostri gnomi, elfi, fate e folletti.
Secondo la cosmogonia di Esiodo, poeta greco del 9° secolo a.c., la terra e il cielo si sono uniti per dar origine all’universo e alle divinità che vivono nei quattro elementi.
I 4 Elementi base della natura sono la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. Ognuno di essi è governato da un Deva e abitato da spiriti – o energie – della natura che sono l’essenza spirituale dell’elemento fisico che noi vediamo.
Ci sono persone che, grazie a una sensibilità particolare, possono percepire queste energie e comunicare con loro. Anche chi non riesce a “vederle”, può comunque mettersi in contatto con loro attraverso la semplice forza del pensiero e un sentimento di gratitudine per la loro presenza. Questi esseri hanno molti doni da offrirci se li riconosciamo come parte della Vita.
I Deva della Terra alimentano e nutrono la vita. Collegarsi a loro ha come effetto un potenziamento dell’energia dei chakra di base, un aumento della gioia di vivere sulla terra, un senso di radicamento e di forza che aiuta a superare l’inerzia e la pigrizia, e l’aumento della capacità di soddisfare con equilibrio i bisogni fisici.
I Deva dell’Acqua purificano e donano chiarezza. Il contatto con loro aiuta a sentirsi parte del Tutto e della Natura, dà il coraggio di entrare in contatto con gli altri, dona chiarezza e potere, oltre a purificare il campo energetico e a lasciare una benefica sensazione di armonia.
I Deva dell’Aria portano ispirazione e creatività. Il contatto con loro ci fa sentire fiduciosi in noi stessi e negli altri, permette di respirare più liberamente e di sentirsi meno vulnerabili, aiuta a mantenere la mente lucida e pronta a ricevere ispirazione e nuove idee.
I Deva del Fuoco sono i guardiani del processo alchemico: trasformano, trasmutano e rigenerano. La loro energia è stimolante, vitale, ardente. Incoraggiano ad esprimere la verità, a manifestare senza timore i sentimenti e la nostra forza, a sentire che abbiamo il potere di realizzare noi stessi.
Oltre ai Deva dei 4 Elementi, ci sono i Deva dell’Etere, che nel linguaggio alchemico è chiamato la “quintessenza” e rappresenta l’elemento più eterico e spirituale. I Deva dell’Etere donano un senso di profonda chiarezza e sensibilità, saggezza, pace, la volontà di essere allineati alle leggi spirituali, la capacità di essere padroni di se stessi e di fare da ponte per comunicare agli altri le energie spirituali.
Osservare un ruscello che scorre e fluisce liberamente o l’acqua trasparente di una cascata. Camminare silenziosamente in un bosco, guardando la terra, alzando gli occhi ed elevando il cuore al cielo. Predisporsi ad accogliere un’alba o a salutare un tramonto, o ancora esporsi al sole sapendo che i suoi raggi diffondono energia a ogni livello del nostro essere, è già un modo di mettersi in contatto con i Deva e con l’essenza benefica degli elementi della natura. Ci sentiremo rigenerati, chiarificati, sollevati, ritemprati e in uno stato generale psico-fisico migliore.
Ci sono luoghi della terra dove gli uomini collaborano coscientemente con i Deva. Nella comunità spirituale scozzese, la Findhorn Foundation, la gente riconosce e rispetta la presenza degli spiriti di natura. Sono anche stati creati dei preparati, le Essenze degli Elementi, in cui sono racchiuse le energie dei 4 elementi.
Solo un atteggiamento cosciente nei riguardi della Natura può portare a una reale guarigione di noi stessi e del pianeta, di cui siamo i custodi.
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